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 2013  aprile 04 Giovedì calendario

COME È STATA RISANATA LUFTHANSA


L’Alitalia boccheggia, la Lufthansa guarda serena verso il futuro. Eppure anche la compagnia di bandiera tedesca nel 2003 non era in buona salute, messa con le spalle al muro dall’offensiva delle rivali low-cost, e poi dalla crisi globale. Il giro di affari ammontava a 16 miliardi di euro, e si era in rosso per 1,223 miliardi di euro, i passeggeri poco più di 45 milioni. Dieci anni dopo, si sono superati i 30 miliardi, l’attivo è balzato a 592 milioni, e i passeggeri sono più che raddoppiati a 103 milioni. Nel frattempo è entrata in crisi la seconda compagnia tedesca, la Air Berlin, che offriva voli a prezzi stracciati e conquistava sempre nuove rotte.
Quale la ricetta di un successo? All’inizio, la Lufthansa, la prima compagnia d’Europa, la sesta al mondo, aveva scelto di dedicare le sue attenzioni a viaggiatori senza preoccupazioni finanziarie, quelli che prenotano in business, lasciando i turisti costretti al risparmio alle compagnie low-cost. Una via rischiosa ma che ha dato i suoi frutti. Non abbastanza, e alla lunga si è deciso di non trascurare alcuna fascia di mercato.
Io ho già prenotato per Francoforte il prossimo ottobre, in occasione della Buchmesse, la fiera del libro più grande del mondo. Un volo paragonabile al Roma-Milano. Ho pagato 79 euro andata e ritorno, in treno in seconda classe mi costerebbe il doppio. Se non parto, li perdo, ma è un rischio che si può correre. Nessuna compagnia mi offriva un prezzo più conveniente.
Si vola in sedili comodi, il resto è spartano. L’altra settimana sul volo per Monaco, la hostess è passata distribuendo tavolette di cioccolata prese da uno scatolone di cartone, come se fossimo al Kindergarten. Neanche l’illusione di lusso o eleganza. Ma che importa?
Il capo dal 2011 è Christoph Franz, 53 anni, moglie e cinque figli. In precedenza ha dato buona prova risanando la Swiss, per consegnarla messa a nuovo alla Lufthansa. La compagnia detiene un pacchetto di maggioranza anche nella Brussels e nella Austria Airlines. Per il momento due società in rosso, se e quando verranno risanate si potrà pensare a un acquisto al 100%, dichiara Franz. «Per aver successo», aggiunge, «bisogna avere il coraggio di correre dei rischi».
Una politica manageriale sulla difensiva e orientata solo sui tagli e sull’aumento dei biglietti è destinata a fallire. In Europa si vola praticamente senza quasi margine di guadagno a causa del costante rincaro del carburante, e delle decisioni politiche infelici. «L’aumento delle tasse sui voli deciso dal governo Merkel», denuncia Franz, «costa alla Lufthansa circa 300 milioni di euro». Una stangata illogica dato che ha fatto diminuire i passeggeri, e quindi ha provocato anche minori entrate per il fisco. La catastrofica gestione politica per il nuovo aeroporto di Berlino, la cui apertura viene di continuo rinviata, ha provocato altre perdite.
Invece di attendere aiuti da Berlino o da Bruxelles, si cercano soluzioni manageriali, e si progetta di lanciare una quarta classe, la Premium economy class, entro la primavera del 2014. «Milioni di nostri passeggeri volano in business», spiega Franz, «e sul 75% dei voli a lunga distanza offriamo anche una First class, ma abbiamo individuato una fascia di clienti disposti a pagare qualcosa di più per viaggiare più comodi. Il 10% dei posti saranno riservati a loro, tra la business e l’economy. Quanto pagheranno? Il prezzo sarà più vicino all’economica». Un’idea che dovrebbe conquistare nuovi clienti soprattutto nella fascia sui 50 anni, ancora attiva e disposta a concedersi un piccolo lusso.