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 2013  aprile 04 Giovedì calendario

VITO, LO SCOUT CHE SI SPOSÒ IN ROLLS

Di Vito Claudio Crimi, capogruppo Cinquestelle al Senato da neanche un mese, si conoscono già le proverbiali gaffes. Se Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non parlano con la stampa italiana, non c’è problema: ci pensa lui, l’impiegato della Corte d’Appello di Brescia, nato a Palermo 41 anni fa, folgorato sulla via del comico e diventato una celebrità della politica, tanto da meritarsi le imitazioni di Crozza e oltre 15mila seguaci su Facebook. I due guru stellati, dopo il pasticcio dell’elezione di Pietro Grasso al Senato, avevano provato a mettere i comunicatori, Martinelli e Messora, per contenere la straripante verve oratoria del senatore siculo- bresciano, ma è stato inutile: Vito una ne dice, dieci ne smentisce. Uscito dal colloquio con il capo dello Stato, ha riferito gongolante ai colleghi grillini: «Napolitano è stato attento, non ha dormito, Beppe l’ha tenuto sveglio». Sommerso dalle polemiche, il capogruppo pro-tempore si è scusato con il Colle: «La mia frase è stata estrapolata dal contesto», ma intanto la frittata era fatta.
Neanche tre giorni dopo, però, Vito c’è ricascato, sempre a microfoni accesi: «Giornalisti e le tv li sto rifiutando tutti perché mi stanno veramente sul cazzo, è una cosa... cercano solo il gossip», si è sfogato a La Zanzara su Radio 24. Poi, anche stavolta, ha fatto mea culpa: «Mi è scappata la frase che i giornalisti in queste giornate hanno forse esagerato». Ma chissà cosa dirà, allora, nel vedere l’ampio servizio che il settimanale Panorama ha sfornato su di lui nel numero in edicola questa settimana. Antonella Piperno, firma del giornale, ha scovato un inedito Crimi in versione casalinga e matrimoniale, con tanto di book fotografico e lista nozze on line a futura memoria perché, come recitano gli sposini nel loro blog nuziale, «abbiamo lasciato la lista visibile per averne sempre una traccia». E così tra un set di ciotoline gialle bordate ambra e uno stiramaniche griffato c’è pure un capitolo sulla vita amorosa del falco grillino, celebre alle cronache anche per quella foto impietosa (sempre colpa di quei maledetti dei giornalisti) che lo ritrae appisolato tra i banchi di Palazzo Madama e su cui Fiorello ha ironizzato: «Non sto dormendo, sono in collegamento telepatico con Casaleggio». Del resto, l’aveva ammesso lui stesso in un’altra delle sue sparate che hanno fatto il giro della rete: «Finora non abbiamo fatto un cazzo. Un mese e mezzo a votare le cariche». Limpido come solo uno scout esperto come lui può essere. Prima di sottoscrivere «le norme di convivenza» del meet up di Grillo e diventare senatore (con soli 381 voti alle parlamentarie), il secondogenito di Michele e Rosi Crimi (ex impiegati all’Upim), ha onorato le norme dell’ordine religioso nella parrocchia carmelitana di san Sergio I Papa. Padre Pietro Leta, scrive ancora Panorama, l’ha visto crescere e fare carriera come leader del movimento giovanile parrocchiale: «Il ragazzo era animato dall’impegno sociale», ha detto. «Andava in giro,armato di registratore e questionario, a mappare zone degradate. Si arrabbiava di rado, ma era molto convincente». Già allora aveva dentro la voglia di fare politica e guardava con interesse a Pds, Rifondazione, Idv e Verdi, fino all’approdo al mondo grillino, sei anni fa, con cui si è candidato alla presidenza della Lombardia nel 2010.
Ma se per la politica è stato fondamentale l’incontro con il comico genovese, a fare battere il cuore di Vito sono stati quei tre giorni di raduno dei giovani carmelitani a Sassone nell’89. Lì, il futuro capogruppo Cinquestelle ha conosciuto una «tal Maria Cristina Flaiani che ha subito legato con l’esuberante Crimi, famoso per le sue performance canore e teatrali nello spettacolo serale del convegno», si legge nel loro blog dal titolo La nostra storia. Lei, bolognese, ha cominciato a scrivergli lettere, a cui non sempre lui rispondeva. Dopo 9 anni l’appuntamento decisivo, fino alle nozze nel 2001. Le foto li ritraggono nel momento del bacio davanti a una Rolls-Royce Excalibur grigio-perla, Crimi in tight , più magro di oggi e molto meno gaffeur. Adesso ha perfino la fronda interna e un nomignolo: «Vito lo smentito».