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 2013  marzo 22 Venerdì calendario

BOLSHOI BORDELLO “BALLERINE RICATTATE PER FARE LE ESCORT"

-Ennesima puntata della saga di gelosie, invidie, passioni, rivalità in corso al Bolshoi di Mosca e sfociata qualche tempo fa nell’attentato con l’acido che ha sfigurato il volto del direttore Filin. Domenica scorsa è scesa nuovamente in campo, con tutto il peso del suo prestigio e del suo fascino, l’ex prima ballerina della compagnia, Anastasia Volochkova. Nel corso di un talk show della rete televisiva di Stato NTV ha sparato una bordata inattesa e dirompente contro la dirigenza del teatro e del corpo di ballo: “Hanno trasformato la compagnia di ballo del Bolshoi in un gigantesco bordello”, ha detto tra lo stupore generale e alla presenza di Nikolai Tsiskanidze - altra stella del balletto - che, invece, non si è mostrato affatto sorpreso. Il conduttore, visibilmente imbarazzato e colto alla provvista, ha chiesto alla ballerina cosa intendesse dire e la bella Anastasia non si è fatta pregare e ha spiegato che le ballerine venivano spinte da alcuni funzionari a partecipare a festini e cene con oligarchi o potenziali finanziatori con l’intesa che non avrebbero dovuto rifiutare eventuali proposte osé se volevano calcare ancora le scene del Bolshoi.
Il licenziamento del “Lago dei Cigni”
La trentottenne Anastasia ha aggiunto: “Per lo più a questo servizio da escort venivano adibite le ragazze del corpo di ballo, ma capitava anche che tali richieste venissero fatte alle soliste. Dieci anni fa, quando ero prima ballerina del Bolshoi, ricevevo continuamente proposte di andare a letto con potenti oligarchi che avrebbero potuto agevolare la mia carriera e la compagnia. E, a quanto ne so, oggi le cose – se possibile – sono persino peggiorate”. Anastasia Volochkova non è nuova alle polemiche con il Bolshoi. Figlia di un campione di ping pong di Leningrado, nel 1998, all’età di 22 anni, era già prima ballerina della compagnia di ballo del Bolshoi. Pezzo forte del suo repertorio: Il lago dei Cigni. Nel 2003 venne licenziata senza alcun preavviso con il pretesto che era sovrappeso. L’allora direttore si spinse a dire che il suo partner abituale, Nikolai Tsiskanidze, si rifiutava di interpretare con lei i balletti che prevedevano molti sollevamenti. In realtà pesava 50 kg. Secondo Anastasia le ragioni del licenziamento erano ben altre. La direzione non gradiva la sua immensa popolarità né i suoi atteggiamenti da prima donna e da star. Inoltre i pettegolezzi sulla sua vita privata non si addicevano alla reputazione di serietà della famosa compagnia di ballo. Poco dopo il licenziamento si fece fotografare senza veli alle Maldive. Le foto, che la ritraevano alcune a seno scoperto, altre completamente nuda con le parti intime coperte da una minuscola conchiglia, fecero il giro del Web e scatenarono un putiferio. Lo scandalo che ne seguì le costò l’allontanamento dal partito di Putin “Russia Unita” al quale si era avvicinata due anni prima e dal quale era stata candidata alla carica di sindaco della città di Sochi, dove l’anno prossimo avranno luogo le Olimpiadi invernali. Anastasia ci rimase molto male: “Non credevo che per qualche foto innocente mi potessero trattare in questa maniera”, dichiarò. “Non è stata una gran perdita per il partito”, replicò acidamente un funzionario del partito. “Di politica non capiva assolutamente nulla”. Da allora, pur avendo vinto la causa intentata contro la direzione della compagnia di ballo costretta dalla sentenza del tribunale, che aveva decretato l’illegittimità del licenziamento, a reintegrarla nel corpo di ballo, di Anastasia Volochkova si è parlato più per il suo presenzialismo mondano e per la sua instancabile attività di animatrice delle notti moscovite che per le sempre più rare esibizioni sul palcoscenico del Bolshoi.
Veleni, gelosie e l’ombra di Putin
La direzione della compagnia non le ha più affidato ruoli da prima ballerina e Anastasia ha finito per diventare l’icona di se stessa. Bella, affascinante, algida e velenosa. Martedì scorso il direttore del Bolshoi, Anatoly Iksanov, nel corso di una conferenza stampa tenuta nel famoso teatro, ha definito le accuse di Anastasia “sciocchezze e volgare ciarpame indegni di risposta”. Bersagliato dalle domande dei giornalisti ha detto che non intendeva rilasciare dichiarazioni, ma non ha potuto fare a meno di stigmatizzare il comportamento del primo ballerino Tsiskanidze presente al talk show. “Non possiamo licenziarlo, ma mi auguro che abbia il buon gusto di dare le dimissioni”, ha detto il direttore. Questa accesa polemica arriva in un momento molto delicato della vita della più famosa compagnia di ballo russa.
Il 17 gennaio scorso, l’allora direttore artistico Sergei Fillin è stato sfregiato con l’acido. Attualmente è detenuto e in attesa di giudizio con l’accusa di aver organizzato l’aggressione, il ballerino Pavel Dmitrichenko che, secondo gli inquirenti avrebbe confessato. Per quale ragione l’avrebbe fatto? Per gelosia professionale e sentimentale. Malgrado la presunta confessione, 300 membri della compagnia hanno scritto una lettera aperta a Vladimir Putin nella quale giudicano “assurde” le accuse contro Dmitrichenko. Non siamo ancora al canto del cigno.