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 2013  marzo 23 Sabato calendario

ROMA - Cominciano oggi, per proseguire nelle giornate di domani e lunedì, le consultazioni di Pier Luigi Bersani, che si svolgeranno presso la Camera dei Deputati

ROMA - Cominciano oggi, per proseguire nelle giornate di domani e lunedì, le consultazioni di Pier Luigi Bersani, che si svolgeranno presso la Camera dei Deputati. Il primo incontro sarà con l’Associazione nazionale dei comuni italiani. A seguire il segretario democratico vedrà una delegazione del Forum III settore. Domani mattina sarà la volta della Confederazione italiana agricoltori, della Coldiretti e della Confagricoltura. Nel pomerigio tocca poi a Confindustria e alla Alleanza Cooperative Italiane. Lunedì è previsto il faccia a faccia con i sindacati e la Rete Imprese Italia. A seguire Bersani vedrà le rappresentanze dei gruppi parlamentari e delle forze politiche. Per il tardo pomeriggio di lunedì, dopo le ore 19 e al termine delle consultazioni, è convocata la direzione del Partito Democratico. Ddl ineleggibilità. Nel programma di governo ci saranno proposte su incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità, ha annunciato Bersani, che ha dedicato il primo giorno di consultazioni al fondatore della Caritas, Giovanni Nervo, scomparso giovedì scorso. Parlando della manifestazione per l’ineleggibilità di Berlusconi, in corso a Roma, assicura: "Nel programma che presenterò ci saranno norme stringenti su questi temi. Si riparte su pulito, basi nuove". Preoccupato per il Paese. "Devo sorridere di più? Son troppo serio? Io di mio son tranquillissimo, non si preoccupassero nella stampa della mia psicologia, ma della loro, sono solo un po’ preoccupato per il Paese" ha detto il premier incaricato, al termine della prima giornata di consultazioni, smentendo la lettura fatta da alcuni organi di stampa che ieri lo avevano descritto come molto preoccupato e cupo dopo aver ricevuto un pre-incarico dal capo dello Stato. Poi ha aggiunto: "Abbiamo cominciato dalla vita comune degli italiani, dai soggetti che sono più sul fronte della vita comune. Se ci sarà un governo guidato da me si partirà da questa logica". Strade precarie. "Io precario? Siamo in buona compagnia": così il leader Pd ha replicato a Silvio Berlusconi. "Dica Berlusconi- aggiunge- se ci sono ipotesi meno precarie. Io non credo. Che ci siano delle difficoltà, una porta stretta, un passaggio difficile, io non lo nego. Lo vede chiunque. Ma se mi metto al servizio di questo passaggio non è per ambizione mia, ma perché altre cose sarebbero ancora più difficili e precarie". E ha aggiunto: "L’Italia chiede un cambiamento. Ognuno si prenda le sue responsabilità". M5S e Pdl "Noi non rincorriamo il M5S. Io farò proposte di cambiamento sul piano programmatico, se ci sono le condizioni per fare un governo, si vedrà il cambiamento. Il M5S si prenda le sue responsabilità, noi non ci impressioniamo: non è vero che in certi passaggi eravamo in coda, ma eravamo in testa a una esigenza di cambiamento", ha detto ancora bersani. Più netta resta, invece, la distanza dal Pdl: "Io ritengo che ci possa essere uno spazio di discussione sui grandi temi istituzionali del Paese, su quello si può trovare una corresponsabilità. Io mi muovo nel solco tracciato da Napolitano che ha fatto una distinzione tra due regimi", quello del governo e quello del riforme, ha proseguito Bersani. "Li incontrerò, ma non mi parli di concordia chi a cinque mesi dalle elezioni ha lasciato il cerino in mano a chi deve rimediare ai loro danni, mettendosi in libertà". Governo del cambiamento. ’’Altro che mossa del cavallo, la governabilità senza cambiamento non esiste, farò, se mi sarà data la possibilità, proposte di cambiamento sul piano programmatico e se potrò fare un governo, il cambiamento si vedrà anche lì’’, ha proseguito il premier incaricato. Niente è impossibile. Missione impossibile? "Non c’è nulla di impossibile". Così Pierluigi Bersani, lasciando Montecitorio ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se ritenga quella affidatagli dal capo dello Stato una missione impossibile. Quanto alla possibilità di avere un voto di fiducia, Bersani ha ribadito la sua richiesta ai cronisti: "basta che non si dica che sono pessimista". (23 marzo 2013)