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 2013  marzo 20 Mercoledì calendario

Rcs, le grandi manovre dei soci

di riunione del PATTO PRIMA DEL 27, IN CALO CHANCE del CDA VENERDÌ. CONTATTI IN VISTA. CONSIGLIO CONVOCATO SU CONTI E PIANO

Milano, 19 marzo 2013. I soci Rcs stanno incrociando le agende per riunire il patto in vista del Cda convocato il 27 su conti, piano, debito, aumento e un’eventuale decisione sui periodici. Visto l’impegno al quale saranno chiamati, però, non è escluso che il patto si tenga a monte, e non a valle del Cda come le ultime volte. L’eventualità di un patto nel weekend, sul quale non ci sarebbero però certezze, sta per ora riducendo le chance di un nuovo Cda venerdì (non c’è una convocazione). Lo si apprende da fonti finanziarie.

Intanto in Rcs si lavora a spron battuti su tutti i ’cantieri aperti, con l’intenzione di arrivare al consiglio del 27 marzo con i tasselli a posto sia per quel che riguarda la rinegoziazione del debito con le banche e sia per quel che riguarda l’aumento di capitale. Oltre all’importante appuntamento con il bilancio del 2012, infatti, il consiglio di mercoledì della prossima settimana dovrà completare il piano già approvato a dicembre con la parte finanziaria e patrimoniale, decidendo in pratica il fabbisogno necessario a sostenere le azioni e ristrutturazioni previste. Il gruppo del Corriere ha circa 700 milioni di debito in scadenza quest’anno e sta rinegoziando con le banche linee per circa 800 milioni che dovrebbero arrivare a scadenza dopo l’orizzonte temporale del piano (al 2015). I principali istituti creditori di Rcs sono Intesa Sanpaolo, Ubi e Unicredit, seguono poi Bnp, Bpm e Mediobanca. L’azienda aveva chiuso i primi nove mesi del 2012 con 380 milioni di perdite su 1.184 milioni di ricavi e un indebitamento finanziario netto di 876 milioni con un patrimonio netto di 300 milioni. Già dalla chiusura del semestre si trovava nella necessità di ripianare le perdite con il capitale. Sino ad ora tra i grandi soci si era trovata un’intesa per supportare un aumento di capitale nell’ordine dei 400 milioni di euro (il consorzio di garanzia per l’operazione è sostanzialmente pronto). Rcs è però al lavoro su un complicato rilancio e ha in cantiere una valorizzazione di attivi di difficile esecuzione, anche alla luce della crisi finanziaria. Non è così escluso che già nell’arco di qualche mese il gruppo debba nuovamente tornare sul mercato. Inizialmente nell’azionariato si era cercato di prendere una strada attendista: aspettare cioè la scadenza di settembre per eventuali disdette al patto e dunque un possibile rimpasto dello stesso accordo parasociale, per varare un eventuale secondo aumento che si dovesse rendere necessario. Gli istituti creditori starebbero però chiedendo maggiori garanzie per rinegoziare il debito e in particolare che la delega per l’aumento di capitale chiesta all’assemblea dei soci - la proposta dovrà uscire dal Cda del 27 - sia ’capiente per l’intero fabbisogno e non solo per i 400 milioni che il patto e i soci forti fuori patto sembrerebbero pronti a versare. Nel caso la società potrebbe varare l’operazione in due tempi, si tende a pensare tra le banche, ma l’idea di un aumento di capitale che si ponga in partenza a scarto ridotto sembra aver creato un certo irrigidimento tra gli istituti oltre vari malumori nel complesso e conflittuale azionariato Rcs, rendendo per altro ancor più difficile il lavoro che il Cda dovrebbe completare nell’arco di una settimana.(ANSA).