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 2013  marzo 19 Martedì calendario

BECKHAM, CON IL PART TIME GUADAGNA PIU’ DI MESSI

L’ ultimo tango a Parigi dà più soddisfazioni del previsto. David Beckham è l’unico inglese rimasto in Champions League, domenica è tornato titolare in uno dei campionati più importanti (dopo 5 anni in America) e si è pure ripreso il primo posto nella classifica dei calciatori strapagati, davanti a Messi e Ronaldo. Alla faccia del calciatore part time. Oggi «France Football» pubblica la lista e il fatto che la domini un ex fa impressione. Beckham ovviamente guadagna più dai contratti pubblicitari che dal Psg ma il suo nome resta un marchio sicuro, anche se ormai firma accordi a breve termine e gioca poco. Il legame con la squadra francese vale cinque mesi, rinnovabili. Non si è neppure preso un appartamento, vive nella suite imperiale del Bristol, un piano privato che normalmente costerebbe 17 mila euro a notte (colazione inclusa) ma per lui c’è un’offerta speciale o meglio per gli emiri del Qatar perché il conto va a loro. Come quello degli Eurostar che usano Victoria e i figli per spostarsi da una capitale all’altra. Più Hollywood che calcio mercato, il trattamento è da star e di una portata decisamente superiore a quello già cinque stelle dedicato agli altri campioni. Beckham è un concentrato di eleganza, sa esaltare ogni maglia, al Psg doveva fare il testimonial ma al momento il ruolo vira più verso la guida, con buona pace di Ibrahimovic che pure sta tra i primi dieci riccastri, in ottava posizione, con 17,5 milioni.

Beckham non sarà mai il fulcro della tattica però è già sceso dal poster: nella prima gara giocata per intero, contro il St. Etienne, nell’ultima giornata, ha toccato 73 palloni, più di quelli intercettati dai compagni. Certi tocchi gli riescono ancora. Va bene, gioca da fermo, non ha troppa resistenza, deve gestire i minuti ma sa ancora farsi notare.

Questione di fascino, l’unico al mondo che riesce a portare tutti quei tatuaggi senza trasformarsi in un tamarro o fare pubblicità per l’intimo da ragazzini senza rendersi ridicolo o a farsi il Tamigi in motoscafo per accompagnare la fiaccola olimpica senza rovinarsi il ciuffo o a incassare più di chiunque altro senza percepire il totale dello stipendio. L’ultimo colpo di scena, che rafforza ulteriormente il brand, è il mensile in beneficenza. Il suo arriva a 141 mila euro, lui ne incassa solo una piccola parte e il resto va diviso tra vari enti con scopi umanitari. Eppure è il re dei nababbi ed è da più di 10 anni che arriva a superare i 30 milioni annui. È stato in testa alla classifica altre 4 volte: 2004, 2005, 2008 e 2009, allora era ancora in nazionale e aveva appena iniziato l’avventura americana. I mesi milanisti sembravano gli ultimi su campi seri, ma quattro stagioni e molte pubblicità dopo lui è sempre il nome più pesante del calcio.

In questi giorni, mentre i suoi colleghi sono impegnati con amichevoli e qualificazioni, l’inglese fa l’ambasciatore del pallone in Cina, una delle sue tante entrate extra. È impossibile stargli dietro. Eto’o, emigrato in Russia peraccumulare denaro, sta solo al quarto posto, con 24 milioni. E gli tocca ogni partita dell’Anzhi oltre agli allenamenti sotto scorta. David invece sta beatamente a Parigi, in un hotel di lusso davanti all’Eliseo dove come sfizio mattutino servono cioccolato nyangbo a 35 euro. Non è semplicemente il giocatore più ricco, è l’unico che può permettersi di vivere così.