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 2013  marzo 12 Martedì calendario

Reggiseno per Sette – True&Co è un sito dove comprare reggiseni. Si vantano di riuscire a trovare quello perfetto per la cliente: basta rispondere a una serie di domande e alla fine, grazie a un algoritmo, si ha la selezione dei modelli più adatti e della misura giusta

Reggiseno per Sette – True&Co è un sito dove comprare reggiseni. Si vantano di riuscire a trovare quello perfetto per la cliente: basta rispondere a una serie di domande e alla fine, grazie a un algoritmo, si ha la selezione dei modelli più adatti e della misura giusta. L’idea dell’algoritmo è stata di Michelle Lam, ex dipendente Microsoft, che si è detta traumatizzata dall’aver trascorso due ore nel camerino di un negozio per trovare il reggiseno più adatto. (Vincenzi, la Repubblica 26/2/2013) Il mito vuole che sia stata Venere a inventare il reggiseno per sostenere le abbondanti forme di Giunone. (Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport 9/3/2007) Le prime donne a indossare un reggiseno sono state le donne di Creta nel 2000 avanti Cristo: per tenere su il seno indossavano delle stringhe che lo supportavano e lo tiravano fuori dalla scollatura dei vestiti. (Laura Laurenzi, la Repubblica del 27/12/2000) Nell’antica Roma, le fanciulle di buona famiglia cercavano di non far crescere troppo i seni fasciandoli con larghe bende dette taeniae (rimedio vano, che presto era sostituito dal mamillare, rigido corpetto in cuoio). Le cortigiane, invece, usavano lo strophium, sciarpe trasparenti definite da Marziale «una trappola cui nessun uomo può sfuggire, esca che riaccende di continuo l’amorosa fiamma». (Mitì Vigliero, Libero 27/4/2003) Il reggiseno del 1200 era il dublet, corpino spesso imbottito di pelliccia, stretto tra sottoveste e vestito. (Mitì Vigliero, Libero 27/4/2003) Trovati nel castello di Lengberg, in Tirolo, quattro reggiseni risalenti al 1440-1485. Sono i più antichi che esistono. (Ansa 19/7/2012) Inventrice delreggiseno moderno fu, nel 1914, Mary Phelps Jacob. Newyorchese di buona famiglia (suo antenato era Robert Fulton inventore della nave a vapore), non sopportava l’idea di indossare un abito che lasciasse intravvedere gli indumenti intimi. Prese due fazzoletti di seta legati da una striscia di seta rosa e li fissò dietro la schiena con una sottile cordicella. Molto apprezzato perché appiattiva il seno (piccolo era di moda). Subito alcune amiche chiesero alla Jacob di confezionarlo per loro. Così si diede da fare per svilupparlo adottando il nome di Caresse Crosby. Per gli scarsi risultati cedette il brevetto alla Warner Brothers Corset Company, incassando 1.500 dollari (equivalenti, oggi, a circa 25.600). (Eliana Di Caro, Nova Il Sole 24 Ore 25/05/2006) La Warnaco, fondata nel 1874, è uno dei produttori di reggiseni più antichi d’America. Si chiamava Warner Brothers Company (nessuna relazione con gli studios) e venne fondata da due giovani medici: iniziarono a fabbricare “reggiseni sanitari” preoccupati per i corsetti troppo stretti allora in voga. Tra i successi della Warnaco ci sono “La vedova allegra”, bustier senza spalline con reggicalze incorporato, l’introduzione delle spalline da reggiseno elasticizzate e delle misure alfabetiche per le coppe. (Rebecca Quick, The Wall Street Journal Europe 10/04/2000) Luman Chapman, produttore di biancheria intima americano, primo a intuire che per una donna sarebbe stato più confortevole sostenere i seni dall’alto, anziché spingerli da sotto, come facevano allora i corsetti. Nel 1863 registrò il breveto del “breast puff”, rudimentale reggipetto a cavezza. Da quell’anno al 1969 negli Stati Uniti sono stati brevettati 1.230 modelli di reggiseno. Il primo reggiseno push-up, inventato nel 1964 dalla Canadelle: grazie a una ventina di punti di appoggio (ferretti, cuciture, rinforzi) modellava il seno in forma perfettamente sferica e lo spingeva verso l’alto. Scarso successo sul mercato perché in quel momento comincia la moda della donna scheletrica. (Villaggio globale, Sette 29/06/1995) Nei primi mesi dal lancio si vendeva un Wonderbra ogni 15 secondi. (Monica Bogliardi e Veronica Russo, Panorama 13/4/2004) Il Wonderbra secondo il sociologo Mario Morcellini: «Ha permesso un allargamento sociale delle basi della bellezza: democratico e sexy, ha concesso a tutte, anche a quelle bruttine, di giocare per la prima volta con la seduzione». (Monica Bogliardi e Veronica Russo, Panorama 13/4/2004) «Di reggiseno non porto neanche la prima: solo la retromarcia» (Victoria Cabello). (Roberto Rizzo, TvSette 3/10/2002) «La misura del mio reggiseno è una terza abbondante. Ma nessuno se n’è mai accorto» (Maria De Filippi). (Denise Pardo, L’Espresso 2/11/2000) Antonio Di Pietro, una passione per la donna «con almeno la terza di reggiseno». (Claudio Sabelli Fioretti, "Amica" 12/2002) «Non metto mai il reggiseno. Sono stata io la vera liberazione della donna» (Greta Garbo). (Natalia Aspesi, La Repubblica, 18/04/2000) Marilyn Monroe non portava il reggiseno (aveva la quarta misura). (Lucia Corna, Io Donna 8/8/1998) Il regista Howard Huges creò un reggiseno per sostenere appropriatamente i prosperosi seni di Jane Russell. Ma lei non lo indossò: «Lui non lo seppe mai. D’altra parte non è che mi tolse i vestiti per controllare. Mi chiese solo se l’avevo messo e io risposi di sì». La regina Elisabetta II porta la quinta. (A, 9/11/2006) Il 10% delle italiane indossa la quarta di reggiseno, mentre il 68% porta la seconda (è in Italia che si vende la maggior quantità di push-up). Il 57% delle britanniche ha la quarta. (Alessandro Carlini, Libero 14/2/2007) Secondo alcuni studi i reggiseni a balconcino e quelli tipo Wonderbra, premendo sulla cassa toracica, impedirebbero una corretta respirazione, irriterebbero e produrrebbero costipazione. (Corriere della Sera, 08/08/1998) Slacciare un reggiseno con due mani brucia 8 calorie, usandone una sola si sale a 12, farlo con la bocca 87. Dal Dizionario di Irene Brin. «Reggiseni. Essenziali, dall’adolescenza alla morte. Molte mamme esitano, davanti alle loro dodicenni, quasi che l’acquisto di un reggiseno equivalesse l’emancipazione. In realtà, equivale la garanzia di uno sviluppo armonioso. Portateli sempre, ed abbiatene molti, di tipo diverso: quello che userete più spesso abbia spalline larghe ed eventualmente foderate di vellutino, per evitare di incidere la carne; quello che metterete la sera sia, sempre, senza spalline, per adattarsi a qualunque tipo di scollatura, a qualunque trasparenza; quelli che sceglierete durante la gravidanza abbiano l’approvazione del medico, e vi sorreggano ininterrottamente, anche la notte, e siano perfettamente lavabili perché dovrete ungervi molto la pelle in modo da evitarvi le smagliature». Reggiseni moderni: la Triumph ha fatto lo “Space trip bra” fatto con lo stesso tessuto usato dalla Nasa per le tute spaziali. “Brava” invece ha due coppe di plastica e indossato per almeno dieci ore al giorno per dieci settimane promette di aumentare il seno di una taglia. (Alessandra Retico su la Repubblica del 30/5/2001) Altri modelli particolari: quello che cambia colore quando la donna è nel periodo dell’ovulazione, quello con quarzo rosa per stimolare i flussi di energia positiva nei punti chakra, quello provvisto di taschina per tenere i preservativi. (Laura Laurenzi, la Repubblica del 27/12/2000) She’s Mine, reggiseno gonfiabile e regolabile a seconda delle occasioni, che sta spopolando in Cina. Per andare a una riunione di lavoro o per parlare con gli insegnanti del figlio è perfetta una coppa B, per sedurre l’uomo dei sogni si può sfoggiare una coppa D. Per cambiare taglia, basta premere un bottoncino. (Emanuela Di Pasqua, la Repubblica 17/11/09) Tra i reggiseni più costosi al mondo: uno ricoperto da mille e trecento pietre preziose tra cui rubini e diamanti (15 milioni di dollari). (Panorama, 27/12/2000) La baronessa Elsa von Freytag-Loringhoven, amica di artisti dadaisti, se ne andava in giro per Greenwich Village con due lattine di pomodoro a mo’ di reggiseno.