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 2013  marzo 03 Domenica calendario

«SIAMO QUI PER RESTARE» ROMA CAPUT GRILLINI

Roma grillina. E mica solo in senso figurato: l’armata Cinque Stelle si prepara a invadere la capitale della politica, forte di 54 senatori e 108 deputati. Peraltro, proprio a Roma il M5S è salito fino a diventare il secondo partito, dietro ai Democratici: considerando tutta la regione Lazio, conquista sei senatori e undici deputati. E la pattuglia in arrivo a Palazzo Madama è capitanata da Fabiola Anitori, 50 anni, laureata in Scienze Biologiche e poi una serie di pubblicazioni scientifiche: ora insegna in un liceo scientifico di Ostia. Con lei diventerà senatore Giuseppe Vacciano, napoletano 40enne - «ma la mia famiglia ha sempre vissuto a Latina». Lavora in banca, anzi alla Banca d’Italia, filiale di Latina, e in particolare si occupa delle banconote false o danneggiate - «ho tenuto seminari a banche, scuole e operatori professionali del contante, riguardanti le problematiche connesse con la falsificazione e il danneggiamento doloso delle banconote». Mentre Paola Taverna, 43 anni, nata e residente a Roma,vive con il figlio di 10 anni - « la mia vita» - e lavora come impiegata in un poliambulatorio di analisi cliniche. «Alla richiesta dello staff di candidarmi ho avuto un blocco, sentendomi inadeguata. Ma se ho scelto il Movimento 5 Stelle fin dal 2008 è proprio perché è l’unica forza politica che permette a un semplice cittadino come me di diventare portavoce di altri semplici cittadini». Il quarto senatore laziale si chiama Marino Germano Mastrangeli, 41enne di Cassino: lui è dipendente del ministero dell’Interno, «dal 2007 in quiescenza causa infortunio sul lavoro». Si definisce un «non violento, gandhiano e tolstojano», si ispira a «Francesco d’Assisi, Frank Serpico, Marco Travaglio». E per realizzare in Italia la democrazia diretta lancia la sua proposta: «Una revisione costituzionale che sancirebbe il diritto degli italiani a votare elettronicamente (cioè attraverso internet) e senza quorum la promulgazione o il rifiuto delle leggi, e anche dei trattati internazionali». Una sorta di repubblica del televoto, insomma. C’è poi Elena Fattori, 46 anni da Genzano (Roma): laureata con lode in scienze biologiche, è iscritta nelle liste di mobilità a causa della chiusura dell’azienda. «La mia competenza è relativa a sanità e ricerca scientifica. E sto lavorando insieme con altri attivisti a un programma di sanità sostenibile», già consultabile in rete. Infine la 63enne Ivana Simeoni, infermiera del 118, ragion per cui anche per lei è l’ambito sanitario, quello su cui cercherà di incidere da senatrice.
Ed eccoci ai neo deputati. Otto solo nella circoscrizione Lazio 1, quella che comprende Roma e provincia. In cui la capolista era Federica Daga, 37 anni, consulente informatico, ambientalista e No Tav della prima ora. In realtà lei comincia la militanza Cinque Stelle a Torino, poi si trasferisce a Roma, «mi licenzio e mi dedico completamente alla campagna referendaria per l’Acqua Pubblica». Una di quelle che non si lascia scappare un’iniziativa ch’è una. Perché la neo deputata Daga vuole «creare strumenti di partecipazione decisionale nella gestione dei servizi destinati alla cittadinanza», e poi «polverizzare la spesa pubblica per le Grandi Opere Inutili e le spese militari», e in sostanza far sì che «lo Stato faccia gli interessi di tutti e non di pochi». Mentre Marta Grande da Civitavecchia già ha avuto parecchio spazio sui giornali, addirittura indicata come possibile presidente grillina della Camera. Questo perché,nonostante i suoi 25 anni, esibisce un curriculum impressionante: laureata negli Stati Uniti in lingue e commercio internazionale, e poi master in Studi Europei all’università Luiss, corso per relazioni internazionali in Cina, iscritta al corso di laurea in studi diplomatici all’Università Roma Tre. È entrata nel M5S solo l’anno scorso. E da Montecitorio vorrebbe incidere sulle politiche relative alla ricerca, e dunque «investire, cercare di arginare la fuga di ricercatori: il nostro livello di istruzione è già tra i migliori al mondo, dobbiamo attrarre le eccellenze (che già abbiamo) ed evitare che si trasferiscano (o meglio offrire un’alternativa all’autoesilio)». La romana Roberta Lombardi, 39 anni e mamma di un bimbo piccolo, è invece attivista del M5S da sei anni. Una laurea in giurisprudenza con tesi in diritto commerciale internazionale e un corso post laurea in sviluppo manageriale, «lavoro in un’azienda che fa arredamento d’interni per clienti top spender (emiri, miliardari vari, oligarchi russi etc etc) in tutto il mondo. Lavoro quindi nel settore del lusso e del made in Italy». Ha iniziato «l’avventura nel Movimento» nel 2007, «prima in punta di piedi e poi con sempre maggior coinvolgimento». Motivi? «Perché noi cittadini non possiamo rassegnarci, abbiamo bisogno di sapere che lasciamo ai nostri figli un futuro. Noi siamo la speranza». Mentre una sorta di globetrotter è Alessandro Di Battista, 34enne romano: laureato in lettere e filosofia con successiva «specializzazione in tutela internazionale dei diritti umani», ha poi lavorato come cooperante «nella giungla del Guatemala, occupandomi di educazione e progetti produttivi nelle comunità indigene». E poi altre esperienze del genere in Congo e in Sud America. Nella struttura di Grillo è molto ben inserito: lavora come giornalista al blog, «e nel 2012 la Casaleggio Associati mi commissiona un libro sui sicari sudamericani». Da deputato «mi occuperei di informazione, mettendo in campo ogni azione per liberare i media dal controllo dei partiti». E c’è, fra i novelli onore voli del Movimento, anche chi vuol combattere per un ritorno alla terra. Il 31enne romano Adriano Zaccagnini: laureato in scienze politiche, è un esperto della cosiddetta permacultura, vale a dire la progettazione di ambienti in cui possano coesistere sfruttamento umano della terra e mantenimento dell’equilibrio naturale, «si deve pensare alla terra come bene comune, al pari dell’acqua».
In effetti, fa poi una certa impressione sapere che una deputata del M5S lavora per la disprezzata Agenzia delle Entrata: è Carla Ruocco, 39 anni, romana, laurea in economia e commercio con lode e menzione speciale, ed è per l’appunto funzionario tributario all’Agenzia. Attivista Cinque Stelle da 5 anni, «e sono orgogliosa di averci creduto fin dal principio, ho sentito da subito che era la mia strada». Ora porterà la sua esperienza a Montecitorio, e chissà che non trovi qualche soluzione fiscalmente... sostenibile. Con lei ci sarà anche Stefano Vignaroli, 36enne anch’egli romano, vive «vicino alla discarica di Malagrotta, dove continuo a lottare per la difesa del territorio contro l’indifferenza delle istituzioni». E lui, come molti altri, prima di entrare nel Movimento si sentiva «un cittadino con l’elmetto, interessandomi di ambiente e del bene comune nel mio territorio». E però «ho sempre pensato che, per coerenza, avrei dovuto cambiare il mio stile di vita quotidiano che mi faceva produrre troppi rifiuti. Così ho cercato, documentandomi e sperimentando, di vivere col più basso impatto ambientale possibile e a rifiuti zero». Ora l’ingresso in Parlamento: «Ho cambiato me stesso, sogno di cambiare il Paese». E poi Massimo “Ciccio” Baroni (non è una scortesia, il soprannome lo indica lui stesso): nato a Catania nel ’73, suo padre era ufficiale pilota elicotterista della Marina Militare, la madre americana, da Bambino ha dunque girato molte città, in Italia e all’estero. Sposato, si è laureato in psicologia con una tesi sulla psicoterapia online (quando si dice grillino nell’anima...), e però lui stesso annota che «durante la stesura della mia tesi di laurea, a marzo 2002, l’ordine degli psicologi del Lazio vieta l’applicazione di qualsiasi forma di aiuto terapeutico attraverso internet » (quando si dice la sfiga...). Ritiene che sia «urgente attivare uno psicologo nelle scuole a disposizione di ragazzi, genitori e insegnanti, che spesso hanno bisogno di un fronte comune su cui lavorare, per contenere e interpretare dinamiche di gruppo scolastiche» tipo il bullismo.
Nella circoscrizione Lazio 2 (Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo) sono tre i deputati eletti con il Movimento 5 Stelle. C’è Massimiliano Bernini, 37enne di Vetralla, provincia di Viterbo, è laureato in agraria e insegna, e ha anche pubblicato numerosi testi sulla tecnologia applicata all’agricoltura. E proprio nell’ambito che molti grillini sentono più vicino, quello dell’ambientalismo, cercherà di agire da deputato: «Difendo e sostengo l’acqua pubblica, l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e il risparmio energetico, la mobilità pubblica a scapito di quella privata, una pianificazione ambientale che punti al recupero e alla bonifica piuttosto chealla cementificazione». E poi Cristian Iannuzzi «ma molti amici mi chiamano Crippo», 39 anni da Latina, «attualmente faccio il tecnico informatico, il montatore video e a tempo pieno l’attivista del M5S». Ma non è nuovo alla politica, lui: «Sono stato in passato attivista tesserato dei “Verdi per la Pace” e nel 2007, per pochi mesi, ho ricoperto la carica di segretario tesoriere del circolo di Latina. Incarico per il quale, ci tengo a precisare, non ho percepito alcun compenso, men che meno maneggiato denaro pubblico». E però poi dai Verdi ci è uscito, «poiché in divergenza col sistema partito». La sua dimensione l’ha dunque trovata nel Movimento. Infine Luca Frusone, 29 anni, laureando in giurisprudenza, racconta di essersi avvicinato al M5S per la prima volta nel 2010 «proprio per studiare il fenomeno della democrazia diretta e del nuovo concetto di rappresentanza che propone». Prima non ha militato in nessun partito, «visto che non mi sentivo rappresentato da nessuna forza politica».
Volgendo lo sguardo a sud, ci son poi da ricordare anche i due eletti grillini in Basilicata. E dunque il neo senatore Vito Petrocelli, 48 anni, sposato e con due figli: vive a Matera, «sono geologo, consulente per bonifiche e sistemi di gestione ambientale ». E si dice convinto che «le proposte del M5S siano rivoluzionarie per il Paese, è l’unico movimento di massa veramente popolare, diverso dai partiti e da altri movimenti sponsorizzati solo da intellettuali ». Dice poi che «non mi candido per una poltrona: va bene la sedia in plastica del bar dove ci riuniamo tutte le settimane ». D’ora in poi, invece, si siederà proprio su una poltroncina a Palazzo Madama. E l’onorevole è una donna, si chiama Mirella Liuzzi, 28 anni, anche lei vive a Materia. Dice che «amo l’attualità, la politica e l’informazione» e per questo si è laureata in scienze della comunicazione. E però «più che lavorare per aziende che hanno come unico obiettivo il profitto, ho preferito iniziare a lavorare con Ong e Onlus» tipo Greenpeace e Amref - ma «attualmente sto lavorando per un ente di formazione qui a Matera e mi occupo di progettazione». Mentre da deputata «i miei intenti saranno espressione di un ripensamento delle strutture economiche e sociali vigenti». Ah bé, un impegno da niente. 5. Continua