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 2013  marzo 03 Domenica calendario

IL PONTE DI RIALTO SI MUOVE: 90 SENSORI DIRANNO DI QUANTO

Benvenuti nel condominio di Rialto. Uno dei monumenti italiani più famosi nel mondo, simbolo stesso di Venezia con piazza san Marco, non è interamente di proprietà comunale ma è parzialmente suddiviso in circa 18 mini-quote: tante quante sono le botteghe di souvenir che si affacciano sul calpestio interno. Se fino a ieri tutto procedeva sulla base di una tacita e secolare intesa Comune-bottegai, oggi la questione torna di attualità per il grande progetto di restauro finanziato da «Only the brave srl» del patron di Diesel Renzo Rosso (sangue padovano ma da sempre legatissimo a Venezia) che ha vinto il bando del Comune: cinque milioni di euro di spesa, lavori di studio, consolidamento e restauro fino alla fine del 2015. Si tratterà di capire non solo la dettagliata titolarità dei beni dal punto di vista catastale ma anche se, e in che misura, i privati proprietari delle botteghe dovranno (ed economicamente potranno) contribuire.
Il sindaco Giorgio Orsoni non vede la questione come un gran problema: «Direi che la presenza di uno sponsor come Renzo Rosso per noi è molto importante, certifica l’attenzione di una parte sensibile della nostra imprenditoria, e componente attiva della società, per la conservazione e il recupero del patrimonio artistico cittadino. Le finanze comunali difficilmente avrebbero potuto sostenere il progetto. I privati? La funzione pubblica del ponte è comunque prevalente sia come principale arteria di collegamento tra le due sponde sia come bene storico-artistico. Le botteghe, a fine lavori, dovranno comunque omogeneizzare vetrine e chiusure per garantire un aspetto consono alla dignità di Rialto».
Per paradosso, il famosissimo Ponte di Rialto (l’attuale aspetto risale al 1591, ma la prima presenza di un ponte di barche in quell’area è accertato al 1181) è tra i monumenti meno studiati e quindi meno strutturalmente noti. Arcata unica, Rialto poggia su un numero di pali probabilmente compreso tra i cinquemila e i seimila ma lo stesso sistema statico sul quale si regge non è perfettamente noto.
Per studiarlo sono stati collocati novanta prismi ottici che monitoreranno a Rialto, per un anno, i piccoli e grandi spostamenti strutturali. Sono veri e propri «occhi» sensibili, che monitoreranno, con cadenza mensile, gli spostamenti statici del ponte. La collocazione risale a venerdì 1 marzo e ha comportato la chiusura al traffico acqueo del Canal Grande dalla mezzanotte alle 4.40.
Nei prossimi giorni dovrebbe partire l’indagine geotecnica: nove punti di perforazione per tre mesi proprio per analizzare le fondazioni e i terreni su cui poggia il ponte. Sarà necessario anche procedere a delle livellazioni di precisione: tutti gli edifici veneziani sono rapportati allo Zero mareografico di Punta della Dogana. Uniche nel loro genere anche le pietre di marmo del calpestio, i masegni. A Venezia sono tutti 30 x 40, qui misurano un metro quadrato.
La pulizia dei graffiti (una piaga che sta danneggiando tanti, troppi beni monumentali italiani) partirà dalla prossima settimana e riguarderà anche l’area dei negozi privati. E bisognerà anche occuparsi dei danni alla pietra d’Istria dell’arcata, spesso colpita da imbarcazioni troppo alte. A dirigere le operazioni provvederà il Comune, in stretta collaborazione con la Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna, guidata dall’architetto Renata Codello.
Paolo Conti