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 2013  marzo 01 Venerdì calendario

I PM VOGLIONO COMMISSARIARE PARMALAT

Una richiesta pesante come un macigno quella scagliata ieri dal pubblico ministero al procedimento civile aperto per chiedere un’ispezione sui vertici Parmalat in merito all’acquisto di Lactalis Usa. Il procuratore capo di Parma, Gerardo Laguardia, scavando nelle pieghe dell’operazione che ha portato allo svuotamento del “tesoretto” dell’azienda di Collecchio a favore dei nuovi proprietari francesi, ha trovato indizi che portano ad accuse ben più pesanti di quelle sospettate all’inizio del procedimento, tanto da chiedere «la revoca del consiglio di amministrazione e la nomina di un amministratore giudiziario». Dall’inchiesta della procura sull’acquisto di Lag (Lactalis American Group) per oltre 900 milioni di dollari da parte di Parmalat, emergerebbe dunque un quadro «più inquietante » rispetto ai rilievi fatti dalla Consob - e sollecitati da un gruppo di piccoli azionisti - sull’operazione.
I sospetti che in molti hanno espresso ai tempi dell’operazione hanno quindi trovato solide basi accusatorie.
Dopo aver scalato l’azienda alimentare italiana, i francesi di Lactalis, di proprietà della famiglia Besnier, hanno “guidato” Parmalat verso l’acquisizione della controllata statunitense. Al centro dei rilievi, scrive l’agenzia Radiocor, il ruolo di Mediobanca, dell’azionista di riferimento di Parmalat e anche i contatti tra membri del cda del gruppo di Collecchio e Piazzetta Cuccia, precedenti alla formalizzazione dell’incarico a Mediobanca per valutare Lag. In particolare, secondo quanto appreso dall’agenzia di stampa, l’attenzione dei magistrati si è concentrata su diverse mail tra consiglieri di Parmalat e Mediobanca - alcune delle quali precedenti alla formalizzazione dell’incarico a Piazzetta Cuccia per valutare Lag.
In questo carteggio emergerebbe la volontà di Lactalis di guadagnare «non meno di un miliardo» dall’operazione Lag e una «fretta» a chiudere. Dalla documentazione, inoltre, si rileverebbero «pressioni » su Mediobanca per alzare la valutazione di Lactalis Usa e richieste definite «aggressive » da parte di Lactalis.
Tutto, come detto, è iniziato da una denuncia di un gruppo di piccoli azionisti secondo cui l’operazione Parmalat - Lag aveva danneggiato gli interessi della stessa società italiana.
Parallelamente la procura di Parma ha aperto un fascicolo in cui vengono indagati i vertici della società, Franco Tatò, presidente Parmalat, compreso.