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 2013  febbraio 25 Lunedì calendario

CHE COSA (NON) RESTA DI QUESTA CAMPAGNA

ECCO: giusto le Femen ci mancavano, dall’Ucraina per giunta. Nude, dipinte, strattonate, urlanti, distese sull’asfalto bagnato. Troppi corpi del resto si sono imposti, nell’inverno italiano, e troppe parole è toccato ascoltare, troppe attese e troppe ansie, per non ritrovarsi a fine corsa senza un filo di sgomento e una lieve sensazione di nausea.
VAI a sapere che cosa resterà di questa interminabile stagione satura di pioggia, neve, chiacchiere e visioni. Prima che l’oblio se le porti via, prima che i vincitori e i vinti se le possano scagliare addosso, vale forse la pena di trattenerne il ricordo, certo arbitrario. Sono le spigolature, i detriti, gli stracci, le frattaglie e le foglie morte della campagna elettorale.
PASCALE’S
Sbarcano a Roma i parenti di Francesca. La zia, il cugino, la sorella. Oggi li raffigura in posa a via Condotti, raggianti, per il rito dello “shopping di lusso”. Lei in bleu, molto first lady. Sgarbi, invano: “A questo punto meglio metterla incinta, la Pascale mamma sono dieci punti in più”.
BALOTELLI
Tweet di Formigoni, dopo l’acquisto da parte del Milan: “Con Balotelli oggi abbiamo recuperato 3 punti sull’Inter e 3 punti sul Pd! Avanti così!”.
MANETTE
Un po’ troppo ricorrenti. Le simula Berlusconi incontrando Ingroia, che se le lascia mettere a “Un giorno da pecora”. Giannino s’incatena sommariamente a “Porta a porta”; Magdi Cristiano Allam minaccia di farlo per via delle firme.
NUTELLA
Acquistata a spese pubbliche da un consigliere lombardo. Tra le altre spesucce a spese del contribuente: Pinocchio in miniatura, clessidra, fuochi d’artificio,
crema per volto, lecca lecca, gratta e vinci, barattoli di sabbia, reggiseno wonderbra, gelati distribuiti a bagnanti di Alassio, localizzatore di Autovelox.
LACRIMUCCIA
Lo spin doctor di Bersani sul videoclip del Pd con la canzone di Gianna Nannini: “Cinicamente dico che la musica deve far scendere la lacrimuccia”.
VECCHIETTI
Sin dal principio della sarabanda inconsapevole carne da comizio. Al meeting del Miur di Samorì viene loro negato il promesso cestino con il pranzo (ci sono solo due pacchi di pasta). Comprensibili proteste. Nei poster, il candidato Zingaretti ne abbraccia diversi.
PUPAZZETTI
Spuntano imprevedibilmente fra le mani del professor Monti, in versione pop, con opportuna ostensione fotografica: un topolino, un Pulcinella, un mini-simulacro di se stesso fornito da artigiani del presepio napoletano.
ICONA
L’impresentabile Cosentino ai giornalisti dopo l’esclusione dalla lista del Pdl: “Ora dovrete trovarvi un’altra icona del male”.
CUCCIOLI
Furibonda e sospetta moda cinofilo- elettorale. Due cagnolini, Puggy e Vicky, per Berlusconi; uno, Trozzy (poi Empy) per Monti. Due labrador sui poster di Sandro Ruotolo; un’altra bestiola regalata all’assessore candidata Belviso durante un party; un’altra ancora spunta dalla borsa di Francesca Pascale al seggio.
VENTRILOQUO
Attrazione per la gloria di Bobo Maroni, convinto da un intrattenitore bergamasco ad aprire la bocca a comando senza emettere suoni. Gli esce fuori una vocetta da cartoni animati. Viva ilarità.
ROM
Grazioso cartello padanista esposto all’ospedale Maggiore di Bologna: “La Lega allontana gli zingari dai bagni dell’ospedale. La ronda va fino in fondo”.
SBORNIA
In caso di sconfitta del “Trio Sciagura” (Monti, Casini e Fini) Berlusconi, che pure non l’ha mai fatto, promette di ubriacarsi. Anche Donna Assunta Almirante, benché astemia, sottoscrive l’impegno.
TABAGISMO
L’onorevole Crosetto, fratello d’Italia, finisce in ospedale avendo superato la quota patogena di 150 sigarette al dì.
BELVE
Sintomatica deriva ferina. Berlusconi: “Sono un leone”. Il Giornale proclama Gelmini e Carfagna “leonesse televisive”. Bersani: “Li sbraniamo”, e/o “Smacchiamo il giaguaro”. Sul tema del giaguaro si segnalano un balletto tribale eseguito dagli impiegati del Pd e la consegna di un peluche da parte di Vespa.
NINNOLI
Quelli che s’intravedono su una mensolina domestica alle spalle di Bersani intervistato sull’Imu da Bettola o Piacenza: foto di famiglia, statuine, vetri colorati, un piccolo samovar, forse souvenir di qualche paese dell’Est.
C’ERA UNA VOLTA
A Saronno una mostra fotografica sulla famiglia Berlusconi. Sivio piccolo sul pony e vestito da marinaretto. Immagini del matrimonio di Mamma Rosa e Luigi Papà. A cura dei Promotori della Libertà.
ORTO-SORRISI
Valutazioni del dentista della Real Casa di Arcore, per Oggi. Il Cavaliere stavolta non si è fatto la cura e quindi non scintilla; Bersani ha problemi di allineamento, per cui sembra “incazzoso”; Vendola ha un sorriso “estremista” e la “zeppola” dipende dai denti; Monti “è un grande disastro”, gli manca un incisivo superiore; Grillo, almeno, si nasconde dietro barba e baffi.
SUPER COMIZI
A piazza San Giovanni Grillo li ha chiamati, semplicemente: “Spettacoli”. A Pescara ha parlato da una gru; a Spoleto si è buttato sulla folla; a Vicenza, interrotto dalle campane, ha richiamato la potenza divina; a Viterbo, sotto la pioggia, ha chiesto alla folla di chiudere gli ombrelli: “Voglio vedervi in faccia”.
IN BRACCIO
Crosetto ha sollevato Giorgia Meloni, cullandola; Alessandra Mussolini si è seduta sulle ginocchia di Mara Carfagna.
GARIBALDI
Stefania Craxi presentando con entusiasmo la candidatura di Luciano Moggi (poi ritiratosi): “Anche Garibaldi è stato calunniato con la storia del tesoro nascosto”.
PEPERONI
Assunti fritti e durante la cena hanno determinato un malore all’onorevole Di Pietro, durante un’intervista televisiva. Posto di nuovo davanti alle telecamere, l’ex Pm di Mani Pulite ne ha ricavato una lezione di ordine igienico-sanitario di cui ha voluto rendere partecipe il gentile pubblico non pagante.
MICETTA
Dalla precoce e impudica autobiografia dell’onorevole Michaela Biancofiore, Pdl, “Il cuore oltre gli ostacoli. Nel sogno di Silvio”: “»Con gli uomini sono una tragedia: si innamorano dell’amazzone e fuggono quando scoprono la dolcezza della micetta».
ZECCHINO D’ORO
Regressione infantile dopo la disvelata impostura di Oscar Giannino a proposito della laurea alla scuola di Chicago. Come da smentita del Mago Zurlì (che pure nel 2008 firmò un certo patto “per i bambini” con il governo Berlusconi), il candidato premier di “Fermare il declino” non ha partecipato al celebre concorso canoro. Però lui insiste: “Ho partecipato alle selezioni”.