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 2013  gennaio 23 Mercoledì calendario

ARCHIVI FRANCESI, NUOVA SEDE

[L’avveniristico edificio è opera dell’italiano Fuksas] –
L’archivio di stato francese cambia casa: dal centro di Parigi si sposta in periferia, nella città di Pierrefitte, sempre nell’Ile-de-France, la regione in cui si trova la capitale. Il nuovo edificio, disegnato dall’architetto italiano Massimiliano Fuksas, ha un blocco principale costituito da un parallelepipedo in alluminio anodizzato, lungo 160 metri e alto 40.

Potrebbe ospitare, dicono i tecnici che hanno seguito i lavori, il centro Georges-Pompidou.

La nuova sede è aperta al pubblico da pochi giorni. L’opera è costata 195 milioni di euro. Nei 44 mila metri quadrati, che occupano undici piani, possono trovare posto fino a 320 chilometri di scaffali suddivisi in 220 magazzini. A lasciare Parigi sono stati tutti i documenti successivi alla Rivoluzione francese, mentre quelli dell’Ancien Regime continueranno a essere ospitati nell’edificio storico voluto da Napoleone. Anche l’altra sede, quella di Fontainebleau, resterà aperta: lì si trovano gli archivi elettronici e orali.

A partire dal 1794 non esiste più il segreto di Stato sui documenti francesi. Tutti quelli scritti, oltre che quelli fotografici e sonori prodotti dalla presidenza della repubblica, dal governo, dall’Assemblea nazionale e dalle altre istituzioni, confluiscono via via negli archivi.

Ogni anno, spiega la direttrice degli archivi nazionali, Agnès Magnien, affluisce l’equivalente di 4-6 chilometri di carta, non prima di aver subìto una catalogazione. Il 60% del materiale viene scartato, principalmente perché si tratta di doppioni. Se è vero che la tecnologia digitale permette di ridurre il materiale cartaceo, è altrettanto vero che i nuovi sistemi generano anch’essi la necessità di archiviare in formato elettronico. Il progetto è nato dalla volontà non solo di trovare ulteriori spazi, prevenendo la saturazione di quelli già esistenti, ma anche di razionalizzare gli archivi e il loro accesso.

A Parigi bisognava aspettare anche un’ora e mezza prima che arrivasse il documento richiesto, perché il personale era costretto a scendere nel sottosuolo. Ora, invece, i circuiti sono più efficienti e nella sala di lettura, in grado di accogliere 250 persone, gli schermi permettono le operazioni di ricerca preliminare. È anche possibile collegare alla presa di corrente il proprio computer.

Ora che la sede di Pierrefitte è operativa, il pensiero di Agnès Magnien va allo storico archivio parigino, che avrebbe bisogno di un ammodernamento. Occorre, spiega la direttrice, rivedere l’accoglienza al pubblico, ampliare il museo. Servono meno spazi e il ministero dovrà trasferire alcuni servizi: l’intero quadrilatero adesso non serve più.