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 2013  gennaio 19 Sabato calendario

“COSÌ IL FISCO INFLUENZA IL VOTO”

«Su dieci imprenditori che si rivolgono a me, nove mi dicono che torneranno a votare Berlusconi». La donna che ci presenta questo suo sondaggio si chiama Wally Bonvicini e non si può dire che non abbia un discreto polso dell’economia del profondo Nord.
È infatti diventata la paladina, la Giovanna d’Arco di migliaia di piccoli e medi imprenditori che si ritengono vittime del fisco e delle banche. Da poco più un anno la signora Bonvicini, che ha una piccola azienda di abbigliamento, ha fondato un’associazione che si chiama Federitalia: nel solo 2012 ha presentato diecimila denunce per usura contro Equitalia e settemila contro le banche.

Assicura che non lo fa per denaro: «Chiedo una quota associativa minima di un euro, e l’assistenza agli imprenditori è gratuita. Lo faccio per scardinare il sistema. E ci sto riuscendo: l’altro giorno è venuta qui la Guardia di Finanza che dopo una mia denuncia contro una banca e su ordine della procura di Bologna - sta indagando per riciclaggio». Gli imprenditori che ogni giorno vanno e vengono nel suo piccolo ufficio alla periferia di Parma l’hanno conosciuta via Facebook e soprattutto con il passaparola, perché al Nord in certi ambienti non si parla d’altro che di tasse e della difficoltà di avere credito, così c’è sempre qualcuno che dà la dritta a un collega: perché non ti rivolgi alla Bonvicini? Si paga - «Tre-quattrocento euro» - solo il perito che deve far capire a Federitalia se è il caso o meno di procedere con una denuncia per usura.

Ma perché mai Equitalia e le banche dovrebbero essere denunciate per usura? È un meccanismo complesso, e per spiegarlo bisogna usare una parola, anatocismo, che parrebbe un disturbo intestinale e che invece è una cosa proibita dalla legge e significa far pagare gli interessi sugli interessi. La pasionaria dei tartassati la spiega così: «La soglia degli interessi oltre la quale scatta l’usura viene fissata ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. È molto alta, ma le banche la oltrepassano sempre. In che modo? Con l’anatocismo. Il Codice civile lo vieta, ma alcune norme secondarie lo permettono, soprattutto grazie alle leggi dei governi di sinistra. Chi fa causa contro l’anatocismo vince sempre. Anche se purtroppo ci vogliono anni». Ma Equitalia? Che c’entra Equitalia, che deve solo riscuotere le tasse? «Equitalia», sostiene la Bonvicini, «non potrebbe applicare interessi superiori all’8,5 per cento, ma fa anche lei anatocismo, e facendo pagare gli interessi sugli interessi arriva fino al cento per cento. Per questo presentiamo querela per usura». Querela che blocca il pagamento delle cartelle esattoriali in attesa di una decisione della magistratura; e se Equitalia chiede ugualmente che le scadenze delle rate vengano nel frattempo onorate, «noi presentiamo un’altra querela per estorsione».

Questa naturalmente è la versione della signora, che consiglia ai suoi assistiti di non andare dagli avvocati («Sono quasi tutti a favore delle banche») e che si è così già fatta non pochi nemici: «Mi hanno querelata», dice, «per diffamazione. Ma io vado avanti». Nei giorni scorsi è andata in uno dei cuori della protesta fiscale, il Varesotto, e ha parlato agli imprenditori. «La maggior parte di coloro che si rivolgono a me vengono da quelle parti lì: le province di Varese, Bergamo e Brescia, negli ultimi tempi anche dal Piemonte. Le aree che più risentono della crisi».

Le chiediamo quante cause abbia vinto finora: «Nessuna, perché occorrono anni prima che finiscano. Per fortuna, però, stiamo cominciando a trovare procure che non archiviano». E quando invece archiviano? «Possiamo ripresentare la querela. Ma guardi: in molti casi, con le banche si arriva a una transazione perché sanno di avere torto».

E lei ha ragione? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che molti piccoli e medi imprenditori sono convinti che ce l’abbia. Il «vento del Nord» di cui parlano Berlusconi e la Lega soffia soprattutto su questo diffuso sentimento: sulla convinzione che la lotta all’evasione fiscale sia stata condotta non andando a scovare i veri grandi evasori, ma tartassando i già tartassati. È una tesi sostenuta anche da Matteo Renzi: «Equitalia», aveva detto durante la campagna per le primarie del Pd, «è stata forte con i deboli e debole con i forti».

Così, nell’imminenza delle elezioni, tutto un certo mondo sembra tornare a quei partiti che alle ultime amministrative aveva abbandonato. «Chi viene da me», dice Wally Bonvicini, di certo non vota né la sinistra, né Monti. I grillini? Contro Equitalia solo parole, non hanno mai fatto una querela». E forse è questo uno dei motivi per cui - ad esempio - in quella regione-chiave che è la Lombardia, nonostante quel che è successo negli ultimi anni, Pdl e Lega sono avanti nei sondaggi.