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 2012  dicembre 05 Mercoledì calendario

L’uguaglianza dei sessi non viaggia in aereo - Una volta i frequent flier erano tutti uomini. Ora le donne li hanno quasi uguagliati, ma solo numerica­mente, è chiaro: nei difetti e nel­le manie e nel­le ossessioni aeronautiche femmine e maschi riman­gono due pia­neti distinti

L’uguaglianza dei sessi non viaggia in aereo - Una volta i frequent flier erano tutti uomini. Ora le donne li hanno quasi uguagliati, ma solo numerica­mente, è chiaro: nei difetti e nel­le manie e nel­le ossessioni aeronautiche femmine e maschi riman­gono due pia­neti distinti. Due modi di viaggiare e vo­lare diversi, quasi opposti in certi detta­gli, che inte­ressano non soltanto i so­ciologi ma so­prattutto le compagnie aeree, che con quasi la metà dei pas­seggeri di sesso femminile de­vono impegnarsi a soddisfare anche le loro esigenze (è un aspetto del business, ed è per questo che del tema si è occupa­to il Wall Street Journal ). Certe differenze le hanno spe­rimentate tutti: per esempio lui invade lo spazio, con le gambe e con i gomiti, senza curarsi troppo dei vicini di sedile; lei in­vece evita il contatto fisico, ran­nicchiandosi nel suo posto ( for­se è anche perché ha freddo: in­fatti usa molto di più la coperti­na, rispetto a lui). Posto che spesso è vicino al finestrino: al­le donne il window seat piace, come ai bambini. Lui preferi­sce il corridoio. Però lui ama le tendine alzate, per guardare fuori, mentre lei di solito le ab­bassa, perché il riflesso le dà fa­stidio. Si capisce, da questo con­trasto di desideri, quanto sia dif­fi­cile assegnare i posti su un veli­volo, e quanto sia dura non liti­gare. Sempre che non ci si sia già innervositi al check in: dove lui tira dritto, senza imbarcare, perché il suo trolley rientra nei limiti utopici del bagaglio a ma­no; lei non può non imbarcare invece, perché deve portarsi il li­quido delle lenti, il profumo, lo shampoo, il balsamo, il bagno­schiuma, le forbicine e la pinzet­ta e con le regole di sicurezza è impossibile perfino per uno scout. Si può osservare che in hotel di solito il «servizio corte­sia » offra quasi tutto ciò di cui sopra, ma è una annotazione puramente maschile: è superfi­ciale aspettarsi che una donna non abbia bisogno dei suoi pro­dotti da bagno, dei suoi cosme­tici, dei suoi medicinali. Quindi lei è costretta a imbar­care, e lui si irrita perché le pro­cedure si allungano, la valigia magari pesa troppo e c’è da pa­gare il sovrapprezzo, poi biso­gna aspettarla all’arrivo con quell’agonia ai nastri che tutti conosco­no e - magia ­ talvolta si per­de pure, nei meandri degli scali e degli scioperi e del­le sviste d’ae­roporto. È quasi sconta­to che al mo­mento del pa­sto lei preferi­sca stuzzichi­ni e insalate; mentre per le lettu­re, alcune compagnie hanno in­serito riviste di casa e di giardi­naggio. Secondo i dati raccolti dal Wall Street Journal , le donne sa­rebbero anche le più calme quando si tratta di ritardi e coin­cidenze perse, ma su questo punto la teoria sembra contrad­dire l’esperienza comune: lei di solito è la più ansiosa, vuole arri­vare all’aeroporto in anticipo («C’è scritto 45 minuti prima? Strano, io ho sempre saputo due ore») e prepararsi per tem­po all’imbarco. Anche se poi passano tutti davanti. Special­mente i maschi ritardatari.