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 2012  dicembre 05 Mercoledì calendario

LE BANCHE USA SONO TORNATE AI TEMPI DELLA BOLLA DEL 2006

Appartengono a due mondi diversi le banche americane e le banche dell’area euro, specie se si guarda alle italiane e spagnole. Negli Stati Uniti i 7.181 istituti hanno guadagnato nel terzo trimestre 37,6 miliardi di dollari, il 6,6% più di un anno fa. Quest’anno gli utili di Wells Fargo, Us Bancorp, Jpm sono di gran lunga migliori di quelli degli anni d’oro (2006), al tempo della bolla sul credito. Persino Citi guadagnerà 13 miliardi, 7 meno di sei anni fa: niente male per una banca che nel 2008 era data quasi per fallita. Invece le banche del Vecchio continente arrancano e quelle del Sud Europa stanno a mala pena a galla (le italiane) o devono essere salvate con i soldi pubblici (le spagnole). La borsa fotografa abbastanza bene questi due mondi: il settore bancario dell’S&P è cresciuto del 160% dai minimi del marzo 2009, quello dello Stoxx del 78% (grazie ai titoli inglesi), quello dell’Eurozona del 27% (grazie ai tedeschi). Ma in Spagna e Italia il bilancio è pesantemente negativo e i minimi dai primi anni ’90 sono stati toccati 4 mesi fa.
A separare questi due mondi è stata in parte la diversa struttura industriale degli Usa, ma ha giocato soprattutto la diversa politica monetaria della Fed e gli stimoli economici promossi dalla Casa Bianca. Ben Bernanke ha acquistato mille miliardi di titoli tossici in pancia alle banche Usa, sta comprando altri mutui cartolarizzati e continua a farsi consegnare titoli di Stato dai primary dealer per svariate centinaia di miliardi. Da un lato ha ridotto gli attivi delle banche, che pertanto hanno tagliato di due o tre volte la leva finanziaria; dall’altro sta monetizzando la quasi totalità del debito emesso dal Tesoro, con la conseguenza, come nota Jpm, che fra tre anni la Fed finirà per detenere il 60% dei Treasury.
In Eurozona, la Bce ha fatto quel che ha potuto: sempre poco e sempre troppo tardi, a causa soprattutto delle resistenze tedesche. Quando sono arrivati i finanziamenti del Ltro, il costo del funding era già alle stelle, perché alle stelle erano i rendimenti dei titoli di di Stato dei Paesi periferici e nessuno prestava o chiedeva denaro perché era iniziata la recessione. Le banche erano paralizzate, trovandosi attivi gonfiati (e svalutati) da Btp e Bonos. Quando finalmente è arrivato l’Omt, la recessione s’era acuita a causa delle politiche restrittive dei governi. Il processo di riduzione della leva finanziaria, che negli Usa era iniziato nel 2009, con ricapitalizzazioni e acquisto di titoli, grazie all’intervento del governo e della Fed, non è ancora partito in Eurozona.
Intanto le banche Usa sono tornate a prestare denaro come ai tempi della bolla del credito, finanziando studenti, imprese, consumi e case delle famiglie, al punto che già si riparla di euforia. Intanto la medicina della Fed ha funzionato. Le controindicazioni possono farsi sentire in futuro.