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 2012  dicembre 06 Giovedì calendario

I METALMECCANICI FIRMANO IL CONTRATTO

Un incremento salariale medio di 130 euro a regime, distribuito in tre tranche. Insieme ad una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro, in virtù dell’aumento dei limiti per l’orario plurisettimanale, per lo straordinario comandato, con la possibilità di lavorare fino a 3 permessi retribuiti (il limite attuale è di 1).
Sono queste alcune delle novità contenute nell’intesa raggiunta ieri tra Fim-Cisl, Uilm, con Federmeccanica e Assistal sul contratto 2013-2015 che interessa 1,6 milioni di metalmeccanici che passa all’esame dei rispettivi organismi decisionali, prima della firma definitiva. I primi 35 euro medi di aumento saranno erogati con decorrenza 1° gennaio 2013, mentre per le due successive tranche – 45 euro dal 1° gennaio 2014 e 50 euro dal 1° gennaio 2015 – è previsto che «per far fronte a situazioni di crisi, agevolare gli start up, favorire gli accordi di produttività», le aziende potranno raggiungere intese con i sindacati, e decidere lo slittamento fino ad un anno. Queste somme, se erogate con le intese sulla produttività, potranno beneficare della detassazione, e al termine di ciascun periodo di differimento verranno inglobate nei minimi contrattuali. Si è data attuazione a quanto previsto dall’accordo interconfederale sulla produttività raggiunto tra le parti sociali (esclusa la Cgil), anche se bisognerà attendere il Dpcm del governo che fissa i criteri delle intese. Mentre per i lavoratori delle imprese in cui non si fa contrattazione di secondo livello è stata innalzata la quota dell’elemento perequativo, da 455 a 485 euro l’anno.
Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, da Bruxelles ha detto di aspettarsi che «prima o poi» anche la Fiom firmerà: «È una cosa complicata, un pò di esperienza in questo ce l’ho – ha aggiunto–, immagino che prima o poi arriveranno anche loro, come la Cgil». Ma la Fiom che ieri e oggi ha indetto scioperi a livello territoriale, contestando il contratto separato, ha depositato un ricorso in sede civile contro Federmeccanica, Fim-Cisl e Uilm al Tribunale di Roma, ex articolo 700 (procedura d’urgenza) accusandole di aver violato l’accordo interconfederale del 28 giugno del 2011 che prevede l’ammissione al negoziato delle sigle che rappresentano almeno il 5% dei lavoratori. «Metteremo in campo tutte le iniziative sindacali e giuridiche necessarie», annuncia Maurizio Landini (Fiom). Il presidente di Federmeccanica, Pier Luigi Ceccardi, sottolinea che la Fiom «è stata ripetutamente invitata al tavolo» che aveva per oggetto il rinnovo del contratto del 2009 che non riconosce. «È un contratto estremamente innovativo – continua Ceccardi – che porta denaro nelle tasche dei lavoratori, senza un’ora di sciopero». Sulla Fiat aggiunge: «Credo che non stia facendo investimenti, ma lei saprà sicuramente perché non li fa. Io non sono nel board di Fiat». Per il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, il contratto «è nel solco dell’accordo interconfederale sulla produttività».
Anche per Raffaele Bonanni (Cisl) il contratto «rispetta gli impegni presi con Confindustria nell’accordo del 28 giugno, firmato da tutti compresa la Cgil», infatti «il fulcro è il livello nazionale ma è soprattutto a livello aziendale che si può migliorare il salario». Per Luigi Angeletti (Uil) «Fim e Uilm hanno fatto l’unica cosa giusta che può fare un sindacato per far crescere i salari: firmare i contratti».
Più flessibilità
Ma torniamo alle novità introdotte nell’organizzazione del lavoro: si potrà introdurre in azienda la flessibilità in entrata e uscita dal lavoro, dove non esistono impedimenti di carattere tecnico-produttivo. Vengono in sostanza aumentati di 16 ore annue i limiti previsti per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra i due istituti contrattuali fino a 120 ore annue (128 per le aziende con meno di 200 addetti). Si potranno fare fino a 80 ore di straordinario esente da informazione preventiva (88 per le piccole aziende) con un orario plurisettimanale di 40 ore. Oppure si potrà portare a 80 ore l’orario plurisettimanale e fare 40 ore di straordinario comandato (48 nelle piccole aziende). Le ore di straordinario utilizzate in più rispetto alle attuali avranno una maggiorazione del 58%, mentre per l’orario plurisettimanale programmato nel trimestre la maggiorazione è del 20% (30% il sabato). È stato ampliato l’utilizzo dei permessi retribuiti, i cosiddetti Par: per particolari esigenze produttive o organizzative la possibilità di accantonarli (o retribuirli) sale da 1 a 3 Par. Per malattie di figli o familiari verranno concessi senza preavviso.
Welfare aziendale
Aumenta il contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo MètaSalute, che verrà finanziato con un versamento aggiuntivo di 72 euro annui, arrivando a 108 euro. Il contributo sarà per due terzi a carico delle imprese (agli attuali 2 euro aggiungeranno 4 euro al mese), e per un terzo a carico dei lavoratori (2 euro al mese in aggiunta al’attuale 1 euro). Per i periodi di malattia breve (fino a 5 giorni) scatta una penalizzazione a partire dal quarto evento: il trattamento dei primi 3 giorni sarà al 66%. Dalla quinta malattia breve in poi sarà al 50% (sono esclusi ricoveri ospedalieri, day hospital, malattie legate alla gravidanza). Sul mercato del lavoro, in linea con la riforma Fornero, ci sono novità per l’apprendistato (il limite è 36 mesi, scende di 6 mesi per diplomati e laureati), sul part-time (trasformazione per il 4% dei lavoratori per assistenza a figli e familiari con handicap) e sui contratti a tempo determinato.
Iter
Oggi si riuniranno a Roma il direttivo nazionale della Uilm e il consiglio generale della Fim, mentre martedì 11 dicembre si terrà l’assemblea nazionale dei delegati di Fim e Uilm a Padova con Bonanni e Angeletti. «Avvieremo a breve le assemblee – spiega Rocco Palombella (Uilm) –, l’esito del voto degli iscritti è atteso per il 25 gennaio. La busta paga verrà data il 10 febbraio con la prima tranche di aumento con decorrenza 1°gennaio». Per Beppe Farina (Fim) «l’intesa spiana la strada alla chiusura entro l’anno del contratto con la Fiat». La Fiom ha convocato per il 12 dicembre a Roma la riunione del Comitato centrale sull’intesa separata che viene criticata anche dalla minoranza riformista, che per voce di Gianni Venturi e Fabrizio Potetti, sollecita l’avvio di «una ricerca comune su come riprendere un ruolo contrattuale per incidere sui processi in corso».