Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  dicembre 05 Mercoledì calendario

MUSCOLI CANI E CHITARRE PER GLI ASPIRANTI ONOREVOLI GRILLINI

I più furbi nel video infilano una foto che li ritrae con Grillo e gridano: «Addaveni’ Beppone!». I più sognanti, in queste parlamentarie, cioè le primarie versione Grillo e Casaleggio, si raccontano così: «Sono un tipo gentile». I più simpatici, come il tondo assicuratore lombardo Pasquale Caterisano, somigliano a Renato Pozzetto. E il buon Pasquale, dal look e dall’eloquio, più che un guerriero dell’anti-casta potrebbe essere un candidato del partito di Samorì. Ecco la galleria di centinaia di video postati sui siti grillini, dove ogni aspirante onorevole del movimento 5 Stelle si mette in mostra. E «sono i nuovi mostri», così ieri pomeriggio a Montecitorio, guardandoli nei pc della Camera, i deputati in carica definivano le star di questa sfilata on-line di futuri parlamentari dell’anti-politica. C’è pure Giulia Grillo, in un filmino, che si presenta così: «Non sono parente».
Da Paola, in Calabria, è partito il video del lancio di Giovanni Luca Monaco, 46 anni, biologo. Si fa ritrarre in uno studio che sembra quello di un sottosegretario della prima Repubblica o del presidente di una commissione di palazzo Madama: grande scrivania ottocentesca di legno pesante, dietro alla quale siede lui e legge il discorso della discesa in campo («Va rotto il sistema dei partiti»), velluti amaranto alle pareti, stilografiche importanti sul tavolo, agenda in pelle e un messaggio destinato a sedurre il cuore dei grillini che votano con il mouse: «Questo è il nostro momento, carpe diem», dice Giovanni Luca. Gli manca solo l’autoblù.
Per lo più sono informatici questi possibili peones o big parlamentari. Nessuno ha i riccioloni alla Casaleggio, tranne Cinzia Carlevaris, 40enne, bibliotecaria di Torino. Qualcuno ha la barba alla Grillo (ma abbondano soprattutto i pizzetti). Alcuni sono parenti: partecipa al web-casting la sorella di Giancarlo Cancelleri, capogruppo grillino all’assemblea regionale siciliana, e lui presidia dunque le istituzioni nell’isola mentre lei lo farà, se totalizza tanti clic, addirittura a Roma.
I nepotisti ma anche i chitarrosi. «Ciao, sono Cristian» (senza l’acca): così si presenta un barbuto di Latina. Intanto ha già attaccato a suonare una canzone inglese con la chitarra, mentre il cane (molti cani in questi filmini) lo osserva in estasi. Poi si tace, se ne va in giardino, il quadrupede lo segue in attesa di ascoltare il comizio (un elettore della categoria vivente non umano, come la chiama Pietro Ingrao?) ed ecco l’incipit: «Amo la musica, infatti sono un musicista». Alberto Magarelli ha il ritmo dentro. Veste come un venditore Mediaset, ma con il capello lungo e stirato sulle spalle, ride, piange, racconta barzellette, fa le piroette, un attore vero, simpaticissimo: «Siamo populisti? Io so’ popolare. I politici non parlano con la gente? Parlino con me, io so’ la ggente!». Se Albertone entra in Parlamento, sai che risate. Molti avvertono, dopo aver rilasciato le generalità: «Incensurato». Mara Mucci, emiliana, informatica, mamma, si racconta: «Faccio sport, quindi so che cosa significa fare sacrifici per ottenere risultati». Infatti è palliduccia. Ma anche un po’ sbrasona: «Ci vediamo in Parlamento».
E se gli iscritti al 5 Stelle, che voteranno fino a domani, non la eleggono? Fabio Todaro manda avanti la figlioletta, che sbuca da una tenda e chiede: «Papà, troverò lavoro da grande?». C’è chi la butta sul mistico-emozionale: «Ho un grande orizzonte dentro» (e si tocca il petto). Antonello Impagliazzo, vigile di Ischia, si fa ritrarre con Gino Strada e mostra lo fato del giudice Ingroia. Un altro crede di essere spiritoso così: «La democrazia è un bisogno». Poi apre una porta e va in bagno. E via così.
I grillanti stanno votando, ma la parola finale spetterà come sempre a Casaleggio e a Grillo. I quali già, con tre di questi partecipanti (il Mazzacurati, l’Andraghetti e il Cuppone), si sono comportati come Briatore nella trasmissione The Apprentice: «Sei fuori!».