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 2012  dicembre 04 Martedì calendario

UN MESSAGGIO LUNGO 20 ANNI

[Ieri l’anniversario degli sms, inventati da un programmatore per augurare a un amico “buon natale”] –
C’era una volta un mondo senza Twitter, senza Facebook, un mondo in cui per parlare con un amico dovevi alzare il ricevitore e comporre il suo numero e le cabine telefoniche spuntavano come alberi ai lati e agli angoli delle strade. Incredibile, vero? Un giorno in quel mondo lontano – era per l’esattezza il 3 dicembre 1992 – Neil Papworth, programmatore di software di Reading, inviò gli auguri di Natale a un amico in un modo veramente bizzarro. “Allora ero un dipendente di Vodafone. Era una giornata di lavoro come un’altra e mi trovavo nella sede Vodafone di Newbury, in Inghilterra. I cellulari all’epoca non avevano la tastiera e mi servii di quella del computer. Inviai il messaggio al mio collega Richard Jarvis. C’era scritto semplicemente “Buon Natale” e il testo comparve magicamente sul display del suo cellulare”.
Ieri, quindi, l’SMS ha compiuto 20 anni. Siamo certi che le candeline le ha spente per lui suo papà Neil Papworth che oggi vive in Canada con la famiglia. Eppure il compleanno dell’SMS non è stato completamente felice: il dominio degli SMS rischia di essere messo in discussione e forse oscurato dai nuovi sistemi – completamente gratuiti – di messaggistica tramite app tra dispositivi mobili connessi a Internet. Gratuiti fino a quando?
IN QUESTI VENTI anni l’SMS si è diffuso in maniera incredibile. L’anno passato sono stati inviati oltre 8 trilioni di SMS e ogni minuto ne vengono spediti circa 15 milioni. Da quel primo “Buon Natale” l’SMS, nato come “strumento per scambiarci brevi informazioni all’interno dell’azienda”, ha fatto molta strada diventando veicolo di poesie, di pubblicità, di preghiere, di convocazioni a scioperi, a dimostrazioni di massa, di dichiarazioni d’amore, di rotture di matrimoni e fidanzamenti e persino di licenziamenti. Se il cellulare aveva mandato parzialmente in pensione il telefono fisso, l’SMS rischia di mandare in pensione il cellulare come dispositivo per telefonare. Piuttosto che fare una telefonata spesso si preferisce mandare un messaggio e dalle ricerche emerge che questa tecnologia ha modificato il modo di comunicare, specialmente tra giovani e giovanissimi.
E bisogna sfatare una leggenda: non è affatto vero che l’uso degli SMS danneggia le capacità dei giovani di imparare a leggere e scrivere correttamente. “È vero l’esatto contrario”, dice la psicologa Clare Wood che ha condotto sull’argomento un approfondito studio durato dieci anni. “Non solo i bambini attraverso l’uso dei messaggini migliorano le loro capacità linguistiche, ma in un certo senso è come se crescessero bilingui”.
Ma l’SMS ha anche contribuito a creare qualche problema: il cyberbullismo, il “sexting” (i messaggi di contenuto esplicitamente sessuale), gli incidenti stradali (più numerosi di quanto si creda) causati da chi digita mentre è alla guida. Ovviamente i messaggi hanno consentito ai criminali di comunicare più agevolmente, ma le forze di polizia sono corse ai ripari grazie ai cosiddetti “SMS stealth”, o “messaggi fantasma”, il cui testo non appare sul display del destinatario, ma crea una serie di dati che permettono alla polizia di localizzare esattamente una persona.
MA ATTENTI a maneggiarli con cura. Qualche esempio di uso poco prudente? Lee Streeter ha inviato un SMS con il quale metteva in vendita cannabis a tutti gli amici presenti nella sua rubrica dimenticando che nella rubrica c’erano anche i numeri di due agenti della stradale che lo avevano soccorso dopo un incidente. Ha passato 18 mesi in carcere. Il mese scorso una donna residente in Alaska è caduta in un crepaccio mentre componeva un SMS. Per fortuna se l’è cavata solo con qualche frattura. E per finire facciamo gli auguri al caro, vecchio SMS: “10X U R 2G2BT HBD 88” (traduzione per i maggiori di 30 anni: “Grazie, sei fantastico; buon compleanno, baci e abbracci”.