Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  novembre 26 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SULLE PRIMARIE


REPUBBLICA.IT
ROMA - "I cittadini sono stufi della politica ora bisogna cambiare tutto, riaprire i giochi e aprire gli occhi su quello che è successo in Italia a partire dalle dimissioni imposte al mio governo". Lo ha detto Silvio Berlusconi a ’La telefonata’ di Belpietro su Canale 5. Quanto a Monti il Cavaliere spiega: "Monti è senatore a vita e questa sua posizione lo pone fuori dal contrasto politico. Se lui riterrà di poter essere utile al Paese e alcune forze politiche saranno dell’idea, queste forze si potranno rivolgere a lui".

"Anche se purtroppo - ha aggiunto - e questo bisogna dirlo con grande chiarezza, le politiche imposte dalla Merkel hanno portato il Paese alla recessione. Sono politiche recessive. Non si può applicare quella ricetta - ha concluso - a un Paese che non sia in grande sviluppo". Sulle primarie del Pdl e sul suo ritorno alla testa del centrodestra dice: "Vedremo in base a quello che succede nel Pd. Sulla mia posizione stiamo valutando".

Giorgia Meloni è la prima a commentare l’ultima uscita del Cavaliere. "Sarebbe bello - dice l’ex ministro della Gioventù - se anche Berlusconi, nel momento in cui dovesse scegliere di scendere in campo, lo facesse attraverso il percorso delle elezioni primarie".

DAGOSPIA

1- PRIMARIE CS: CONFRONTO BERSANI-RENZI MERCOLEDI’ SERA SU RAI1
(AGI) - "Il confronto finale" delle primarie del centrosinistra tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi sara trasmesso su Rai1 mercoledi 28 novembre con inizio alle 21.10, a cura di Rai1 e Tg1, realizzato presso il centro di produzione Dear. A condurlo sara Monica Maggioni. I due candidati, informa una nota Rai, risponderanno alle domande elaborate dalla redazione, a quelle ricevute sul sito www.tg1.rai.it. Anche gli elettori collegati in diretta dai due comitati, potranno rivolgere domande agli sfidanti del ballottaggio. Il confronto avverra sulla base di regole condivise. Lo speciale, in diretta su Rai1, verra trasmesso in contemporanea anche su Radio1 e in web streaming su www.rai.tv.
DOPPIA FACCIA RENZI E BERSANIDOPPIA FACCIA RENZI E BERSANI

2- PRIMARIE CS: VENDOLA, DA TG1 GIORNALISMO IGNOBILE
(ANSA) - ’’Il Tg1 e’ stato un esempio di giornalismo ignobile di cui ci si dovra’ vergognare’’. Lo ha detto Nichi Vendola nella conferenza stampa a margine della riunione del coordinamento politico nazionale di Sel. ’’E’ andata in onda - ha proseguito il presidente della Puglia - la manipolazione plastica del primarie come fossero il congresso
del Pd’’.
RENZI VUOLE IL POSTO DI BERSANI jpegRENZI VUOLE IL POSTO DI BERSANI jpeg

3- PRIMARIE CS:DE MAGISTRIS,OK RENZI,DATO VENDOLA NON E’ OTTIMO
(ANSA) - ’’Vendola ha fatto una campagna a tutto spiano. Ha avuto un ottimo risultato a Napoli, ma complessivamente nel Paese il suo non e’ un ottimo risultato’’. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris intervenendo a margine del World Forum dell’infanzia in corso a Napoli. ’’Mi aspettavo di piu’ - ha detto - pensavo potesse andare meglio. Credo che Renzi abbia avuto un risultato straordinario, ma le primarie non sono finite, aspettiamo. Sono curioso di vedere chi vince, sono molto interessato, ma ho una posizione di autonomia sia personalmente che come movimento arancione’’.
NICHI VENDOLA E LUIGI DE MAGISTRISNICHI VENDOLA E LUIGI DE MAGISTRIS Dario Franceschini Marco MiccoliDario Franceschini Marco Miccoli

’’Poi - ha proseguito - l’obiettivo e’ governare. La rivoluzione oggi si fa governando con connotati e contenuti chiari da completa alternativa alle politiche liberiste di Monti e anche a chi finora ha sostenuto quelle politiche. Poi - ha concluso de Magistris - per governare bisogna guardare anche ad altri ecco perche sono molto interessato a vedere quale sara’ la proposta politica di chi vincera’ le primarie domenica prossima’’.

4- PRIMARIE CS: AREADEM ’SMONTA’ RENZI, SI RICORDA DI FRANCESCHINI?
(AGI) - L’esultanza di Matteo Renzi per il risultato del primo turno delle primarie di centrosinistra e stata accolta in Area democratica tra ironie e un po di irritazione. Nei capannelli di Montecitorio, piu d’uno ha ricordato che nel 2009 Dario Franceschini ottenne quasi gli stessi voti del sindaco di Firenze nella primarie per la segreteria eppure la sua fu considerata una brutta sconfitta. All’epoca Bersani prese 1.623.239 voti, pari al 53,23%, mentre Franceschini ebbe 1.045.123 voti (il 34,27%). Ieri Renzi ha avuto 1.103.790 voti (il 35,5%), mentre per Bersani hanno votato 1.393.990 elettori di centrosinistra (il 44,9%).


(Adnkronos) - Potrebbe essere Marco Frittella, a quanto apprende l’Adnkronos, a moderare il confronto tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, i due candidati al ballottaggio per le primarie del centrosinistra, mercoledi’ prossimo alle 21,10 su Rai1. Alle 15 di oggi pomeriggio e’ in programma una riunione a viale Mazzini per stabilire definitivamente il nome del conduttore e mettere a punto le regole, ma si trattera’ comunque di un confronto all’americana che vedra’ i due candidati in un faccia a faccia della durata di 120 minuti.

2. IL TWEET DI FRITTELLA DOPO IL FALLITO BLITZ DI BERSANI SUL TG1
Infondata la pretesa di par condicio tra candidati ad una competizione interna di partito. Ridicola critica alla ripresa di Bersani al Tg1

3. RAI: GIOVEDI’ IN CDA NOMINE E PIANO FICTION 2013, ORA A STUDIO FORMAT PRIMARIE = SARA’ CONFRONTO ALL’AMERICANA MA SU CONDUTTORE SI DECIDE IN QUESTE ORE
(Adnkronos) - Il pacchetto nomine targato Gubitosi dovrebbe arrivare in Cda Rai nella mattinata di giovedi’. Un giorno dopo quanto programmato. E questo, a quanto si apprende, in ragione della decisione del direttore generale, Luigi Gubitosi, di presentare proposte a tutto tondo e non solo quella clou del Tg1.
saluti_RENZI E BERSANIsaluti_RENZI E BERSANIRENZI VUOLE IL POSTO DI BERSANI jpegRENZI VUOLE IL POSTO DI BERSANI jpeg

Il Dg, infatti, avrebbe gia’ ascoltato tutti in questi giorni e sarebbe pronto a snocciolare i nomi che ritiene piu’ idonei ed a fornire, quindi, entro domani mattina (48 ore prima, come d’obbligo) tutta la documentazione che deve accompagnare le proposte in questione che, a questo punto, non riguarderanno solo la direzione del Tg della rete ammiraglia, ma la guida delle tre reti generaliste.
RENZI E BERSANI sagome B jpegRENZI E BERSANI sagome B jpeg BERSANI E RENZIBERSANI E RENZI

Cosa dira’ quindi domani il Dg in Vigilanza Rai dove sara’ audito insieme alla presidente Anna Maria Tarantola? Subira’ un certo pressing dai partiti? Spieghera’ i criteri di scelta dei nuovi direttori? Di certo le domande in merito non mancheranno, come e’ facile prevedere che altri interrogativi dei commissari riguarderanno il format del programma che mercoledi’ sera su Rai1 ospitera’ il confronto tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi. Confronto di cui oggi in Rai si stabiliranno i dettagli.
RENZI-BERSANIRENZI-BERSANI

Un fatto certo, pero’, gia’ c’e’: a quanto si apprende non si trattera’ del solito talk, ma sara’ un confronto all’americana. Sul conduttore si sta decidendo in queste ore, ma Bruno Vespa non sembra fra i probabili. Tornando al pacchetto nomine di Gubitosi continuano a circolare piu’ o meno gli stessi nomi: al Tg1 Marcello Sorgi o Mario Orfeo, al posto di Alberto Maccari (quanto a Monica Maggioni sembra che sia praticamente uscita di scena); a Rai1 l’attuale direttore dell’Intrattenimento Giancarlo Leone al posto di Mauro Mazza che andrebbe a Rai Cinema in qualita’ di presidente al posto di Franco Scaglia che e’ prossimo alla pensione; a Rai2 Angelo Teodoli al posto di Pasquale D’Alessandro che dovrebbe andare a dirigere un canale digitale. Infine a Rai3 Andrea Vianello al posto di Antonio Di Bella che otterrebbe l’incarico di corrispondente da Parigi.

BERSANI 44.9 RENZI 35,6 VENDOLA 15,6 PUPPATO 2,6 TABACCI 1,4


ROMA - Il fair play è già finito. I due contendenti per la candidatura alla premiership del centrosinistra tornano a incrociare le spade. La sfida tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi si accende sulle modalità di registrazione al ballottaggio per chi non avesse votato al primo turno. Oltreché sui dati definitivi della consultazione di ieri. Il sindaco di Firenze vorrebbe si aprissero di nuovo le preiscrizioni fino a domenica compresa, anche online. Mentre dallo staff del leader del Pd si parla solo di "casi eccezionali". Secondo il regolamento "possono altresì partecipare coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’albo degli elettori entro la data del 25 novembre e che, in due giorni compresi tra il 27 novembre e l’1 dicembre, sottoscrivano l’appello pubblico in sostegno della coalizione di centro sinistra ’Italia Bene Comune’ e quindi si iscrivano all’albo degli elettori". I giorni per registrarsi saranno con tutta probabilità giovedì e venerdì.

Ieri sera, a urne chiuse, il presidente del comitato nazionale dei garanti, Luigi Berlinguer, aveva detto in proposito: "Chi non si è registrato per votare al primo turno delle primarie potrà farlo per il secondo in una finestra temporale di due giorni e dovrà andare negli uffici elettorali, che riapriranno, e registrarsi, dichiarando che è stato impossibilitato a farlo per il primo turno. Ma non chiederemo il certificato medico". Concetto che ha ribadito oggi.

I renziani sono per un’interpretazione il più estensiva possibile della norma."È davvero difficile da comprendere - dice Roberto Reggi, portavoce di Renzi - e penso che dovremmo rivedere questa regola". E continua: "È la prima volta che succede nel mondo che tra il primo e il secondo turno si impedisca agli elettori, se non portando un certificato medico, di poter votare". Reggi poi spiega: "Ma c’è sempre tempo per applicare il buon senso. Cosa facciamo domenica? Se vengono a votare in tanti che non hanno votato al primo turno li mandiamo via?". Lino Paganelli, rappresentante di Renzi al coordinamento per le primarie, aggiunge: "Sarebbe un bel segno - dice - se ci fosse un’apertura per integrare gli elettori del primo turno". Paganelli chiede quindi la possibilità di registrarsi anche domenica e di aprire le preregistrazioni on-line.

La polemica tra i comitati si protrae anche sull’affluenza e i risultati del primo turno. "Pensiamo che ci sia un solo modo per fugare i dubbi - scrive in una nota Nicola Danti, dello staff del sindaco di Firenze -: che Nico Stumpo (responsabile delle primarie ndr) pubblichi online sul sito tutti i verbali dei novemila seggi". E continua: "Aggregare i dati su base provinciale come ha fatto Nico Stumpo è molto discutibile. A solo titolo di esempio, dove evidentemente qualcosa non torna, citiamo i casi di Asti, Bolzano e Belluno". Danti spiega che mentre "Stumpo oggi dice che i punti di distacco sono 9, i dati acquisiti dai nostri rappresentanti di lista, ancorché provvisori, ci consegnano un dato diverso: 43,4 contro 38,8". Secondo l’esponente renziano "essere a meno 5 o meno 9 da Bersani non cambia niente", ma "per rispetto di chi ha fatto ore di coda è giusto dare i dati veri e chiari". Il comitato del ’rottamatore’ chiede inoltre che vengano pubblicati online i verbali del voto.

(26 novembre 2012)


REPUBBLICA.IT
ROMA - Tra punzecchiature per i ritardi nell’ufficializzazione dei risultati e polemiche sulle regole in vista del secondo turno, in attesa del ballottaggio di domencia prossima tra gli sfidanti alle primarie del centrosinistra c’è spazio anche per la politica.

Malgrado il ritardo di oltre 9 punti, Matteo Renzi cerca di mettere da parte qualsiasi timore reverenziale. "Sono molto contento - afferma - per i risultati, contento del clima che c’è. Al ballottaggio sarà una bella sfida. Si riparte dallo 0 a 0. Per tre mesi mi hanno detto che ero lo schiavo del centrodestra e ho vinto nelle ’regioni rosse’. Comunque continuerò a chiedere il voto anche agli elettori del centrodestra". Il sindaco di Firenze spiega infatti di puntare "ad aumentare l’affluenza al voto". "Potrebbe accadere - dice - come per le primarie in Francia, dove al secondo turno andò a votare il 10% in più del primo turno".

Il "rottamatore" mostra di non voler porre alcun limite alle sue possibilità. "Sono convinto che siamo in grado di spostare una parte dei voti di Bersani, voglio andarli a prendere", afferma spiegando di puntare anche ai voti di "Tabacci, Puppato e Vendola con cui colmare la distanza di 250 mila voti". Non c’è un "travaso" automatico
dei consensi di Vendola per Bersani, avverte. "Vendola ha dato una indicazione per Bersani e non avevo dubbi, ma questo non significa un travaso dei suoi voti su Pierluigi. Credo che parte dei vendoliani non andrà a votare, parte sarà per Bersani ma penso che la maggior parte del voto per Nichi, come a Milano, sia voto di opinione e noi su questo abbiamo una grande chance".

"Credo - ribadisce ancora Renzi - che chi crede che il centrosinistra ha fatto bene in questi anni faccia molto bene a scegliere Bersani, chi vuole cambiare sceglie noi". Sarà "un grande derby tra usato sicuro e innovazione". Derby che potrebbe avere un’anteprima televisiva. "Dobbiamo capire qual è la disponibilità di Pierluigi sui confronti Tv", dice il "rottamatore". "Dobbiamo vedere - precisa - se ci sarà solo il confronto di mercoledì alla Rai o se accogliere l’invito di Mentana per sabato, spero si possa fare una passaggio almeno su La7. Dopo Sky e la Rai è naturale fare La7 e Mediaset. Stiamo aspettando la disponibilità di Pierluigi".

Altro tema della contesa tra il segretario del Pd e il sindaco di Firenze è il modo di quest’ultimo di utilizzare i termini "noi" e "loro". Per Bersani: "’Loro’ sono gli avversari di centrodestra". Mentre Renzi spiega: "Nel centrosinistra "c’è un ’noi’ e un ’loro’" e sono "termini che continuerò a usare fino al ballottaggio".

Sicuramente il sostegno di Vendola per il segretario non sarà scontato. "Ci deve convincere, voglio profumo di sinistra. E impegno sui diritti", dice in un messaggio al leader del Pd. "Nelle cose che dico io ci sono degli evidenti punti di assonanza", gli replica Bersani, come "sul lavoro, sulla scuola. Ci sono cose precise su cui per me c’è un’assonanza o una convergenza. Non stiamo facendo bilancini o Cencelli, si parla di politica".

Ma il segretario democratico guarda già alle successive elezioni politiche e manda un messaggio a Berlusconi. "Si presenti pure, stavolta ce la vediamo. Questa volta non frega più gli italiani". "Forse - aggiunge - finisce per essere più comodo Berlusconi per noi... ma spero ancora che Alfano riesca in qualche modo a portare avanti un’ipotesi di partecipazione perché sarebbe tutta salute per il sistema. Nessuno potrebbe criticarlo se, con i tempi che hanno, non fanno primarie come le nostre". "L’ho voluto io il ballottaggio - rivendica il segretario - e se tutto quello che stiamo facendo ci fa crescere in questo modo, raddoppiando l’interesse su di noi, io ne faccio 7 di ballottaggi". "Sono stracontento - dice ancora su Twitter - perché è stata una giornata magnifica. Tantissima gente e un’organizzazione perfetta. Ora non ci resta che guardare con fiducia al ballottaggio".

"Domenica e il giorno dopo saremo in condizioni di guardare alla strada che porta alle elezioni - ha ribadito Bersani - Sarà un passaggio storico e questa prova ci dà la forza per farlo. Da adesso in poi comincia una galoppata vincente per i progressisti". "Se toccherà a noi dimostreremo che siamo capaci di cambiare", ha insistito. Quanto al risultato del voto, "è soddisfacente, ci avrei fatto dieci firme".

Il segretario conferma poi l’intenzione di convocare primarie per la scelta dei candidati al parlamento. "Non si può dubitare". spiega, precisando che saranno "in una forma sensata che dovrà mettere in equilibiro la partecipaizone e, appunto, l’equilibro dei gruppi parlamentari. Bisognerà studiare".

(26 novembre 2012)

BLOG DI CONCETTO VECCHIO SU ROSY BINDI
Non si poteva non voler bene a Rosy Bindi alla fine degli anni Ottanta, quando in mezzo a tutti quei parrucconi democristiani, spiccava per freschezza, purezza d’ideali, impertinenza, libertà di giudizio, e mette davvero una certa tristezza, paragonare ora le due immagini – quella di allora, e quella di adesso – e ritrovarla come ingrugnita, strenuamente tesa a tenersi il posto, a non mollare la presa, e dice pure vaffa in diretta tv. È come se non volesse prendere serenamente atto che il mondo attorno a sé è cambiato, che non tutte le stagioni sono uguali nella vita degli uomini, anche degli uomini politici. Rosy Bindi è stata la più feroce oppositrice alle primarie. Non le voleva. “Le nostre regole non le prevedono per la scelta del candidato premier” tuonava il 12 maggio. “Non se ne vede l’utilità”. “Non affidiamo la soluzione di tutti i problemi del nostro partito alle primarie”, rincarava la dose l’8 giugno, sostenuta dai Fioroni, dai Marini. “Renzi non può candidarsi, sta forzando lo statuto” sentenziava il 24 giugno. Il 16 luglio le chiesero se Renzi sarebbe stato in grado di relegarla in un cono d’ombra, lei, insieme a Veltroni, D’Alema, Franceschini, Letta. “Ma quale cono d’ombra! Noi siamo assolutamente indispensabili!”. Ecco, diceva proprio così: in-dis-pen-sa-bi-li. Davvero merita un’altra ricandidatura?


CORRIERE.IT
Rilassato e soddisfatto. Appare così Pierluigi Bersani all’indomani delle primarie che lo vedono andare al ballottaggio con Matteo Renzi. Un ballottaggio che Bersani appare sicuro di vincere: «Dal giorno dopo saremo in condizione, assieme, di cominciare la strada che ci porta alle elezioni. Che saranno un passaggio storico», ha detto il segretario del Pd durante una conferenza stampa all’Hotel Roma di Piacenza.
VENDOLA NON DEVE FARE APPRENDISTATO - Commentando il risultato che lo vede in testa con il 44,9% delle preferenze, seguito da Renzi che ha ottenuto il 35,5% delle preferenze, Bersani si è detto soddisfatto sia a livello personale che «come segretario del Pd». Poi il segretario del Pd mette sul tavolo l’apertura a Nichi Vendola. Sull’ipotesi di un patto in vista del ballottaggio, ha spiegato: «Non stiamo aprendo tavoli o tavolini ma è chiaro, nelle cose che dico, che ci sono evidenti punti di assonanza e convergenza» come sulla«centralità del lavoro e la precarietà». Poi il segretario del Pd ha aggiunto: «Vendola non ha bisogno di fare apprendistato, ha già dimostrato di saper governare».
MONTI FUORI DALLA MISCHIA - Commentando il risultato nelle varie regioni Bersani ha spiegato: «Si tratta di un dato molto forte in tutte le grandi città, nel Sud, e ne sono orgoglioso. Io sono andato a vedere sia le sofferenze di quella grande parte del Paese sia le energie di riscossa. Nell’insieme è un risultato che per me è assai incoraggiante, guardo con fiducia all’appuntamento di domenica». Poi, Bersani, da Piacenza è tornato sulle parole del premier Mario Monti. «Una personalità come quella di Monti penso che sia meglio che sia fuori dalla mischia, dopodiché diritti politici e civili li hanno tutti». Così il leader Pd, Pierluigi Bersani, sul futuro politico dell’attuale premier che, ha comunque sottolineato, «è personalità che può essere utile al Pese, che non credo possa tornare alla Bocconi, anche se non voglio prendere impegni, ne parleremo con lui».
I MESSAGGINI CON MATTEO - In conclusione Bersani ha parlato anche dei suoi rapporti con Renzi punzecchiando l’avversario: «Con Matteo ci siamo mandati dei messaggini, poi stasera ci vediamo a Milano. Ci siamo scambiati gli auguri, le cose buone. Lui ha sempre il difettuccio di dire «noi e loro», ma noi siamo noi tutti noi, loro è Berlusconi. Non c’è bisogno di fuoco amico, l’avversario è la destra».



CORRIERE.IT
«Siamo convinti di potercela fare». Così Matteo Renzi, in conferenza stampa, commenta il dato delle primarie di centrosinistra che lo vede al ballottaggio con Bersani 35,5%. Un risultato - spiega Renzi - che ha comportato «grande gioia» per essere riuscito ad arrivare al ballottaggio. Poi l’affondo nei confronti dell’avversario: «Chi si accontenta ha votato Bersani, chi pensa che la classe dirigente del centro sinistra abbia fatto bene in questi anni vota il segretario del Pd, chi vuole investire sul cambiamento voti noi. È il derby dell’usato sicuro contro l’innovazione», ha detto il sindaco di Firenze.
«ABBIAMO SOFFERTO AL SUD» - Renzi poi ammette una certa debolezza al Sud: «Abbiamo sofferto. E non siamo arrivati nel Sud Italia ma faremo meglio». E non solo. Il sindaco di Firenze fa anche affidamento su una parte dei voti dei Nichi Vendola: «Chi lo ha votato al primo turno, nelle grandi città come Roma e Milano poi voterà noi». Il secondo arrivato alle primarie poi torna sul meccanismo delle votazioni: «Non ho ancora capito quanti voti ho preso. Ma nessuno di noi fa polemica e grida a chissà quali complotti, chiediamo semplicemente che il comitato organizzatore metta i dati online, siccome nessuno ha niente da temere». Numeri ballerini, insomma, che spingono Renzi a chiedere a gran voce: « Il comitato metta on line i verbali. È la cosa più logica e semplice, dato che nessuno ha niente da temere». E non solo. «Al secondo turno copriremo con i nostri rappresentanti di lista tutto il territorio, e non solo la metà com’è avvenuto al primo turno», ha promesso Renzi.
LA METAFORA CALCISTICA - Sempre durante le conferenza stampa Renzi ha replicato a Bersani che lo aveva accusato di fare troppa distinzione tra «noi e loro». «Alla ditta, come la chiama lui, vogliamo bene tutti. Nessuno ha il monopolio dell’affetto per il Pd. Ma non possiamo immaginare che le primarie siano fatte per finta, c’è un noi e un loro nel Partito Democratico». E il sindaco di Firenze non ha esitato a usare una metafora calcistica: «Non è che l’uno vale l’altro, siamo due allenatori diversi, loro hanno un tipo di gioco, noi un altro. Non ce la faccio a dire noi e mettere dentro D’Alema e la Bindi. Io li metterei in panchina o in tribuna, qualcuno li convoca».
I CONFRONTI TV - Infine il sindaco di Firenze ha chiesto prima del ballottaggio confronti televisivi anche su La 7 e a Mediaset. «Io spero in un passaggio anche a La7 e Mediaset, visto che siamo stati a Sky e saremo in Rai mercoledì. Stiamo aspettando ci sia la disponibilità di Pierluigi a sapere dove e quando andare».

IL CONFRONTO IN RAI
Sarà Monica Maggioni a condurre il confronto finale delle primarie del centrosinistra tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi su Raiuno mercoledì 28 novembre. Si comincerà alle 21.10 e l’appuntamento sarà a cura di Rai1 e Tg1 e realizzato presso il centro di produzione Dear sulla via Salaria a Roma. A condurlo sarà, appunto, Monica Maggioni che resta nella rosa dei papabili alla direzione del Tg1 nell’imminente tornata di nomine, prevista per giovedì. I due candidati risponderanno alle domande elaborate dalla redazione, a quelle ricevute sul sito www.tg1.rai.it. Anche gli elettori collegati in diretta dai due comitati potranno rivolgere domande agli sfidanti del ballottaggio. Il confronto avverrà sulla base di regole condivise e on griglie orarie ben precise.
GUBITOSI - Lo speciale, in diretta su Rai1, verrà trasmesso in contemporanea anche su Radio1 e in web streaming su www.rai.tv. L’appuntamento arriva dopo il primo scontro tv tra i cinque candidati alle primarie organizzato però da Sky tg 24. Dopo quella serata molti accusarono la Rai di non essersi mossa in tempo. Ma già da allora il vertice di viale Mazzini aveva «prenotato» l’appuntamento finale. Il nome di Monica Maggioni è stato indicato direttamente dal direttore generale Luigi Gubitosi (responsabile ultimo della linea editoriale della Rai, a norma di legge) dopo una riunione cominciata alle 15.
Paolo Conti

IL VOTO DI PRODI
BOLOGNA - Appena tornato da un viaggio in Africa, Romano Prodi ha votato alle primarie del centrosinistra. Accompagnato dalla moglie Flavia e dalla portavoce Sandra Zampa, il professore si è presentato al seggio al Galvani in via Orfeo intorno alle 17. Per lui e la moglie una donazione da 100 euro. L’ex premer non ha voluto rivelare a chi, tra i cinque candidati, è andato il suo voto. «Per il ruolo che ricopro - ha detto Prodi - non voglio influenzare nessuno». Alla domanda se provi o meno nostalgia per il passato da candidato alle primarie, il Prof ha risposto: «Dipende cosa si intende per nostalgia - ha aggiunto - ricordo con piacere la mia candidatura alle primarie. Ma non provo nostalgia perché se siamo qui vuol dire che in passato si è seminato bene». E ancora: «Il fatto che dopo sette anni le primarie si dimostrino un esperimento valido non può che rendermi contento perché mi considero un po’ il precursore». Infine un commento sulla grande partecipazione alle consultazioni del centrosinistra: «Sono contento per l’Italia, con tutto quello che si è detto fino a ora questa grande partecipazione non può che farmi piacere». Ma Prodi si considera ancora una risorsa per il centrosinistra? «Mi sento una risorsa per l’Africa», ha replicato il Prof.
Pierpaolo Velonà

CLIO NAPOLITANO
Secondo quanto si apprende da fonti del Partito Democratico, Clio Napolitano, la moglie del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha votato domenica mattina alle primarie del centrosinistra nel seggio di Madonna di Monti a Roma. Fonti del Quirinale confermano che il capo dello Stato non ha invece preso parte alle primarie.