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 2012  novembre 25 Domenica calendario

PORCELLUM, GIACHETTI ALLO STREMO “MA LA MIA BATTAGLIA NON È SERVITA”

[Digiuna da 84 giorni. “Il Pd mi ha lasciato solo”] –
In tre mesi e mezzo ha mangiato venti giorni (era agosto, a Parlamento chiuso). Roberto Giachetti, deputato Pd, ha fatto tutto questo, com’è noto (ma non troppo) per imprimere un’accelerazione al varo di una nuova legge elettorale. Adesso potremmo essere agli sgoccioli della legislatura e certo Giachetti è agli sgoccioli della sua personale resistenza: «Non sono né un martire né un eroe. Vediamo se ce la faccio per un’altra settimana, quella che pare serva per chiudere al Senato. Me lo diranno i medici se posso continuare. Una cosa comunque già la dico: il mio bilancio politico è negativo».
Giachetti, scusi, lei rischia sul suo corpo. Ha ancora senso? »
«Guardi, in un altro Paese un’iniziativa così sarebbe stata degna di cronaca».
Forse mancano alla sua protesta le tinte forti.
«Infatti, dovevo fare bunga bunga o aprire il mio Ipad alla Camera su un sito porno per aver spazio sui giornali. Vorrei che fosse chiaro che questa battaglia non l’ho fatta per me, né per avere una legge a mia immagine e somiglianza. L’ho fatta perché non basta condannare i Lusi e i Fiorito, bisogna anche restituire nei fatti credibilità alla politica. E il Porcellum è un’indecenza. C’erano undici mesi di tempo per cambiarlo».
E adesso?
«E adesso noi siamo trascinati in questa melma di accordi e accordicchi».
Dice noi del Pd?
«Sì. Ci troviamo di fronte a questo bel capolavoro politico: o facciamo saltare la riformaccia che si profila, che è solo un lifting del Porcellum, oppure ci intestiamo il Porcellum che abbiamo sempre combattuto. Un cul de sac incredibile, una cosa ridicola».
E lei non mangia da 84 giorni.
«Continuo finché il medico non dice stop. Confesso però che comincio ad essere spaza ventato. Martedì farò una colonscopia e mi diranno se ce la faccio ad andare avanti fino a venerdì quando è previsto il voto al Senato. Anche se in queste ore gira voce che Calderoli voglia chiedere una settimana di rinvio per arrivare a dopo il ballottaggio delle primarie. In questo caso farò una conferenza stampa per annunciare la sospensione del digiuno. Non posso più scherzare».
Ma la faranno poi questa legge?
«Se si arriva all’Election Day, la Camera ha una decina di giorni veri per esaminare il testo... E se cambia qualcosa della legge bisogna tornare al Senato, veda un po’ lei...».
Tempo fa lei aveva anche «messo in vendita» il suo corpo...
«Sì, ma la provocazione non ha funzionato. Nessuno mi ha comprato! Come politico onesto non valgo niente».
Bilancio negativo, sindrome da isolamento?
«Assolutamente sì. Con me si son fatti vivi il presidente della Repubblica, tramite il portavoce, il presidente della Camera e l’altro giorno anche Angelino Alfano. In 120 giorni non ho mai avuto un cenno dal mio segretario di partito».
E Renzi?
«Mi ha chiamato e mi ha anche mandato la clip della sua campagna elettorale».
Morale?
«Alla luce di tutto ciò non posso far finta di nulla».
Dalle primarie arriverà la conferma di un equilibrio o il gradimento per altri interlocutori.
«Appunto per questo voglio ancora riflettere sul da farsi».
Frustrato?
«Beh, non sono stato ascoltato. Mi hanno fatto interviste che non sono mai state trasmesse o pubblicate e il silenzio riguarda anche il giornale del mio partito».
Il digiuno ha l’imprinting delle sue origini, è molto radicale...
«Il Pd dovrebbe essere proprio questo: confluenza di tradizioni culturali e politiche diverse ».
Prossimo digiuno?
«Per carità! Ci sono tanti altri modi di dare battaglia. Il digiuno è una forma estrema quando rimane poco tempo... «.
Il tempo c’era.
«Appunto. Guardi che capolavoro politico hanno fatto».