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 2012  agosto 30 Giovedì calendario

«Pace Silvio-Veronica, ma il divorzio va avanti» - Un comunicato stampa, se­condo la nuova tendenza che re­gola la fine di matrimoni impor­tanti e complicati, annuncia che tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario «non è stato firmato nessun accordo» di divorzio

«Pace Silvio-Veronica, ma il divorzio va avanti» - Un comunicato stampa, se­condo la nuova tendenza che re­gola la fine di matrimoni impor­tanti e complicati, annuncia che tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario «non è stato firmato nessun accordo» di divorzio. I coniugi in­trattengono «rapporti civili, co­me si conviene » e «la causa in cor­so per la separazione giudiziale sta proseguendo». Lo scrivono i le­gali della coppia, Niccolò Ghedi­ni per lui e Maria Cristina Morelli per lei. Il comunicato è firmato da entrambi, segno che tra le parti è svanita l’animosità di un tempo. Il significato della nota comu­ne è chiaro: i tempi delle sfuriate, delle lettere a Repubblica , dei messaggi più o meno in codice so­no lontani; ma l’ipotesi che Silvio e Veronica possano tornare assie­me, come fanno intendere vari giornali, sono «voci infondate», per dirla con l’avvocato Morelli, che assistette anche il padre di Eluana Englaro. Civilmente, pa­catamente, gli avvocati lavorano per raggiungere l’intesa sulla se­parazione, non per la riappacifi­cazione. È un negoziato lungo. Era la fi­ne di aprile 2009, più di tre anni fa, quando Veronica Lario (il cui ve­ro nome è Miriam Raffaella Barto­lini) scrisse l’ultima, durissima mail all’agenzia Ansa sulle «veli­ne candidate » nel Pdl, «ciarpame senza pudore a sostegno del diver­timento dell’imperatore», e sulla presenza del marito, pochi giorni prima, al diciottesimo complean­no di Noemi Letizia, la ragazzina che svelò al mondo il sopranno­me di «Papi». Una presenza, sotto­lineava Veronica Lario, sempre negata alle feste dei figli. Il 3 mag­gio la signora Berlusconi chiese il divorzio. «Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale, non posso sta­re con un uomo che frequenta le minorenni», avrebbe confidato ad alcune persone care. L’imprenditore e l’attrice.Si co­nobbero nel 1980 al teatro Manzo­ni di Milano dove lei recitava, eb­bero tre figli, si sposarono con rito civile nel 1990. La vita politica di Berlusconi sarebbe cominciata pochi anni dopo, mentre nella moglie prendeva corpo l’idea op­posta di fare la mossa del cavallo, un passo indietro e di lato, a tutela dei suoi tre figli (Marina e Pier Sil­vio, nati dalla prima moglie del Cavaliere, avevano già importan­ti incarichi nelle aziende di fami­glia). «Una vita parallela senza in­terferenze », aveva confidato a Ma­ria Latella nel libro-intervista «Tendenza Veronica». Su un bina­rio la politica, i riflettori, le respon­sabilità­pubbliche e uno stile di vi­ta privata inopportuno per un ma­rito; sull’altro le scuole steineria­ne, i seminari filosofici, le simpa­tie per Micromega , i complimenti di Walter Veltroni. Nel 2007 Veronica mise in guar­dia Silvio con l’ormai famosa let­tera a Repubblica . «A mio marito e all’uomo pubblico chiedo pub­bliche scuse, non avendone rice­vute privatamente », scrisse a pro­posito dell’improvvido compli­mento del Cavaliere a Mara Carfa­gna: «Se non fossi già sposato la sposerei subito». Le scuse arriva­rono, scritte e non formali,e deru­bricarono l’incidente alla «bagat­tella di un momento». Seguirono cene, serate con foto a Portofino, feste a sorpresa, regali. Non sono bastati a cicatrizzare la ferita. Ora la strada del divorzio è se­gnata, ma non è più lastricata di cocci di vetro. Il comunicato dei due avvocati sancisce la fase di di­stensione dopo che, nell’estate 2010,era saltato l’accordo econo­mico su un assegno mensile di 300mila euro per Veronica più l’usufrutto a vita della villa di Ma­cherio. «Negli ultimi due mesi- si legge- sono apparse sui quotidia­ni notizie riguardanti i coniugi Berlusconi del tutto estranee alla realtà dei fatti, probabilmente provenienti da soggetti erronea­mente ritenuti informati. Consi­dera­ta l’insistenza con la quale ta­li notizie vengono riportate, si de­ve procedere a una smentita, che viene svolta dalle parti congiunta­mente ». Quindi nessuna riappacifica­zione intesa come ritorno sotto lo stesso tetto. Ma la guerra a di­stanza è finita, forse preludio a una separazione consensuale e non giudiziale. Silvio e Veronica si sono incontrati davanti ai figli: gli avvocati confermano che «i co­niugi non hanno alcuna frequen­tazione, hanno semplicemente pranzato insieme con i figli un pa­io di volte, mai ad Arcore ove la si­gnora Bartolini non si reca da an­ni ». Ultima chiosa: «La signora Bartolini non vive a Macherio da settembre 2010». Come dire: Ve­ronica non considera «cosa sua» la villa in cui ha vissuto per vent’anni. E proprio a Macherio la coppia si è rivista poche setti­mane fa per un pranzo con i tre fi­gli.