Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 30 Giovedì calendario

AI CONCORRENTI «BRUCIA» LO SCONTO ENI


È il cane (a sei zampe) che si morde la coda. Da un
lato il costo dei carburanti ha raggiunto in Italia
il massimo storico: la verde oltre i 2 euro al litro.
Dall’altra l’estate è stata segnata dagli sconti nel
weekend: «Riparti con Eni», iniziativa lanciata con
grande successo dal leader di mercato (-20 cent al
litro per oltre 40 milioni di rifornimenti effettuati finora
al fai-da-te), ha obbligato le altre compagnie petrolifere
ad adeguarsi. Un bel vantaggio per gli automobilisti (le
associazioni di consumatori hanno chiesto l’estensione
dell’iniziativa oltre l’estate), ma una batosta per i
concorrenti. «La scelta dell’Eni è stata vissuta come
un colpo basso da parte delle altre compagnie» spiega
Davide Tabarelli, presidente della Nomisma Energia.
«Oltretutto in un momento di forte calo di vendite:
meno 9 per cento nel primo semestre di quest’anno,
a causa della crisi economica».
Secondo Tabarelli, l’obiettivo dell’Eni era anche
recuperare quote di mercato nei confronti delle cosiddette
pompe bianche (cioè senza marchio, sono circa
1.500 su una rete di 24 mila impianti) «che praticavano
spesso prezzi fino a 10 centesimi in meno e oggi sono
quelle che soffrono maggiormente». Ma sono stati soprattutto
i concorrenti maggiori del cane a sei zampe
che, volenti o nolenti, hanno dovuto adeguarsi: la Esso
in alcuni casi è arrivata a -29 centesimi, mentre l’Ip del
gruppo Api (Brachetti Peretti) ha proposto uno sconto
di 16 centesimi anche negli impianti che offrono solo
la modalità servito, e sin dalla mattina del venerdì.
Anche la Shell ha fatto sconti di circa 10 cent in parte
dei suoi impianti e la Total Erg nelle zone a maggiore
concorrenza ha abbassato i prezzi di 15 cent.
«Il punto è che trasporto, stoccaggio, investimento
nella distribuzione e margine del gestore valgono in
tutto almeno 15 centesimi» calcola Tabarelli. «Se lo
sconto è superiore, le compagnie vanno in perdita,
infatti l’Eni ha ammesso che è un’operazione con un
costo superiore a 200 milioni di euro. E non tutti se lo
possono permettere». (Edmondo Rho)