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 2012  agosto 30 Giovedì calendario

NEGOZIO TEDESCO DELLE INVENZIONI


Chi non ha sognato di diventare milionario con un’invenzione? Non è necessario costruire un razzo per andare su Marte, i soldi si fanno con le piccole cose, quelle che rendono più facile la nostra vita quotidiana. Chi ha inventato l’aggeggio per fare zapping da un canale all’altro? O chi ha pensato di vendere lo zucchero in cubetti, a metà dell’Ottocento? Non serve neanche essere degli scienziati o degli specialisti.
I pneumatici li ha inventati un veterinario, e l’ungherese Biro è diventato conosciuto in tutto il mondo con la sua penna a sfera, la biro appunto. Ma non basta inventare, bisogna tramutare l’idea, geniale o meno, in un progetto comprensibile, seguendo una speciale procedura per farla registrare all’ufficio brevetti. Ed è facile venire derubati, e rimanere con un pugno di mosche in mano. Basta citare il nome del nostro Meucci, per gli italiani l’inventore del telefono, ma solo per noi. O l’inventore del meccanismo in grado di regolare la velocità dei tergicristalli, adottato da tutte le marche d’auto, che dovette lottare per anni prima di vedere riconosciuti i suoi diritti. Le idee semplici sono le migliori e sono anche le più facili da copiare.
Chi pensa di avere inventato qualcosa di originale prenda un volo per Berlino. A Prenzlauer Berg, quartiere alla moda nell’ex settore orientale, si è aperto un Erfinderladen, un negozio delle invenzioni, dove presentarsi per un consiglio e una valutazione. Ho scoperto l’acqua calda? Oppure sono arrivato secondo e c’è già un brevetto a Singapore o a Dallas? Marjan Jordan e Gerhard Muthenthaler vi danno la risposta di cui potete fidarvi, con assoluta certezza. E, soprattutto, sono in grado di valutare se l’invenzione può essere commercializzata.
Herr Dewa Bleisinger, 31 anni, raccontano i due gestori, stava facendosi la barba prima di andare in ufficio, e come milioni di noi si irritava per il vapore che continuava ad appannare lo specchio. Ecco l’idea: perché non costruire un tergicristallo da bagno che continua a pulire lo specchio mentre ci radiamo? Confesso che, se l’avesse proposta a me, l’avrei bocciata, invece l’idea è stata realizzata, e con un certo successo. Berlino non è tra le città più inventive del paese, superata da Stoccarda o da Amburgo. Nel 2011, nella capitale sono stati approvati appena 805 brevetti, ma il negozio di Marjan e Gerhard dovrebbe colmare il distacco. «Berlino è una città in cui può accadere di tutto», confida Bleisinger, che a quanto pare ha altre idee, e per il momento non le confida. «Nella capitale si sono trasferiti molti artisti, pittori, musicisti», spiega Jordan, «non saranno inventori, ma creano un clima adatto a scatenare la fantasia». Gli inventori berlinesi dovrebbero essere tra gli 800 e i mille, e un terzo è riuscito a monetizzare le proprie idee, con un bilancio (nel 2009) di poco meno di 11 milioni di euro.
La Germania ha conquistato quest’anno il record per l’attivo nell’import-export (210 miliardi di euro, più della Cina e dei paesi produttori di petrolio), anche grazie ai suoi inventori. All’ufficio brevetti di Monaco sono state presentate e approvate nell’ultimo anno circa 46 mila proposte, più di tutti gli altri paesi d’Europa messi insieme.
Non vengono forniti i dati sugli inventori, come dire, casalinghi, ma fin da scuola si cerca di favorire e premiare gli studenti fantasiosi, e nelle fabbriche gli operai che presentano nuovi progetti o anche semplicemente suggerimenti per snellire la produzione e ridurre i costi ricevono ricchi premi. Il sistema non è esclusivo della Germania, ma qui viene messo in pratica con serietà. L’inventore dilettante viene preso sul serio, o comunque mai deriso per le sue idee, e questo infonde coraggio. Prima o poi si presenta l’Archimede Pitagorico con l’idea da un milione di euro. «Ognuno di noi è in potenza un inventore», assicura Jordan, «ma non tutti sono capaci di realizzare le loro idee». Nel suo negozio delle invenzioni sono in vendita decine di gadget inventati dai clienti, e dai due gestori (Erfinderladen, Lychenerstrasse 8, tel. 0049-30-54713306; office@erfinderladen-berlin.de).