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 2012  agosto 30 Giovedì calendario

IN FUTURO SARANNO PREVISTE LE FUSTIGAZIONI AI TABACCAI


Caro, Carissimo Leader! Così preoccupato per la nostra salute! Tutte quelle bollicine nella panza! E gli zuccheri! Per non parlare di quei videopoker sui quali lo stato lucra e che tuttavia disapprova. Ma basta così: d’ora in poi le slot machine e gli altri infernalia del gioco d’azzardo si tengano lontani almeno una mezza fermata di tram dalle scuole, dagli ospedali, dai luoghi di culto! Sul vizio tasse, tasse, tasse! Gabelle sui superalcolici! Multe e in futuro forse anche pubbliche fustigazioni ai tabaccai che vendono sigarette con e senza filtro ai minorenni! Può darsi che vengano fortemente tassati anche i narghilè degli extracomunitari, che in questo modo avranno finalmente una buona scusa per dichiarare una jihad per mare e per terra contro l’Occidente ateo e corrotto.
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«Sono riuscito a tirare fuori più autobiografia di quanta non sono in grado di reggere. Al motto di Nabokov, Parla, memoria, dovrebbe subito succedere un Tappati la bocca, memoria, appena uno diventasse troppo ciarliero» (Gore Vidal, Remotamente su questi schermi, Anabasi 1992).
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Caro, Carissimo Leader! Sì, il rettore che governa l’Italia diceva sul serio quando aveva dichiarato, in un’intervista (mi pare) alla stampa estera, che avrebbe insegnato la disciplina agl’italiani, incalliti tabagisti e grandissimi cocacolisti che non sono altro. Più tasse! Meno bollicine!
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Scoraggiamo gl’italiani dall’indulgere alla crapula e all’ubriachezza. Ecco cosa s’intende a Palazzo Chigi per rigore.
Ed ecco finalmente chiarito anche che cos’è un «furbo»: non un evasore fiscale, come si pensava prima che il Caro Leader procedesse alla riforma del vocabolario, ma un ministro apolitico, bocconiano, membro in segreto dell’Esercito della Salvezza, che volpinamente ci trasforma tutti in «furbi» come lui, e i nostri figli in «furbetti», dediti alla buona vita, attenti agli scontrini, spregiatori degli alcolici, del gioco d’azzardo, delle bibite gasate. Sia dunque lode a te, o Caro, Carissimo Leader!
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Gli evasori, invece, sempre alticci come sono, con le bollicine che gli si agitano nello stomaco, un sigaro stretto tra i denti, gli occhi iniettati di sangue, s’attaccano al braccio delle slot machine e intanto, con rispetto parlando, gli scappa un rutto tonante.
Sono pieni di brufoli e hanno i denti guasti per i troppi zuccheri (a quando una tassa sulla Nutella e sui bomboloni, o Caro, Carissimo Leader?) Camminano barcollando e la loro libido (dicono le povere donne che li hanno sposati) non è neanche più un ricordo. Puro Zola!
Visto dove vi ha portati, o evasori, la vostra pretesa «furbizia»?
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«Henry Kissinger ha un accento particolare; i suoi amici tedeschi dicono che ha “un accento particolare anche in tedesco”.
A quanto pare, Henry ha un fratello maggiore che invece parla inglese senza la minima inflessione. Quando a quest’ultimo è stato chiesto il motivo d’una così marcata differenza, lui ha risposto: “È molto semplice: Henry non sta mai ad ascoltare”» (Fareed Zakaria, in N. Ferguson, D. Daokui Li, H. Kissinger e F. Zakaria, Il XXI secolo appartiene alla Cina? Conversazione sul futuro del mondo, Mondadori 2012).
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Conciato com’è, grasso e unto, il fegato e il cuore e i polmoni in rovina, quanto costa al servizio sanitario nazionale un evasore fiscale, che oltretutto già non paga le tasse? Che ce ne facciamo d’un simile parassita? È un criminale?
Benissimo: sbattiamolo in galera con un trattamento alla Travaglio, prima la pena, il processo poi! È un tossico? Disintossichiamolo: diete alla Fantozzi e campi di rieducazione alla Fidel Castro, ché il lavoro rende onesti!
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A pensarci, però, il crapulone è un parassita sociale (nonché un cattivo esempio per gl’italiani del futuro, ai quali il nostro Caro, Carissimo Leader intende insegnare a tutti i costi la disciplina, se necessario pure a bastonate) anche quando paga le tasse fino all’ultimo centesimo. Anche il contribuente onesto, quando beve come un pellerossa hollywoodiano e fuma come i turchi delle cartoline illustrate, quando rutta e gli brontola lo stomaco, quando si versa un altro bicchierino e gioca al videopoker, pesa sul sistema sanitario più d’un contribuente altrettanto onesto ma più sobrio e filiforme. O Caro, Carissimo Leader, perché non rieduchiamo anche lui?
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Purtroppo la democrazia ci lega le mani, come ai poliziotti violenti ma onesti dei film degli anni settanta, e così non possiamo mandare il crapulone galantuomo in galera, dove merita, e anche il lager è forse troppo. Multiamolo, allora, nostro Caro, Carissimo Leader, o per lo meno aumentiamogli le tasse.
Alziamo il suo spread morale, con aumento delle tasse a piè di lista: per abbassarlo, e pagare così tasse più basse, il contribuente onesto ma dedito alla crapula deve rinunciare al fumo, ai superalcolici, all’azzardo. Ah, si: deve anche rinunciare, come direbbe Lui, anche alla patonza (il prossimo vizio che verrà tassato a sangue dal governo dei trappisti bocconiani).