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 2012  agosto 29 Mercoledì calendario

ANCORA KASPAR HAUSER ADESSO È SPARITA LA BARA


E’ un giallo ancora più misterioso e longevo di quelli che ogni domenica sera, da oltre quarant’anni, incollano milioni di tedeschi davanti la tv per l’intramontabile serie «Tatort». È cominciato quasi 200 anni fa e nessuno è ancora riuscito a risolverlo. Ora «il più bel giallo di tutti i tempi», come lo definì lo storico Golo Mann, si arricchisce di un capitolo che rende tutto più complicato: la bara che avrebbe potuto fornire la soluzione è scomparsa.

Il protagonista della vicenda, che in due secoli ha già ispirato Paul Verlaine, Walter Benjamin, Werner Herzog e migliaia di altri poeti, scrittori o registi, è un ragazzo di circa

16 anni che il 26 maggio 1828 si presentò sulla piazza di Norimberga, spuntando fuori dal nulla. Non sapeva esprimersi in modo comprensibile, né pronunciare il suo nome, per cui lo scarabocchiò su un foglio: Kaspar Hauser. Con sé aveva due lettere: nella prima un bracciante povero raccontava di averlo trovato davanti la porta, di averlo cresciuto senza farlo mai uscire di casa e di averlo ora spedito a Norimberga presso un capitano di cavalleria per farlo diventare cavaliere, esaudendo un desiderio del ragazzo; nella seconda, firmata dalla madre, si leggeva che il giovane era nato il 30 aprile 1812 e che suo padre, un cavaliere, era morto.

Le calligrafie si somigliavano: possibile che a vergare entrambe le missive fosse stato Kaspar Hauser? Comincia così il mistero sulle origini di un ragazzino che rapidamente diventa celebre in tutta Europa e si trasforma in un’attrazione vivente. Per gli uni è un impostore, per gli altri niente meno che il principe ereditario del casato di Baden. Una voce vuole che Kaspar Hauser sia in realtà il primogenito del Granduca Carlo e di Stefania di Beauharnais(unafigliaadottivadiNapoleone). Nel 1812 i due ebbero un figlio, che morì poco dopo la nascita. Falso, ribattono i cosiddetti «Hauserianer»:perloroilverofigliodella coppia, Kaspar Hauser, venne rapitodopoilpartoesostituitonellaculla con un neonato gravemente malato, che spirò poco dopo. Obiettivo: far salire al trono un altro ramo del casato. Il mistero si infittisce nel 1833, quando Kaspar Hauser viene avvicinato da uno sconosciuto ad Ansbach, e ucciso. Ma i medici non riescono neppure ad appurare se sia stato assassinato o si sia accoltellato da solo.

Duesecolidopounsempliceesame potrebbe risolvere il giallo sul «fanciullo d’Europa». Basterebbe incrociare il Dna di Stefania di Beauharnais con quello del presunto principe ereditario morto dopo il parto. Nella cripta dal casato di Baden nella Schlosskirche di Pforzheim, in Baden-Württemberg, si trovano non solo i resti di Stefania, ma anche le due bare del neonato deceduto dopo la nascita e di un fratello morto cinque anni dopo. Il problema: il casato di Baden rifiuta da sempre un test del Dna.

La cripta non appartiene però alla casa nobiliare, bensì al Land del Baden-Württemberg, ha scritto sulla Faz lo storico del diritto Winfried Klein, riaprendo un caso che è diventato anche politico: un deputato liberale ha presentato un’interrogazione per chiedere al governatore regionale di far aprire le bare. E qui arriva la svolta: i due feretri non si trovano più nella cripta, che pure è chiusa. Lo ha ammesso ora il ministero delle Finanze del BadenWürttemberg, che si è limitato a parlare di due «bare di bambini», senza spiegare di quale si tratti e senza chiarire se, tra le due, ci sia quella del principe ereditario (o presunto tale). Il ministero sa della scomparsa da tempo, probabilmentedal1983,quandovennenotata la loro assenza durante un inventario, ma non ha mai reso pubblica la notizia. Secondo la sua versione è probabile che le due bare siano andate perdute nella Seconda guerra mondiale o nell’immediato dopoguerra. Winfried Klein cita invece un testimone che le vide nel 1984. Che fine abbiano fatto non lo sanno né il ministero, né i discendenti della casa Baden.

Finora sono stati condotti due test del Dna sui vestiti insanguinati e sui capelli di Kaspar Hauser: uno, nel 1996, escluse la discendenza dai Baden; l’altro, nel 2002, la giudicò possibile. Il giallo prosegue.