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 2012  agosto 29 Mercoledì calendario

IL SOLLIEVO DEI TRADER “LA SPECULAZIONE HA CAPITO CHE LA BCE FA SUL SERIO”


Il mese più temuto sui listini sta per concludersi senza particolari catastrofi. Anzi. Invece del paventato scenario alla “si salvi chi può”, il caldo agosto ha portato un mini-rally di Borsa, con forti recuperi per tutte le Piazze. Milano ha addirittura riguadagnato tutto il terreno che perdeva da inizio anno, mentre nelle sale operative i trader, precettati per la prevista emergenza, rimpiazzavano gli ordini di vendita con quelli di acquisto.

Niente default, niente crolli inarrestabili, niente corsa a ritirare i soldi in banca. Eppure sembrava tutto così sicuro. Cos’è che chi ha salvati dallo tsunami finanziario? «L’allarme era stato troppo esasperato» racconta Andrea Delitala, head of advisory team di Pictet, una delle più grandi case d’investimento al mondo. È da poche ore di nuovo davanti al suo desk, dopo una pausa agostana al mare. «In vacanza ci sono andato con un occhio sempre puntato sui notiziari - racconta - ma niente piani d’emergenza». A salvare le ferie a lui e a molti altri suoi colleghi sono state le mosse della Bce e dell’Europa. «A un certo punto, la così detta speculazione ha capito che non poteva più scommettere contro l’euro. Almeno, non senza il rischio di sbattere il muso contro un muro di difesa: la governance europea che, seppur lentamente, si sta rafforzando sempre di più» dice Delitala. «In America si usa dire “never fight the Fed” proprio per mettere in guardia chi si prepara a colpire gli interessi del dollaro e dei mercati Usa. Questo deterrente sta finalmente maturando anche in Europa con la Banca centrale europea che sta definendo per sè un ruolo diverso da quello che aveva solo un anno fa» racconta l’esperto.

La svolta è arrivata a giugno e poi è stata confermata a luglio, dalle efficaci parole di Mario Draghi al Global Investment Conference a Londra il 26 luglio. «I mercati hanno percepito ampiamente il cambio di tono e si è subito visto un chiaro salto di livello. Un po’ come era già successo anche nel dicembre scorso» dice Delitala. C’è però anche un secondo aspetto che ha influito sul clima di agosto. Gli speculatori o meglio gli operatori di mercato erano scarichi di munizioni. «Già avevano venduto buona parte delle proprie posizioni. Del resto hanno avuto un intero anno per farlo. Significa che i flussi pronti a riversarsi sui mercati oggi sono minori» dice Delitala.

Nessun pericolo dunque? «Non è del tutto vero» mette in guardia Delitala. La catastrofe poteva arrivare e come. A scatenarla sarebbe bastato un detonatore nuovo dello stesso fenomeno, una paura tutta nuova tale da far subito salire di livello la componente di rischio e costringere gli operatori domestici a vendere anche il debito del proprio Paese». La grande minaccia? «Un referendum in Germania sull’euro, ad esempio e a titolo puramente provocatorio, avrebbe fatto subito salire la componente “sistemica” di rischio racchiusa negli spread sovrani».

Pericolo scampato, dunque? Il film della crisi non è ancora finito. «I mercati si sono solo presi una pausa» sostiene Gianluca Verzelli, vicedirettore centrale di Banca Akros. Per l’esperto la correzione dei mercati c’è stata in realtà a fine luglio e chi voleva ridurre le proprie posizioni non ha di certo aspettato il mese di agosto. «Ad attenuare la tensione in Borsa è stata più che altro la mancanza di nuove notizie negative. Anche i brutti dati macroeconomici o le liti all’interno della compagnie europa si sono presi una vacanza» spiega Verzelli. La sua view non incoraggia. «Man mano che ci gli operatori rientrano al lavoro ci accorgiamo che i problemi sono sempre gli stessi. La Grecia scricchiola, l’Italia non cresce e la recessione inizia ad infastidire anche la Germania. Forse inizieremo a giocare soltanto ora la vera partita» dice.

Intanto gli occhi ora sono tutti puntati sulle mosse delle banche centrali dalla Bce alla Fed. Ma l’attenzione è rivolta anche alle decisioni dei politici. «Di sicuro influenzano l’andamento dei listini. Quello che vediamo, in questo periodo, è un mercato legato alla politica. In agosto i politici europei sono andati in vacanza e dunque anche i mercati si sono presi una pausa » dice Michele de Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management che aggiunge: «Oramai quando il mercato viene dato per scontato non fa mai quello che tutti pensano che accadrà». E così è andata anche nel mese più temuto.