Italia Oggi 29/8/2012, 29 agosto 2012
LA CORTESIA NON È UGUALE PER TUTTI
Quando si parla di cortesia e buone maniere non è vero che tutto il mondo è paese. Ogni nazione ha i propri codici di condotta, le proprie tradizioni. Un libro uscito in Francia, edito dalla società editrice del quotidiano Le Monde, è il frutto del giro del mondo che ha fotografato questa virtù.
Con le sue molteplici e inevitabili curiosità.
In Germania, per cominciare, la schiettezza è di casa. Meglio la verità, pur brutale, piuttosto che una piccola menzogna per addolcire l’interlocutore. Al bando l’ipocrisia. Nascondere fatti sgradevoli è la cosa peggiore che un tedesco possa fare.
Nella confinante Austria, quando ci si parla, occorre mantenere una distanza di 60 centimetri: mai avvicinarsi troppo.
I brasiliani non devono assolutamente soffiarsi il naso in pubblico. Andarsene dopo una cena ubriachi è un buon segnale in Cina: dimostra apertura nei confronti del proprio ospite. Nella vicina Hong Kong è sconveniente mostrarsi infastiditi per il fumo di sigaretta, mentre non è possibile visitare le campagne indiane in pantaloni corti e canottiera.
Insomma, a ognuno i propri usi e costumi, che però occorre tenere presente quando si visitano paesi stranieri e, magari, si incontra qualcuno per lavoro. Un affare importante potrebbe sfumare per un’occhiata sbagliata o un movimento inopportuno.