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 2012  agosto 12 Domenica calendario

I PICCOLI ELETTRODOMESTICI SFUGGONO ALLA DIFFERENZIATA

Oro, rame, ferro, stagno: anche gli elettrodomestici e le apparecchiature elettriche ed elettroniche nascondono piccoli tesori da recuperare. Non a caso uno dei siti sottoposti alla più rigida sorveglianza è il Tbd di Volpiano, in cui si trattano, appunto, i Raee, i rifiuti elettrici e elettronici. Ma se il recupero degli articoli più ingombranti è prassi consolidata, più difficile è salvare dal cassonetto dell’indifferenziato anche gli strumenti più piccoli: rasoi elettrici, cellulari, lettori musicali, calcolatrici, giocattoli.

Ecco perché Amiat sta studiando un piano per organizzare dei punti di raccolta nei negozi più piccoli sparsi per la città, che diventino riferimento per i clienti. Per distrazione, per ignoranza, per comodità, troppi piccoli elettrodomestici sfuggono alla raccolta differenziata. Nonostante la legge sia chiara: c’è l’obbligo per i rivenditori di riprendere indietro il vecchio strumento e di smaltirlo. Ma è il cittadino che, come spesso accade, si affida alla soluzione più rapida e meno impegnativa.

Un computer smontato può fornire oltre mille componenti: soltanto il tubo catodico di un vecchio schermo contiene fino a 4 chili di piombo. Nei vecchi processori c’è anche l’oro. Una vera miniera. Ma riciclare i Raee è importante non solo per quello che si recupera, ma anche per ridurre i rischi per l’ambiente e per la salute derivanti dalla dispersione incontrollata di sostanze inquinanti (come clorofluorocarburi) e tossiche (come il mercurio) spesso contenute negli apparecchi elettrici. I Raee in arrivo all’impianto di Volpiano vengono messi in sicurezza, eliminando le sostanze tossico-nocive, e poi suddivisi nei diversi materiali che li costituiscono (legno, ferro, rame, alluminio, acciaio, vetro, plastiche), che vengono quindi inviati agli impianti specifici per produrre nuovi prodotti.

Ma, prima di buttare, sempre meglio verificare che gli oggetti non siano recuperabili in altro modo, specie i computer. È l’obiettivo di Oil, Officina informatica libera, che ha uno sportello di assistenza gratuito alla Casa del Quartiere di via Morgari 14. Partendo dalla constatazione che i pc vengono dismessi troppo rapidamente (in media 2-3 anni) per logiche di mercato che finiscono per svantaggiare gli utenti finali, i ragazzi di Oil lavorano soprattutto sul recupero del software, cioè del programma, che spesso è la principale causa di malfunzionamento dell’hardware, vale a dire del supporto fisico