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 2012  agosto 12 Domenica calendario

L’UOMO CHE VIVE CON LE LATTINE VUOTE “LE RACCOLGO AI CONCERTI, PAGO LE TASSE”

La stagione della raccolta è in pieno svolgimento: cominciata a maggio, finirà a settembre. Eduard Lüning si chinerà almeno 50 mila volte, ogni volta sono 25 centesimi di euro. Le lattine di bibite vuote rendono bene, non come le bottiglie della birra, che ne valgono solo 8, magari si rompono e non si possono certo schiacciare nei sacchi neri. In ognuno ci stanno 120 lattine ben compresse, ormai lui lo sa e lo sanno anche i cassieri dei supermercati di Münster, dove il lunedì arriva e scarica la merce. All’inizio facevano storie, chiamavano il responsabile, ma lui gli sventolava sotto il naso la legge tedesca che prevede l’obbligo di ritirare i vuoti e restituire la cauzione e quello si rassegnava e gli faceva contare le lattine a una a una. Poi gli metteva in mano un centinaio di euro, sperando di non rivederlo per un po’. Adesso invece si fidano: Lüning arriva con i sacchi, legge dal suo registro dei vuoti il carico di ognuno, quelli fanno moltiplicazioni e somme e gli danno i soldi. Quattromila lattine, facendo la media dei vari depositi, fanno mille euro.

Eduard Lüning è un raccoglitore professionale di vuoti a rendere. Non li prende più dai cestini o dai cassonetti o dietro i cespugli come faceva una volta, quando - mollato dalla moglie - era sceso sempre più giù, via il lavoro, via la casa, via il figlio, tutto via ma non la volontà per rimbalzare. Adesso batte i grandi concerti rock dell’estate, quelli dove arrivano in trentamila e lasciano dietro di sé «un tappeto d’oro», come ha raccontato nel suo libro «Mit Dosenpfand zum Wohnmobil» (Un camper con i vuoti a rendere). A colpi di 25 cent è rimbalzato così in alto che adesso la gente paga sei euro per andarlo a sentire in libreria.

«È un’equazione: tanto bevono, tanto incasso. Non occorre la laurea per capirlo», ha scritto. Lui l’ha capito guardando un servizio tv sul dopoconcerto di una grande band. E si è organizzato. Prima fase: compra il biglietto, entra e fa una prima raccolta. La seconda la fa l’indomani, fra le cinque e le otto del mattino, quando la gente è partita e i netturbini non sono ancora arrivati. Con i primi 31.600 vuoti - che gli hanno reso 7.900 euro - si è comprato un camper usato, il sogno della sua vita. Adesso è tutto piùsemplice.

La sua settimana di lavoro comincia il mercoledì, quando arriva al campeggio e si installa in una posizione strategica. I giorni successivi lavoricchia, ma il piatto forte arriva al weekend. Il lunedì mattina, ripulito lo spiazzo, scarica al primo supermercato un terzo dei suoi sacchi e torna a casa con gli altri, a volte così tanti che deve legarne qualcuno sul tetto. Il martedì si riposa. Il mercoledì ricomincia.

Il suo record sono 13 mila euro in 30 giorni. Un concerto mediamente gliene rende 1.500, una partita di calcio 85. Su questo incasso paga le tasse, una consulente fiscale gli fa il calcolo delle detrazioni: 1500 euro oer le spese di produzione, biglietti e benzina. In pratica, col primo concerto si paga tutti i costi della stagione, gli altri sono puro guadagno. L’anno scorso si è comprato un laptop e una bicicletta elettrica, quest’anno ha ordinato un camper nuovo. Tanto gli basta, non è avido. «Vorrei che anche altri si prendessero una fetta della torta. È lì, per strada, basta chinarsi».

La sua storia ha intrigato tre studenti di design di Düsseldorf che, come tesi di laurea, gli hanno disegnato un portale Internet interattivo, dove chi vuole disfarsi dei vuoti può mettersi in contatto con lui e c’è il calendario dei grandi concerti. Come premio, hanno avuto il massimo dei voti.