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 2012  agosto 12 Domenica calendario

TREVIGLIO, LA CITTÀ-CANTIERE DOVE SI LAVORA GIORNO E NOTTE

Vede lì davanti – dice il capocantiere –, stiamo costruendo un muro di 10 metri per coprire lo scavalco dell’Alta Velocità con la Brebemi. Due mesi fa non c’era nulla». Poco più avanti hanno già finito la copertura della vecchia statale 11 che arriva a Treviglio da Cassano D’Adda.

Sotto il sole di mezzogiorno il nastro color calce dell’autostrada Milano-Brescia è ancora un corridoio di polvere e gru che va a morire nella campagna della Bassa bergamasca; «ma a dicembre 2013 si parte, a regime passeranno 60mila mezzi», assicura orgoglioso il capocantiere.

Se si tira una riga tra il capoluogo lombardo e la città della Leonessa, Treviglio sorge nel mezzo del mega cantiere a cielo aperto che nell’estate dello spread sta riscrivendo paesaggi, mobilità, urbanizzazione e flussi del cuore ferito del Nord Italia. Dopo anni di attesa in pochi chilometri sono partite insieme un fascio di infrastrutture da fare invidia al miracolo cinese: Brebemi, Pedemontana, Tem (Tangenziale esterna milanese), Alta Velocità Treviglio-Brescia, Ipb (Interconnessione Pedemontana-Brebemi) e riqualificazione delle trafficatissime arterie Paullese, Cassanese e Rivoltana. Nove miliardi solo di Project financing, finanziamenti privati, quasi tutti in carico a Intesa San Paolo.

«Siamo in agosto ma sembra di essere prima della bolla immobiliare», sorride un artigiano al bar di viale Partigiani. Centinaia di operai al lavoro, tavole calde a pieno regime, camion per le strade e gru che sbracciano senza sosta perché nella Treviglio «città cantiere», unico posto in Italia, si lavora giorno e notte.

«Poteva succedere peggio che in Val Susa», si sorprende ancora Gianfranco Bonacina, presidente della Cassa rurale di Treviglio. Opere invasive che distruggono campi agricoli e spostano insediamenti squassando il tran tran di un paesaggio già antropizzato, rischiavano di trasformare la Bassa in una nuova Venaus. Mille ettari espropriati non sono uno scherzo. «Ma siccome i tracciati passano in mezzo a campi e attività dei nostri 21mila soci, siamo scesi in campo costruendo con pazienza il consenso necessario al via libera», racconta Bonacina. All’azienda agricola di Manenti Angelo non volevano mica cedere il terreno, comprato col sudore di una vita. «Siamo intervenuti anticipando ai soci i soldi degli indennizzi – continua il presidente -, spiegando loro le ragioni di una nuova mobilità che rilancerà la zona di Treviglio». E oggi si vedono i frutti.

Nei locali della Cassa c’è l’ufficio di progetto della Brebemi. Settanta tecnici e ingegneri si sono trasferiti in città con la famiglia. Dalla palazzina in centro comandano i 1.500 operai al lavoro nei cantieri. «La crisi picchia ma i lavori ci stanno schermando», ammettono in banca. «Lo vediamo dai flussi: 130 milioni in pochi mesi solo con gli espropri. Vendo terra, compro terra è il motto dei nostri associati. E questo tiene a galla il sistema». In attesa dei 382 milioni l’annuo di incremento Pil che porterà in dote l’autostrada.

Sul cavalcavia per Caravaggio i cantieri Brebemi e AV corrono affiancati. I lavori ferroviari della tratta fino a Brescia (1,1 miliardi di investimento) sono partiti il 7 maggio. Per 39 chilometri le rotaie faranno slalom tra 20 piccoli comuni.

E’ impressionante come Treviglio stia venendo verso i nuovi tracciati per sfruttare i vantaggi della mobilità. Il colosso della logistica Kuhene Nagel ha appena chiesto il raddoppio del capannone. Vicino al futuro casello sorgerà un grande interporto. Il garden center «Centro verde» di fianco al cavalcavia dove Av e Brebemi s’incrociano, ha quadruplicato gli spazi vendita. A 200 metri Auchan costruirà un mega supermercato. E a 500 stanno ultimando la “Residenza il Parco”, con 150 appartamenti.

Anche l’agricoltura, spostandosi per gli espropri sotto la Rivoltana, è in pieno fermento. Nel cosiddetto «miglio d’oro» si stanno sviluppando produzioni intensive in tunnel come l’insalata di quarta gamma: lavata, tagliata e impacchettata per la Grande distribuzione. Qui Bonduelle e Linea verde fanno faville. La futura logistica veloce stimola nuovi insediamenti. A Corazzo è nata una grande serra dove si coltivano melanzane e pomodori per i supermercati di mezzo nord. In poche settimane hanno assunto 50 persone. Poi ci sono aziende alimentari da 30-40 milioni di fatturato e prodotti di qualità, pronte a fare il salto verso l’estero «per portare stracchini, taleggi, fragole e lamponi sulle tavole di giapponesi e americani tutto l’anno, come fanno i francesi e gli israeliani», conferma un produttore.

A Trucazzano, 11 chilometri da Treviglio, c’è il campo base della Tem. I cantieri sono partiti a giugno avviando un indotto imponente: 18mila nuovi posti nelle costruzioni con un’incidenza dell’1,4% sul Pil lombardo. La Tem incrocerà Brebemi poco dopo Treviglio, a Melzo. Da qui si raggiunge Milano percorrendo le nuove Cassanese e Rivoltana trasformate in cantiere per riqualificarle a due corsie per senso di marcia. Anche qui si va di corsa. «In una notte hanno buttato giù un cavalcavia», racconta Silvia, che ha un negozietto di giocattoli all’altezza di Settala.

A ottobre partiranno invece i lavori della Ipb, la bretella Bergamo-Treviglio che collegherà Brebemi con l’altra grande autostrada in costruzione a monte: la Pedemontana. Il progetto esecutivo è in via di limatura, si negoziano le compensazioni con i comuni riottosi. «Ma 270 milioni di investimento porteranno altri posti di lavoro», confessano in Comune. «Di questi tempi, manna dal cielo…».