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 2012  agosto 12 Domenica calendario

Wind Jet ha fermato tutti gli aerei Wind Jet si ferma. Trecentomila passeggeri sono a terra, da qui a ottobre

Wind Jet ha fermato tutti gli aerei Wind Jet si ferma. Trecentomila passeggeri sono a terra, da qui a ottobre. La compagnia low cost ieri in serata ha deciso lo stop, già dalla mezzanotte, di tutti i suoi voli. Non solo: ha anche consegnato alcuni aerei alle società di leasing in Irlanda, mentre uno è stato sequestrato dalla società di gestione di Verona Sac che vantava dei crediti. Ha annunciato il presidente dell’Ente per l’aviazione civile Vito Riggio: «La compagnia di fatto è già sospesa perché non ce la fa proprio, perché tutti i creditori pignorano le macchine o non danno carburante e servizi». Wind Jet e Alitalia si incolpano ora a vicenda per la rottura dell’accordo, che prevedeva la cessione della società catanese all’ex compagnia di bandiera, il governo cerca di frenare: il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha convocato i vertici dei due vettori per martedì, per fare il punto «sull’improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo». Il punto chiave sarà capire se «lo stop sia dovuto a motivi speculativi», come ipotizza la Fiavet, l’associazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Al tavolo ci saranno anche Enac, enti locali e sindacati che esprimono «grandissima preoccupazione per il destino dei 460 lavoratori» della compagnia siciliana. Intanto la vera emergenza sono i passeggeri in possesso di un biglietto Wind Jet, 300 mila secondo stima Enac, che ha creato un’unità di crisi per coordinare la «riprotezione» dei viaggiatori. Alitalia, Meridiana Fly-Air Italy, Livingston, Blu Panorama e Neos sono state coinvolte per mettere a disposizione posti sui propri voli. Alitalia ha anche annunciato che assicurerà, sempre da oggi e fino a che sarà necessario, 20 voli speciali notturni al giorno sulla Sicilia. È il minimo che si possa fare, secondo il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che non esita a tirare per la giacca l’ex compagnia di bandiera: «Diciamo ad Alitalia che, visto che hanno tenuto aperta la trattativa fino ad agosto, adesso si faccia carico di un problema che anche Alitalia ha creato». Alitalia non ci sta: «Non siamo in alcun modo responsabili del caos della compagnia catanese — afferma in una nota —. Come Riggio sa bene, da molti giorni cerchiamo, con grande senso di responsabilità, di riproteggere tutti i viaggiatori: dal 4 agosto a oggi sono oltre 2.100 i viaggiatori che, senza nessun aggravio di costi, sono riusciti a partire grazie a noi». Ma quelle dell’Enac non sono le uniche accuse da cui il vettore di Roberto Colaninno deve difendersi: anche l’amministratore di Wind Jet Stefano Rantuccio punta il dito contro Alitalia, ritenendo che le condizioni per chiudere l’accordo entro il 27 luglio e le richieste poste dall’azienda fossero «state pienamente soddisfatte». Secondo la compagnia al tracollo, deve essere Alitalia ad «assumersi appieno le responsabilità» del fallimento dell’accordo e a «spiegare», anche davanti «alle competenti autorità giudiziarie», «i motivi» per cui, «ha imposto nuovi termini e condizioni, alcune delle quali vessatorie, e addotto meri pretesti, in una situazione così grave, per rinviare la chiusura». Un punto di vista completamente diverso da quello di Alitalia, che dice di aver da aprile sempre «informato le autorità competenti», che erano «anche a conoscenza delle enormi difficoltà dell’operazione, dovute agli inadempimenti di Wind Jet». Ma il rimpallo delle responsabilità poco interessa alle centinaia di passeggeri che anche ieri all’aeroporto di Fiumicino cercavano di districarsi tra rabbia e incertezza. «Qui nessuno ci informa — riferiscono Giuseppe e Vincenzo Gnoffo, padre e figlio di Palermo —. Sa cosa ci hanno detto? Informatevi attraverso i media. Ma è mai possibile una cosa del genere?». «Nella migliore tradizione italica si usano come ostaggio utenti e lavoratori in una vicenda che presenta numerose opacità», commenta il presidente dell’Avia, l’associazione degli assistenti di volo. «Se si fosse intervenuti prima certi disservizi forse non ci sarebbero stati — ammette il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta —, ma il nostro obiettivo era quello di salvare una compagnia». Obiettivo che per ora sembra fallito: domani l’Enac dovrebbe sospendere la licenza a Wind Jet per «manifesta incapacità».