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 2012  agosto 11 Sabato calendario

PATTERSON È (ANCORA) LO SCRITTORE PIÙ RICCO

Poco meno di due secoli fa, Ralph Waldo Emerson ebbe una brillante intuizione: con il tempo, il romanzo classico verrà soppiantato da «una nuova letteratura, più avvincente», di più rapido consumo e, soprattutto, capace di trasformarsi seguendo i tempi. E proprio ieri una delle tante conferme: in cima all’annuale classifica di «Forbes» degli scrittori più pagati al mondo, (ri)troviamo l’americano James Patterson, per il terzo anno consecutivo colui che ha tratto più profitto dalle sue centinaia di romanzi, racconti, sceneggiature, persino graphic novel. Tradotto: 94 milioni di dollari, più di 76 milioni di euro.
Seguono Stephen King (39 milioni di dollari) e Janet Evanovich, «mamma» della cacciatrice di taglie Stephanie Plum (33 milioni). Quarto posto per un’altra «officina narrativa», John Grisham, che ha guadagnato 26 milioni e l’autore de Il diario di una schiappa, Jeff Kinney, con 25 milioni. Insomma, vince la quantità, la riproducibilità. Vincono autori come Patterson (220 milioni di copie vendute secondo il suo sito ufficiale), ma c’è dell’altro: Patterson ha stravinto su King, scrittore che è quasi una certezza per gli affezionati (nonostante le critiche dei fan agli ultimi lavori) e su Grisham, altra fabbrica di thriller e non solo. Il ciclo di Alex Cross ideato da Patterson è però da tempo una macchina di storie, letterarie, cinematografiche, persino fumettistiche. Lo scrittore americano firma anche libri per ragazzi, saggi e afferma di puntare molto sul digitale, oltre che sugli adattamenti. E ha sparigliato le carte ideando più filoni, più personaggi, da Michael Bennett a Jack Morgan.
Insomma, è l’autore «a più dimensioni», quasi una vittoria del meccanismo dello storytelling, l’arte di «spalmare» la scrittura su più piattaforme diverse. Ma l’intera (o quasi) classifica è fatta di penne prolifiche; per dire, Nora Roberts (settimo posto con 23 milioni) ha scritto cinque romanzi nel 2012 e nutre l’ ubiquità con pseudonimi.
Ecco, le donne. Se l’ottava posizione di Danielle Steel (regina dei fremiti amorosi) è prevedibile, lo è meno quella di Suzanne Collins, entrata nella classifica grazie al successo di Hunger Games, alba di una saga che immagina adolescenti alle prese con una realtà post apocalittica. In lista anche J. K. Rowling, l’autrice di Harry Potter e Stephanie Meyer, creatrice di Twilight. Non solo. Gli analisti di «Forbes» prevedono presto «un forte impatto» dall’autrice di Cinquanta sfumature di grigio, l’inglese E. L. James perché pare che le imprese della porno-eroina fruttino all’autrice qualcosa come un milione di dollari alla settimana. Penultimo posto (su 15) per Ken Follett, mentre Rick Riordan, autore di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo si «accontenta» di 13 milioni.
Come prevedibile, vince la capacità di serializzare delle storie, creare l’attesa con gli sviluppi del personaggio, «far crescere» gli eroi, non solo sulla carta e al cinema, bensì anche in ebook, nelle saghe a fumetti. Ma leggendo i romanzi c’è un altro filo rosso: molti di questi personaggi si trovano davanti a scelte cruciali, a una specie di iniziazione, da Harry Potter a Bella di Twilight, fino al protagonista di Calico Joe, l’ultimo libro di Grisham. Quindi, certo, in sella restano il thriller seriale, il fantasy e il genere per ragazzi. Ma con una pennellata di «fatalismo calibrato». L’avanzata del genere soft porno, poi, è tutta un’altra storia.