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 2012  agosto 10 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO SI DOTA DELLA GOLDEN SHARE


REPUBBLICA.IT
ROMA - Via libera del Cdm al provvedimento sulla revisione della geografia giudiziaria, dando così attuazione alla delega conferita con la legge per la stabilizzazione finanziaria n. 148 del 2011 del precedente esecutivo. Il testo definitivo prevede che i tribunali soppressi siano 31 anziché i 37 previsti in origine, e che le procure cancellate siano 31 invece che 38.
Nel corso del Cdm, inoltre, il presidente Monti ha sottoposto un provvedimento di sua iniziativa che definisce il regolamento per l’individuazione delle attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale. In altre parole, spiega una nota di Palazzo Chigi, "il decreto definisce il perimetro e i contenuti del possibile esercizio dei poteri concessi dal decreto sulla golden share. In particolare, il provvedimento rende possibile l’applicazione dei poteri speciali delegati al presidente del Consiglio su proposta del ministro della Difesa e, qualora si tratti di aziende controllate dallo Stato, su proposta del Ministro dell’Economia e Finanze". "Com’è noto - prosegue la nota - in base alla legge n. 56 dell’11 maggio 2012, il presupposto dell’esercizio di tali poteri è l’esistenza di una minaccia di ’grave pregiudizio’ per gli interessi essenziali della difesa e sicurezza nazionale". Il decreto dovrà tornare in Consiglio dei ministri per l’adozione definitiva, precisano fonti di governo che sottolineano come il provvedimento, dopo l’informativa del premier, sarà sottoposto ora al parere del Consiglio di Stato e comunicato alle competenti Commissioni.
Salvi sei tribunali. I sei tribunali "salvati" sono tutti dislocati in zone ad alto pericolo di infiltrazione mafiosa o di crimimalità organizzata e sono quelli di Caltagirone Sciacca in Sicilia; Castrovillari (a cui verrà accorpato il trivunale di Rossano), Lamezia Terme e Paola in Calabria; infine, nel Lazio, è salvo il tribunale di Cassino, a cui verrà accorpata la sezione distaccata di Gaeta. Il governo avrebbe dunque tenuto conto dell’importanza di quelle sedi giudiziarie che, nonostante le dimensioni ridotte del territorio, si trovano in zone a rischio, accogliendo, con questa decisione, le richieste del Csm e delle commissioni giustizia di Camera e Senato. Favorevoli alla riorganizzazione, Camera e Senato avevano infatti contestato alcuni dei criteri adottati, in particolare di non aver tenuto conto del tasso di criminalità organizzata delle aree colpite dai tagli.
Via 220 sedi distaccate e 667 uffici giudice di pace. Resta invece confermata la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate e di 667 uffici di giudici di pace, mantenendo - rispetto alla previsione iniziale - un giudice di prossimità in sette isole (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria) così da consentire anche l’eventuale deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità della terraferma; la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, per i quali non sono previsti nè esuberi nè messa in mobilità. Quanto alle procure, sarebbe stato deciso di assegnarne una al Tribunale di Napoli Nord: il fatto che a un ufficio così ampio non corrispondesse una procura era infatti stato criticato dall’Associazione nazionale magistrati e dal Consiglio superiore della magistratura.
Severino: "Contro mafia governo non arretra". Sulla soppressione dei piccoli tribunali "le audizioni parlamentari dei procuratori distrettuali, le indicazioni sia pure generali espresse dal csm nel proprio parere, le richieste delle commissioni giustizia di Camera e Senato hanno segnalato la preoccupazione che la soppressione di tribunali in quelle aree potesse comportare rischi sul fronte della lotta alle mafie". Un terreno questo, ha sottolineato il ministro Paola Severino, "su cui il governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico". Per queste ragioni, nel decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie approvato dal Consiglio dei ministri, "sono state espunte, dall’iniziale elenco di 37 tribunali e relative procure, le sedi in zone ad alta concentrazione di criminalità organizzata, con l’accorpamento, ove possibile, di tribunali e/o sezioni distaccate, caratterizzate da una criminalità mafiosa omogenea, dalla contiguità territoriale e dalla comunicazione tra i territori". È stata invece confermata, ha concluso il guardasigilli, "la soppressione di tutte le sezioni distaccate, nonostante le richieste di mantenimento di alcune di esse, poiché l’esperienza sin qui fatta dimostra che si tratta di un modello organizzativo precario e inefficiente sotto il profilo della produttività e della carenza di specializzazione, con un impiego di risorse spropositato rispetto alle esigenze".
(10 agosto 2012)