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 2012  agosto 10 Venerdì calendario

LE TONSILLE, NUOVA FRONTIERA DELL’EROTISMO


Eccoci all’ultima giornata del campionato di sesso (scritto) femmine contro maschi. Tutto era cominciato quando il grande scrittore inglese Martin Amis aveva affermato che le donne scrivono di sesso meglio degli uomini. Di solito sono d’accordo con tutto quello che dice Amis (anche perché lo dice sempre benissimo)ma stavolta mi è venuto qualche dubbio e così ho pensato di verificare mettendo a confronto scene di sesso scritte da mano femminile con scene di sesso scritte da mano maschile. L’ultimo confronto vede schierati la scrittrice parigina Viviane Chocas, con il romanzo Sto molto meglio dei miei amici morti (Elliot editore) e lo scrittore colombiano Andrés Caicedo con Viva la musica! (edizioni Sur).

l’amore orizzontale. Cominciamo da Viviane Chocas. La protagonista della scena è Blanche, animatrice letteraria in un ospizio per anziani che va a letto con grande disinvoltura e senza molta partecipazione emotiva con un sacco di uomini (ma non del centro anziani). Ecco uno dei suoi incontri sessuali. Ciak. «La pianta contro il muro e la squadra con un sorriso sprezzante che lei non conosceva. Il sorriso sprezzante, ma il sesso turgido sotto i pantaloni. Dice a se stessa che può decidere tranquillamente di fregarsene... Andrà a letto con lui come se non avesse un cervello, un cuore, ma mani, unghie, denti aguzzi, dei seni con due biglie che può far indurire quando vuole, un culo agile e una lingua che farà di lui un solo boccone... Lo avrà, solo superficialmente. Senza andare oltre la pelle, niente affatto. Possederlo orizzontalmente, farci l’amore mai senza la minima profondità. Blanche chiude gli occhi, sotto l’impatto di un lampo lungo la colonna vertebrale, lo fissa di nuovo mentre si slaccia la cinta, accetta l’energia del suo desiderio. Getta via le scarpe da ginnastica, lascia scivolare a terra i jeans, si sfila la maglietta. Nudo. Mai le mutande sotto i jeans».
Adesso è il turno di Andrés Caicedo. La protagonista della storia è María del Carmen, una ragazza molto fiera dei suoi capelli biondi e molto decisa con i ragazzi. Come si può vedere dalla scena che segue. Ciak. «Gli andai dietro seguendo i suoi passi a zig-zag e gli diedi un bacio sul collo. Avevo voglia della sua pelle e gli passai la lingua vicino alle orecchie, come va di moda... Mi tolsi i jeans, mi slacciai tutto, via anche le mutandine, e lui era in piedi davanti a me... cercò di chinarsi, di sfuggirmi, di mettersi più comodo forse, ma io non glielo permisi... mi avvinghiai a lui come all’albero della cuccagna e cominciai come potevo a slacciargli i calzoni, e la mia bocca era apertissima, sarà stata erotica la visione delle mie tonsille?».

tragico debutto. Andrés Caicedo morì suicida nel 1977 a venticinque anni proprio il giorno in cui gli consegnarono la prima copia stampata di questo romanzo (un soprassalto d’autocritica?) ed è di gran lunga il peggiore tra gli scrittori che hanno preso parte al nostro concorso. Eppure nemmeno questa volta me la sento di proclamare vincitrice la candidata donna, la parigina Viviane Chocas. Lei è sopravvissuta, a quanto risulta, alla consegna della prima copia stampata del suo romanzo, anche se non se ne capisce il motivo.