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 2012  agosto 10 Venerdì calendario

Berlino compra liste di evasori La Germania fa shopping di dati fiscali. I media tedeschi rivelano, infatti, che le autorità del Nordreno-Westfalia (Nrw) hanno acquistato nuovi dischetti contenenti i dati di evasori fiscali che hanno trasferito i loro soldi in Svizzera

Berlino compra liste di evasori La Germania fa shopping di dati fiscali. I media tedeschi rivelano, infatti, che le autorità del Nordreno-Westfalia (Nrw) hanno acquistato nuovi dischetti contenenti i dati di evasori fiscali che hanno trasferito i loro soldi in Svizzera. Secondo il Financial Times Deutschland si tratterebbe dei dati trafugati alla banca svizzera Ubs e a un altro grande istituto, che sarebbero stati acquistati dagli agenti del fisco di Aquisgrana e di Wuppertal. «Non siamo a conoscenza di nessun furto di dati», ha immediatamente smentito un portavoce della Ubs. Secondo la stampa tedesca sarebbero invece quattro i dischetti relativi a dati di conti su banche svizzere già in mano alle autorità tedesche. Il ministro socialdemocratico delle Finanze del Nrw, Norbert Walter-Borjans, ha dichiarato che l’amministrazione del fisco del suo land «riceve continuamente offerte di dati», aggiungendo che prima di effettuare l’acquisto «vengono esaminati i contenuti per verificarne il loro valore, poi si decide». In rapporto alle rivelazioni della stampa sui nuovi dischetti già acquistati il ministro si è espresso in modo evasivo. «Non commentiamo le speculazioni sui fatti concreti attuali», ha detto. Nel frattempo appare sempre più improbabile l’entrata in vigore a partire dall’anno prossimo dell’accordo tra Germania e Svizzera sulla tassazione dei capitali tedeschi fuggiti nella Confederazione elvetica, firmato un anno fa dal ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble (Cdu). Per la ratifica dell’accordo è infatti necessaria l’approvazione del Bundesrat, la Camera Alta dei laender, in cui il governo di Angela Merkel è in minoranza, con i rappresentanti di Spd e Verdi che sono invece contrari all’accordo. L’accordo prevede, infatti, un’imposizione forfettaria sui redditi di cittadini tedeschi ma delocalizzati in Svizzera, con un’aliquota che oscillerà tra il 21 e il 41%La Svizzera ha poi accettato di tassare in futuro i profitti realizzati sugli investimenti tedeschi a un tasso del 26,4% e di rigirare alla Germania le somme senza comunicare i nomi dei titolari dei conti. Non solo. Si è deciso di adeguare il numero di richieste di informazioni presentate dopo l’entrata in vigore della Convenzione da un massimo di 999 a un massimo di 1.300 richieste entro due anni estendendo così lo scambio di informazioni secondo lo standard minimo richiesto dall’Ocse. L’accordo incide anche sul fronte delle successioni per cui gli eredi saranno tenuti ad accettare il prelievo di un’imposta del 50% del capitale se non vorranno che le informazioni relative ai propri patrimoni detenuti nei caveau elvetici vengano trasmesse alle autorità fiscali tedesche. Nel protocollo è stato precisato che i pagamenti di interessi presenti e futuri considerati nell’Accordo sulla fiscalità del risparmio con l’Unione europea saranno esclusi dal campo di applicazione della Convenzione tra Svizzera e Germania.