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 2012  agosto 10 Venerdì calendario

GLI ITALIANI SACRIFICANO LA DISCREZIONE SULL’ALTARE DEL NARCISISMO ONLINE PRIMI AL MONDO NEI SOCIAL NETWORK, IL 47% HA UNO SMARTPHONE

Quanto gli italiani si pongono il problema di vivere sotto l’ occhio costante di un «Grande Fratello»? Non molto direi, vista la leggerezza con cui si sono gettati a capofitto nella spontanea e gioiosa autodenuncia di ogni loro privatezza. Il social networking alle nostre latitudini è inteso come compulsiva segnalazione di ogni proprio spostamento, flusso emotivo, orientamento ideologico, variazione di gusto. Consideriamo che gli italiani ne hanno il primato mondiale di utilizzo (ben 24 milioni di utenti registrati) non dovremo avere dubbi sul fatto che in realtà l’inseminazione a vanvera dei propri dati sensibili debba essere considerato il nostro vero sport nazionale.

Una volta appurato che a noi piace essere sorvegliati, possiamo suddividere in tre grandi categorie i vampiri di privacy che incrociamo nella nostra giornata.

Il primo grande esercito dei nostri sorveglianti elettronici è addirittura incalcolabile: nessuno saprà dirci con certezza infatti quante sono le telecamere di video sorveglianza che incontreremo uscendo di casa e avviandoci al lavoro. In media sappiamo che ognuno di noi, almeno nelle grandi città, ne incrocia almeno 100 al giorno. A parte quelle installate negli edifici istituzionale, nelle banche, supermercati ecc, infatti passiamo sotto l’ occhio di un numero elevatissimo di apparecchi di sorveglianza che ogni privato, senza nessuna autorizzazione, può montare ovunque abbia desiderio di osservare a distanza cosa succeda. Delle stime indicano un numero che si aggira sui due milioni di apparecchi sorvegliatori, che poi sarebbero uno ogni trentacinque cittadini, che non è assolutamente poco.

Un secondo passaggio ai raggi x delle nostre esistenze avviene attraverso i nostri smartphone, di cui ancora una volta siamo consumatori formidabili: dalla ricerca Eurispes Rapporto Italia 2012, sappiamo che quasi la metà degli italiani, più precisamente il 47%, ne possiede ormai uno. Ognuno di questi individui che galleggiano nel felice multitasking, in realtà è dotato sempre più di un rilevatore implacabile di ogni proprio spostamento, transumanza relazionale, sentimentale, lecita o clandestina che sia.

Dice Andrea Rossetti, docente di Informatica Giuridica alla Bicocca: «Ora siamo addirittura oltre l’essere sorvegliati, i nostri smartphone sono capaci di prevedere quello che faremo. Ho scaricato l’ ultima versione del software di Android e ieri “Google Now” mi ha mandato un messaggio suggerendomi la strada migliore per tornare a casa a Pavia da Milano». E’ proprio così, da quando Google è integrato con tutti gli altri sistemi, siamo praticamente geolocalizzati a tempo pieno.

A segnalarlo è uno specialista della privacy, ma la media degli utenti continua a postare immagini, cartine, indicazioni di ristoranti, solo per fornire a tempo reale il reportage casalingo delle proprie vacanze. Chiaramente nulla da dover nascondere, ma si valuta a fondo c’è qualcuno che saprà incrociare tutte quelle informazioni con altre nostre tracce digitali? Aggiungere quindi una tessera in più al puzzle che compone la nostra vita, pubblica e privata?

Un terzo livello, che non possiamo trascurare, è quello degli intercettatori, ufficiali, autorizzati, ma soprattutto clandestini. Il bricolage dell’intercettazione è quanto mai fiorente nel nostro Paese. L’avvocato matrimonialista Gian Ettore Gassani conferma la tendenza nazionale a farsi il Grande Fratello in casa: «Il venti per cento delle infedeltà coniugali in Italia sono scoperte con mezzi investigativi fai da te. Non tutti possono permettersi un’agenzia specializzata». Con una cifra attorno ai 700 euro si accede a un mercato semiclandestino di subdole apparecchiature per sorvegliare, spiare, intercettare. Naturalmente usarle è un reato, ma molto spesso chi cede alla tentazione della microspia viene perdonato dal coniuge in sede di dibattimento, forse perché sappiamo tutti che nel nostro paese, alla fine, il grande fratello fa sempre parte della famiglia.
"GIUNGLA DIGITALE"

"Chiunque può installare una telecamera di sorveglianza Le città ne sono ingombre"

"L’INFORMATICO"

"«Con gli ultimi software dei telefoni siamo tutti geolocalizzati a tempo pieno»"

"SPIE FAI DA TE"

"Il 20% delle infedeltà coniugali è scoperto con intercettazioni private che sono illegali"