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 2012  agosto 06 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "MAFAI

MIRIAM"

Carlo Freccero ricorda con rimpianto le serate con Enzo Siciliano a casa di Miriam Mafai
Fonte: Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 17/10/1998

«Alto, elegante e bon vivant» (Miriam Mafai a proposito di Giuseppe Ayala)

Lucia Annunziata: «Ci sono molte donne che nel mio mestiere hanno fatto più di me […] Come giornalista da giovane sono stata molto aiutata da donne eccezionali più grandi di me: Rossanda, Mafai, Castellina»
Fonte: Alain Elkann, ”La Stampa” 18/2/2001.

Mirella Serri ricorda la meritoria battaglia condotta in passato da Emma Bonino e dalle sue sodali a favore delle donne afghane nel silenzio generale. Ma ricorda anche le obiezioni che Miriam Mafai, battagliera firma storica del giornalismo italiano, opponeva nell’ottobre del 1996 alle proposte della Bonino: ”Siamo proprio sicuri che sia meglio sfilare in bikini o in topless su una spiaggia anziché uscire in strada con il velo?” Nel 1996 non si era sicuri. E oggi?»
Fonte: Pierluigi Battista, La Stampa 26/11/2001

A Stromboli la Mafai andava al ristorante Zurro. Il più chic tra i ristoranti esclusivi dotati di attracco per la barca.

«Appare paradossale la volontà del Parlamento di imporre norme e divieti ispirati alla morale cattolica, a uomini e donne che sempre più numerosi hanno già scelto e scelgono, laicamente, di adottare diversi stili di vita e altri valori» (Miriam Mafai, ”la Repubblica” 4/2/99).

Miriam Mafai racconta che alle militanti di sinistra si consigliava di evitare "la frivolezza e il cedimento all’avventura". Nel ’49 due allieve della scuola di partito del Pci furono accusate di aver "dato la caccia all’uomo, chiunque esso sia, e per giunta anche in iscuola".
Fonte: Anna Bravo, Il fotoromanzo, Il Mulino, Bologna, 2003

L’onorevole Giovanna Melandri (Ds) in aula a Montecitorio, ha avuto differenti vicini di banco: Miriam Mafai, dal 1994 al 1996; Antonio Soda, dal 1996 al 2001; e Anna Finocchiaro, dal 2001 a oggi: «Miriam Mafai è una deliziosissima e straordinaria persona, di grande ironia, pungente, ma la cosa, tra le tante, che ho più apprezzato in lei è la sua libertà da ogni schema intellettuale, fatto che la rende una grande interlocutrice anche quando non si è d’accordo».
Fonte: Antonello Capurso, "Il Foglio" 21/4/2004 pagina 4

Sandro Curzi, fresco membro del Cda Rai, ha fatto la lista di chi vorrebbe vedere sulla tv pubblica: «Beppe Grillo, Peppe Barra, Alessandro Baricco, Luca Ronconi, Gabriele Salvatores, Miriam Mafai, Francesco De Gregori, Daniele Luttazzi, Sabina Guzzanti ed Eugenio Scalfari».
Fonte: Laura Maragnani, "Panorama", 2/6/2005, pag. 64

«Ho rapporti affettuosissimi con Rossana Rossanda, con Valentino Parlato, con Giovanna Pajetta, con Miriam Mafai» (Grazia Volo).
Fonte: (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 39/2001).

Miriam Mafai, scrittrice e giornalista, ex dirigente del Pci, storica firma del quotidiano «la Repubblica» [...] autrice di «Pane nero», «Dimenticare Berlinguer» e «Botteghe Oscure addio» [...]
L’apprendistato alla sobrietà di Miriam Mafai non ha niente a che fare con la politica, comincia in una famiglia di artisti, dove il padre Mario, pittore tra i fondatori della scuola romana, e la madre Maria Antonietta Raphäel, scultrice, insegnano ai figli che ci sono valori più importanti del danaro. «Così - dice Miriam Mafai - mi sono trovata a mio agio nel clima austero che si respirava nel Pci nell’immediato dopoguerra, non ho avuto molta difficoltà ad abituarmi alle ristrettezze economiche cui mi costringeva il mio ruolo di funzionario comunista in Abruzzo negli anni Cinquanta. Dal punto di vista materiale eravamo dei poveracci».
Separata con due figli, agli inizi degli anni Sessanta Miriam Mafai incontrò Giancarlo Pajetta. «Con lui ho vissuto trent’anni e gli rispondevo male quando da Savonarola mi prendeva in giro: non ti vergogni di vivere in una casa così grande? Grande la mia casa di centoventi metri quadrati?». Dipende dai punti di vista. «Quando Pajetta morì nel 1990 vennero a salutarci tanti amici e una serie di personalità. Notai nei loro occhi una punta di meraviglia: come, un alto dirigente del Pci come Pajetta viveva in una casa così modesta? Franco Carraro non si trattenne e mi manifestò lo stupore».
Fonte: Corriere della Sera 16/12/2005, pag.9 Dino Messina

La coppia Mafai-Pajetta in cui venne vissuta appieno la tensione fra parità dei due e il leale passo indietro tenuto da lei, fino alla morte di lui (spero che Miriam non si arrabbi per quel che dico: è una impressione che ho ricavato dai suoi libri, non certo da confidenze di cui è per altro molto avara).
Fonte: Lucia Annunziata La Stampa, 28/06/2004

Il comunismo era stato sconfitto, ma sulle sue ceneri cresceva una società che non aveva più nulla di cristiano. ”Non abbiamo nessun bisogno di entrare in Europa” gridò nel suo discorso a Wloclawek. ”Quali dovrebbero essere i criteri dell’europeismo? Libertà? Che tipo di libertà? La libertà di togliere la vita a un bambino non ancora nato?”" (Miriam Mafai).
Fonte: Miriam Mafai, _la Repubblica_ 2/4/2005

Condanna. "La condanna della contraccezione e dell’aborto ha contrassegnato il suo pensiero che si è manifestato con sempre maggiore, terribile severità fino a negare il diritto di legiferare sulla materia ai Parlamenti liberamente eletti e a parlare dell’aborto come del nuovo moderno Olocausto" (Miriam Mafai).
Fonte: Miriam Mafai, _la Repubblica_ 2/4/2005

Miriam Mafai: «Qualcuno ha definito una volta la lettura quotidiana dei giornali una lettura laica. Da molto, per me, è Prima pagina che assolve a questa funzione. Una ricchezza. Mi aiuta ad orientarmi nella pluralità dell’informazione». Fonte: Onda n. 12 2006
Quella volta che Pennacchi mandò affanBip Vttimo
«Miriam Mafai rideva. E mi ha detto: ”Tu sei matto”» (Pennacchi)

Continua Pennacchi: «C’era Miriam Mafai che pareva ’na matta e urlava a Vattimo: ”Statte zitto! C’ha ragione lui!” e poi faceva a me: ”Vai! Vai!”».
Fonte: Claudio Sabelli Fioretti Sette, 28/03/2002

«È incredibile come l’ortodossia dell’’Unità” abbia partorito eccellenti giornalisti. Coppola, Corsini, Buffa, Miriam Mafai, Pirani, Cascella, Pintor, la Rossanda, Parlato. E Veltroni. Walter Veltroni, come direttore dell’’Unità”» (Antonio Ghirelli)
Fonte: Claudio Sabelli Fioretti Sette, 4/04/2002

Miriam Mafai ha condotto Prima Pagina.

Miriam Mafai, giornalista: «Martedì pomeriggio, entrando nell’aula di Montecitorio, Giorgio Napolitano ha saggiato con il piede il tappeto rosso e sorridendo ha commentato: ”Mi hanno detto che c’è una botola”. La botola non c’era, naturalmente. Ma se ci fosse stata egli sarebbe certamente riuscito ad evitarla andando avanti per la sua strada. Giorgio Napolitano è fatto così: è insieme cauto e coraggioso, prudente e determinato. Utilizzando ambedue questi registri, ricorrendo di volta in volta alla cautela o al coraggio, alla prudenza o alla determinazione, egli è riuscito, nel corso della sua lunghissima vita politica, a tener sempre ferma la barra delle proprie convinzioni e scelte politiche, anche quando nel suo partito erano contestate e, spesso, irrise. Apparentemente freddo, distaccato, è invece uomo di tenaci passioni e profondi convincimenti. Ignora la demagogia, nel lavoro è preciso fino alla pignoleria, ama i ragionamenti chiari, i documenti (anche in inglese) pieni di cifre. paziente: quando viene sconfitto (e gli è accaduto spesso nel suo partito) sa aspettare, senza tuttavia organizzare (e gli è stato spesso rimproverato dai suoi) cordate o correnti».
Fonte: Il Foglio dei Fogli 15/05/2006

Ex ministri, intellettuali, imprenditori, sindacalisti: ecco alcune pensioni eccellenti: Miriam Mafai 3.108 euro
Fonte: L’Espresso 08/02/2007, Primo Di Nicola

Sara Scalia, capostruttura di Raidue, figlia della giornalista Miriam Mafai.
Fonte: scherzerai.splinder.com (seguivano 253 commenti). Notizia del 7/9/2006

Antonello Piroso: «I miei maestri sono i giornalisti che leggono ancora volentieri oggi come Miriam Mafai, Piero Ostellino e Gianpaolo Pansa, persone che in genere non la mandano a dire [...]».
Fonte: 140288

Per chi voti? «La prima preferenza della mia vita l’ho data a Miriam Mafai, indipendente del Pds. Alle ultime ho votato Rifondazione» (La cantante Giorgia)
Fonte: Corriere della Sera Magazine 24/01/2008, Vittorio Zincone

«Ci sono leggi che segnano più di altre o in modo più immediato la vita quotidiana, che ne cambiano per così dire la qualità. La legge che ieri sera il Senato ha definitivamente approvato, con 160 voti contro 148, è certamente una di queste».
Il 19 maggio 1978 Miriam Mafai annuncia così dalla prima pagina de La Repubblica il varo definitivo della legge 194 con la quale l’Italia legalizza l’aborto.
Fonte: Il Manifesto 13 aprile 2008, ELEONORA MARTINI

«Una volta Ottaviano Del Turco fece un bellissimo ritratto a Miriam Mafai» (Federico Zeri).
Fonte: Alessandra Arachi, Corriere della Sera 18/7/2008, pagina 11.

Giorgia Meloni è una giovane donna che piace alla gente che piace. Ovviamente a Fini e Alemanno, che l’hanno allevata e lanciata. Ma anche, per esempio, a Miriam Mafai e a Sergio Staino, a Beatrice Borromeo e a Fausto Bertinotti.
Fonte: Stefania Rossini, L’espresso 7/8/2008, pagina 52

«Mio padre ha avuto cinque figli da mia madre e altre due da un’altra donna, la sorella di Miriam Mafai» (Eleonora Giorgi).
Fonte: Maria G. Buonanno, Novella 2000, n. 10, 05/03/2009, pp. 56 - 58

Giulia Mafai (sorella di Miriam, scenografa e costumista di cinema e teatro, vivacissima come la parente giornalista)
Fonte: Alberto Crespi, l’Unità 27/4/2009

E la giornalista che volevi essere? «Miriam Mafai. Ho sempre desiderato essere chi non avrei mai potuto essere» (Lina Sotis)
Fonte: Stella Pende, Panorama, 2 luglio 2009

Antonietta Raphaël, una ebrea lituana dalle ricche esperienze internazionali, approdata a Roma e poi sposata con Mario Mafai.
Fonte: Angiolo Bandinelli, Il Foglio 10/7/2010

A Botteghe Oscure, ricorda Miriam Mafai, “il matrimonio è indissolubile, né si pensa minimamente di mettere in dubbio questo principio”.
Fonte: Riccardo Chiaberge, il Fatto Quotidiano 13/11/2010

[Giovanna Pajetta] Rispettava e adorava Miriam Mafai (una specie di suocera-amica, meravigliosa come oggi)
Fonte: Barbara Palombelli, Il Foglio 4/4/2012

Addio a Miriam Mafai
o E’ morta a Roma a 86 anni Maria Mafai, nota come Miriam Mafai. Partigiana e poi militante del Partito comunista, era stata a lungo la compagna di Giancarlo Pajetta. Giornalista e scrittrice, era stata tra i fondatori de la Repubblica nel 1976. [Cds]

Ma guardando le fotografie delle donne chine sui lavatoi, non si può che esclamare: magari! Lo pensava Miriam Mafai, che una volta ha detto: «Non capisco perché il pensiero femminista sia sospettoso nei confronti della tecnoscienza. A liberarci è stata la lavatrice».
Fonte: Anna Meldolesi, la Lettura (Corriere della Sera) 24/6/2012