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 2012  maggio 12 Sabato calendario

"L´Europa sbaglia tutto tagli e tasse la uccidono moneta unica in bilico" – DAL NOSTRO INVIATO ATENE - «L´euro è seriamente a rischio

"L´Europa sbaglia tutto tagli e tasse la uccidono moneta unica in bilico" – DAL NOSTRO INVIATO ATENE - «L´euro è seriamente a rischio. E le conseguenze di un´implosione non controllata rischiano di essere disastrose». George Soros non è un oracolo da prendere sottogamba. Ha previsto (guadagnandoci fior di miliardi, molti distribuiti in beneficienza) l´uscita di Inghilterra e Italia dallo Sme a inizio anni ‘90. Il suo fiuto sui mercati ha arricchito per decenni chi gli ha affidato i suoi risparmi. «Oggi sono in pensione», scherza lui. Non è proprio così. Scrive libri (l´ultimo, appena uscito, "La crisi globale" edito da Hoepli) e segue con grande preoccupazione la deriva del Vecchio continente («Bruxelles deve fare un´inversione a "U"") e dell´Italia («Monti ha fatto un gran lavoro, avete recuperato credibilità». L´euro si salverà, Mister Soros? «La moneta unica è a rischio. E le conseguenze di una sua implosione rischiano di essere disastrose. I titoli di stato della Ue sono nel portafoglio troppe banche, fondi pensione, hedge fund, assicurazioni in giro per il mondo. Il sistema finanziario non è preparato a un simile flop e sbrogliare una matassa così ingarbugliata, in caso di un crac non controllato, avrebbe conseguenze imprevedibili». Perché siamo arrivati a questo punto? «Perché l´Europa ha sbagliato tutto. Tratta la crisi come fosse solo un problema di bilanci in pareggio. Senza capire che le cause sono altre: il sistema bancario che non fa girare i soldi e lo sbilancio commerciale tra i paesi membri. L´austerità a tutti i costi è controproducente. É come dare a un malato grave il farmaco sbagliato. Tagli e tasse uccidono l´economia e il debito, invece di scendere, sale». Ormai la frittata è fatta. La Grecia è sull´orlo dell´addio all´euro. «L´uscita di Atene sarebbe un test severo. Ma penso che la moneta unica sia in grado di sopravvivere a questo choc. Il discorso è diverso se la crisi travolgesse Spagna e Italia. In quel caso, senza contromisure, crollerà l´Europa». E come si salva l´euro? «La Ue deve fare un´inversione a "U". Per uscire dalla crisi c´è solo una via: crescere. La priorità è far ripartire l´economia, non ridurre il debito». Bisogna spiegarlo a Bundesbank e Merkel… «La Germania deve convincersi che le condizioni durissime che impone al resto del continente non portano da nessuna parte. É una politica ottusa. La gente non ne può più di un´austerità fine a se stessa. Ma credo che i voti in Francia e Grecia aiuteranno Berlino a riflettere». Qual è la sua ricetta per far ripartire l´economia della Ue? «Con operazioni straordinarie una tantum e fuori dagli schemi in grado di far tornare la situazione alla normalità. Poi, una volta riportata la calma sui mercati, bisogna ripensare i Trattati dell´Unione per evitare in futuro il ripetersi di queste situazioni». E l´Italia? «L´Italia non è la Grecia. Soprattutto ora che Mario Monti ha iniziato a fare le riforme strutturali. É un bene per tutta l´Europa. Roma è in una posizione molto più forte per avviare un confronto con la Germania per riorientare la politica Ue verso la crescita». E dell´altro dei due Supermario italiani che ne pensa? «Mario Draghi è stato molto creativo e abile. I mille miliardi garantiti dalla Bce alle banche sono la tipica operazione straordinaria di cui parlavo prima. Il suo problema sono le resistenze della Bundesbank». Fondo salvastati, eurobond, project bond. Cosa serve all´Europa? «Gli eurobond sarebbero una buona idea ma i tedeschi non li accetteranno mai. Io - come racconto nel libro - ho proposto lo scorso dicembre ai vertici della Ue il "Piano Padoa-Schioppa per l´Europa", frutto delle conversazioni con il vostro ex ministro: il Fondo salva-stati dovrebbe garantire la Bce sull´acquisto di titoli di stato italiani e spagnoli. Eurotower potrebbe tenerli così fino alla scadenza, consentendo a Madrid e Roma di finanziarsi a tassi vicini a quelli tedeschi» L´ansia da swap, la bomba ad orologeria dei cds, la speculazione. Chi guida il mondo? La finanza o la politica? «Di due cose sono certo. Primo: i mercati hanno molto potere. Secondo: i loro giudizi non sono sempre corretti. La Borsa e i rendimenti dei bond non dovrebbero essere l´ultimo giudice di cosa è giusto o sbagliato per un paese. Il primato è della politica». Intanto restiamo appesi ai listini. Lei dove metterebbe i suoi soldi ora? E comprerebbe un Btp? «Sono pensionato e felice di esserlo. I titoli di stato italiani? Non posso risponderle. Se fossi ancora un investitore con questi chiari di luna comprerei oggi e venderei domani. Comunque sono fiducioso: se l´Europa si muove subito e con decisione, ce la farà a salvarsi».