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 2012  gennaio 30 Lunedì calendario

CONTRO VAURO


Facebook, bacheca di Pierluigi Battista, martedì 24 gennaio
Pierluigi Battista
Violo la privacy pubblicando una mail che mi ha mandato Piero Ignazi: “Caro Battista, evidentemente Vauro è proprio inattaccabile. Anch’io ci sono cascato per una vignetta che nel 1993 (elezioni del sindaco di Roma) mi ritraeva e definiva come “Ig-nazifascista”, equivocando sul mio lavoro accademico. La querela, chiusasi dopo più di dieci anni, mi ha visto soccombere in appello (dopo che avevo vinto il primo grado). Chi tocca Vauro muore! cordiali saluti Piero Ignazi”

Silvia Tanti che tristezza!



Lorenzo Calza Però si può fare anche una riflessione sul liberalismo a senso unico. Se Vauro una di quelle cause le perde, perdiamo tutti. Devo spiegare perché?

Silvia Tanti a me sì, Lorenzo Calza



Lalla Negri Io ricorrerei e andrei fino all’inferno e oltre. Ci sarà pure un giudice a Roma!

Lorenzo Calza Allora avete proprio fallito.


Lalla Negri Calza, con una vignetta di presunta satira di questo tipo abbiamo già perso tutti, perché la storia non ti ha insegnato un cavolo beato.

Lorenzo Calza A me? Che c’entro io? Visto, come li usate gli strumenti?


Pierluigi Battista Lorenzo, rifletti un secondo solo: è Vauro che ha querelato. Nessuno ha voluto censurare Vauro, ma il contrario. Riesci a comprendere o la tua ossessione polemica non ti fa capire la differenza?

Paolo del Bufalo caro Pigi, ma quale giudice si metterebbe contro questa pseudo-intellighenzia dalle sciarpe viola, che si sente autorizzata ad attaccare il mondo senza autorizzare gli altri neanche a commentare!

Lorenzo Calza Pigì, qui hai citato Ignazi querelante. Il metodo è importante, quando si muovono ossessioni.

Pierluigi Battista Vauro ha portato in tribunale Caldarola per punirlo di quello che aveva scritto. Caldarola si era limitato a esprimere un’opinione che condivido in pieno: che quella vignetta era antisemita. Un tribunale ha stabilito che non si può dire.

Lorenzo Calza Io sto commentando qui. Su quell’altro caso, sbaglia Vauro.

Pierluigi Battista Qui c’è la diffamazione. Se tu mi dai del nazista, non ti querelo ma ti vengo a menare.

Lorenzo Calza Insomma, giudizi a seconda dei casi. Giusto.


Augusta Castelletto non è che ha un bel di protezione? poi pensa di fare e dire quello che vuole... tanto è satira...

Pierluigi Battista Piero Ignazi non è di destra. Chi ama leggere i libri sa che ha fatto studi molto seri sulla destra italiana. Il suo Il polo escluso è fondamentale per capire la storia della destra italiana. Secondo gli energumeni occuparsi scientificamente della destra equivale ad essere di destra, e nazista addirittura. Invece di disperarsi per gli abissi di analfabetismo che collocano Vauro un gradino sotto il Trota, si pensa che uno debba abbozzare per questa aggressione personale. Curioso

Lalla Negri Era Vauro a doversi autocensurare usando il solo buon senso e un pizzico di coerenza, se davvero non è antisemita (cosa della quale dubito fortemente, date altre sue prese di posizione).

Lorenzo Calza Mi linkate quella vignetta, se la conoscete?


Augusta Castelletto intanto se ne parla.....parlatene male ma parlatene.....si porta acqua al mulino suo!!!!!

Lalla Negri http://www.glialtrionline.it/home/2012/01/24/il-senso-di-vauro-per-la-satira-la-critica-e-la-liberta-di-espressione/

Lalla Negri Anche questo merita!



Lorenzo Calza Ignazi, Vauro, il Trota… troppa roba.


Pierluigi Battista Lorenzo, io scrivo “Lorenzo Calza è un pedofilo seriale”, tu mi quereli per diffamazione e io vinco la causa. Ti piacerebbe? Basta, ora mi taccio

Lalla Negri http://www.linkiesta.it/blogs/mambo/ho-criticato-vauro-e-un-giudice-mi-ha-condannato#ixzz1kMiRlt6Y

Lalla Negri E questa. Così ti leggi pure che cosa dice Caldarola.


Pierluigi Battista Fosse stato uno di Casapound tutti questi delicati distinguo non ci sarebbero stati

Lorenzo Calza Pigì, dai.



Pierluigi Battista È così. è la logica della tribù


Lalla Negri Dottor Battista, se stiamo zitti, stiamo freschi: liberi di dire qualsivoglia stupidaggine, ma liberi che gli altri facciano presente che di stupidaggini si tratta.

Augusta Castelletto una volta gli antisemiti erano i nazisti....poi si è ribaltato il concetto......la vittima è diventata carnefice......

Michele Castellari per quanto mi riguarda, penso che ricorrere a un giudice (da qualunque parte questo accada), per il contenuto di una vignetta satirica, sia l’ultima spia della deleteria tendenza del nostro paese, di giudizializzare tutto, e di ridurre tutto alla misura morale e giuridica di una toga, di un codice e del comma di una norma (e che lo faccia un autore di satira mi sembra ancora più grave, perché l’uso delle forzature logiche, delle esagerazioni paradossali e anche delle insinuazioni canagliesche è un suo indispensabile strumento di lavoro, che non si può perdonare solo a se stessi quando si usa la matita, e poi censurare con piglio poliziesco appena ci si deve difendere da altri). Detto questo, considero Vauro un vignettista scadente e mediocre, che impallidisce al confronto di fuoriclasse come Altan o Vincino. E la modestissima qualità estetica (da qualunque parte lo si guardi) dell’oggetto del contendere, in questo caso è sicuramente un’aggravante (intellettuale, mi raccomando, e non penale).

Lorenzo Calza Io, sotto sotto, sono anche un po’ pedofilo seriale. Siamo tutto, a ben guardare.

Peppino Caldarola Ho letto alcuni commenti ostili alla mia posizione sul sito dell’Inkiesta, (assieme ai tanti solidali, fra cui quello del direttore del giornale on line). I miei critici argomentano sostenendo che esiste la lobby ebraica, che gli ebrei non fanno nulla contro la crisi economica e che fiamma ha davvero il naso adunco (ma quando mai?). Che schifo! Come volevasi dimostrare?

Sergio Di Cori Modigliani bravo Battista...chapeau


Lalla Negri Mi spiace affermarlo in questa sede, ma, come dicevo a un amico tempo fa, sono sempre più convinta che per qualcuno il solo ebreo buono sembra essere quello morto e/o funzionale alla politica.

Lorenzo Calza Che noia, Lalla. Che scontatezza.


Pierluigi Battista Caro Peppino, se si dice che c’è lo stereotipo antisemita, dicono che sei un paranoico. A meno che non venga da CasaPound, ovvio

Franco Fazzi Ai signori dogmatisti rossi e neri, sconfitti dalla storia e pure dalla cronaca, non rimane che la prepotenza tipica degli impotenti. Ne propongo l’accompagnamento coatto alla Certosa di Parma, con l’obbligo di leggere come Candide venne cacciato a calci nel sedere dal castello della bella Cunegonda.

Abu Micol È una questione culturale che andrebbe affrontata fuori dalle aule di tribunale. Esiste il pregiudizio che esista solo l’antisemitismo di destra. Questo perché l’antisemitismo quando si fa vedere a sinistra è inconsapevole. Bisognerebbe distinguere gli effetti di una azione dalla volontà che la precede. Vecchia questione

Francesco D’Alessandro Prendiamone atto: non solo in India ma anche da noi c’è la casta degli intoccabili. Da ultimo: questo Paese, non fa schifo, fa solo pietà

Lorenzo Calza Vabbè, stesso linguaggio di Indymedia. Prendo atto.

Francesco D’Alessandro ‎@Lorenzo Calza: ho già scritto che sono a favore del diritto di critica e della satira, senza limiti e, aggiungo, da qualsiasi parte provenga. Una sentenza, quale quella che ha condannato l’On. Caldarola, che non conosco e che ideologicamente è anni luce lontano da me, è semplicemente scandalosa e ci riporta nel più beghino medioevo. La vignetta di che trattasi è l’esaltazione del cattivo gusto e bene ha fatto l’On. Caldarola a scrivere ciò che ha scritto, così come non contesto il diritto al cattivo gusto che ha avuto Vauro nel pubblicarla. Ciò che contesto è la decisione del giudice che non comprendo e che è ideologicamente lontana da me più di quanto non lo sia l’On. Caldarola

Lalla Negri Calza, l’unica scontatezza che percepisco è la tua refrattarietà al pensiero altrui. Molto poco “liberalista”, come dicevi tu.

Paolo Palleschi chi tocca Vauro muore. non c’è molto da aggiungere

Gianfrancesco Capuano Anche in questo caso, che tuttavia non conoscevo, come in quello della Nierenstein non capisco il motivo che ha spinto a fare querela per quanto la cosa sia legittima. Non sono del tutto d’accordo con l’esempio fatto da Battista; potrei sbagliarmi ma abbracciare l’ideologia fascista o nazista afferisce alla libertà di pensiero, come anche indicare qualcuno, magari anche travisando completamente le sue opinioni, di essere un nazifascista è a suo modo un punto di vista mentre accusare qualcuno di pedofilia (mettiamoci anche il fatto che fosse seriale per riprendere l’esempio integralmente) con la libertà di pensiero c’entra ben poco credo. O mi sbaglio?

Tiziana Maiolo Arrivo ultima. Non facciamo le verginelle, ci sono occasioni in cui è giusto querelare. Non ho denunciato Vauro quando mi ha fatto una vignetta con scritto “Maiolo maiala” (dicendo oltre tutto che in Toscana quel “complimento” veniva attribuito alla madonna), ma ho querelato Marco Marsili che aveva ripetutamente scritto, nonostante le mie smentite, su un giornale online che io non pagavo l’affitto. Al processo di primo grado è stato condannato, ma scatterà sicuramente la prescrizione nel 2013. Quando non si hanno altri strumenti (non mi ci vedo a spaccare la faccia a qualcuno) si deve, ahimè, ricorrere alla magistratura.

Francesco D’Alessandro Una cosa è il diritto di critica e di satira, altro è il mentire. Marsili ha mentito e andava querelato o convenuto in giudizio in sede civile. È altra cosa rispetto alla vicenda di cui stiamo parlando

Michele Castellari Ha ragione Francesco. Qui si parla del contenuto e dell’esegesi di una vignetta satirica, non di affermazioni diffamatorie (e oltretutto false) pubblicate come notizia su un giornale. Gli strumenti per argomentare e contraddire un autore di satira (o di un autore di satira verso chi lo critichi), per me dovrebbero essere la polemica dura, il sarcasmo, al limite il dileggio e lo scontro dialettico frontale. Il ricorso ai giudici e ai pubblici ministeri mi sembra allo stesso tempo troppo, e troppo poco.

Rosella Vivio Potrò dirlo? È un pezzo che smetto di seguire le puntate di Santoro quando arriva Vauro. È che lo trovo noioso.
Riguardo alla grottesca vicenda, il minimo è esprimere a Caldarola stima rinnovata. Non mi annoia mai, al massimo discordo

Pietro Mancini Un saluto e, per quel che può valere, la mia solidarietà al prof. Ignazi, che ricordo mio interlocutore, sempre disponibile e acuto, nel mio spazio radiofonico, nell’edizione mattutina del “GR3”.