Antonio Dipollina, la Repubblica 30/01/2012, 30 gennaio 2012
Il flop di dandini & Co. appanna il polo della 7 – Molto sottile è il filo che in tv che separa l´esaltazione dal suo contrario
Il flop di dandini & Co. appanna il polo della 7 – Molto sottile è il filo che in tv che separa l´esaltazione dal suo contrario. Nel caso de La7, poi, l´effetto può essere deflagrante: il giorno prima sei la rete con più appeal, dove tutti corrono o cercano riparo. Il giorno dopo sei già il terzo polo che non c´è, il tentativo velleitario di rubare ascolti ai colossi, la strategia che rivela buchi. E in effetti qualcosa sta succedendo, se fino a poco tempo fa gli addetti ai lavori si davano di gomito e pronosticavano ascese sicure verso il 10 per cento di share stabile in prima serata. Invece sta succedendo altro, torna Daria Bignardi e la partenza è così così, debutta Serena Dandini nell´ambizioso tentativo del sabato sera e si scopre che il pubblico dandinesco da decenni il sabato sera ha deciso di fare altro (e non si può fare la tv solo per i frantumi su Youtube: prima o poi qualcuno ti invita a startene su Youtube). Ancora più insidioso il basso ascolto del ritorno degli Intoccabili di Nuzzi rispetto agli squilli d´esordio. Aggiungere in settimana il Formigli anti-Santoro che accusa come nessuno il raffreddamento dei talk-show. E, snodo attorno a cui tutto ruota, il tg di Mentana non viene più accolto con ohhhh di meraviglia ma ormai parte del paesaggio (quello sobrio, post-berlusconiano). Un mezzo guaio complessivo per la rete, che ha accolto anche il direttore transfuga di Raitre Paolo Ruffini, su cui pende il rischio perenne de La7: per andare in prima serata devi fare (molto) più ascolto dell´Ispettore Barnaby. Altrimenti mandano l´ispettore Barnaby, che costa un centesimo. Il cambiamento d´aria ha già spento il sogno terzopolista oppure è questione di scelte da rivedere?