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 2012  gennaio 30 Lunedì calendario

Bambini dal pediatra soltanto fino a 6 anni – Sette anni, grembiule, cartella e già il medico dei grandi

Bambini dal pediatra soltanto fino a 6 anni – Sette anni, grembiule, cartella e già il medico dei grandi. Il Patto per la salute in discussione in queste settimane potrebbe obbligare i bambini a salutare il pediatra nel giorno del loro settimo compleanno. Attualmente l´assistenza fra 0 e 6 anni spetta obbligatoriamente allo specialista dei piccoli. Mentre tra i 7 e i 14 ogni famiglia può scegliere se continuare a farsi seguire dal pediatra o passare al medico di base. Il diritto all´opzione in questa seconda fascia d´età sarà cancellato se entrerà in vigore la bozza appena preparata dai tecnici delle Regioni. Il documento sarà discusso questa settimana dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha tempo fino al 30 aprile per approvare il nuovo Patto per la salute in scadenza quest´anno. Ma sono bastate le prime bozze circolate in via informale a scatenare le polemiche. «Secondo l´Oms l´età pediatrica arriva fino a 18 anni» spiega Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria. «I medici di medicina generale sono meno esperti dei pediatri in materia di bambini perché da 50 anni non se ne occupano più. Pensiamo al dosaggio dei farmaci, legato ai chili di peso o alla superficie corporea». In Europa effettivamente 15 paesi su 29 estendono l´assistenza pediatrica fino a 18 anni. I medici di base coinvolti in questa polemica chiedono tuttavia di abbassare i toni. Giacomo Milillo, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale, sostiene che la loro capacità di curare i bambini di 7 anni è fuori discussione. «Smettiamo di litigare per i pazienti. Sarà forse vero che non siamo più abituati a trattare neonati. Ma un bambino in età scolare troverà da noi tutta l´assistenza di cui ha bisogno. Pensiamo piuttosto a un meccanismo di collaborazione e dialogo con i pediatri per garantire che il passaggio avvenga senza problemi». L´ipotesi allo studio nel nuovo Patto per la salute lascia perplesso il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione d´inchiesta sul servizio sanitario nazionale: «Da medico, credo che la migliore assistenza a bambini e adolescenti debba essere offerta dagli specialisti». Ma l´assessore alla Salute della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti, spiega qual è il razionale della norma allo studio: «La carenza di professionisti si fa sentire in molte specialità, ma è particolarmente acuta per i pediatri. Molti di questi specialisti scelgono di lavorare in ospedale anziché in ambulatorio. E il rimborso pubblico per ciascun assistito è più alto nel caso dei pediatri rispetto ai medici di medicina generale». Anche se i dati Istat citano 7.649 pediatri di base in Italia con una media di 841 assistiti ciascuno (i medici di famiglia ne hanno 1.124), la Società italiana di pediatria ha calcolato che i circa 15mila specialisti attivi oggi fra ambulatori e reparti di ospedale si ridurranno a 12mila nel 2020 e a 8mila nel 2025. Colpa della scarsità di posti nelle scuole di specializzazione. E Ugazio fa anche notare che il tempo da dedicare a un bambino non è confrontabile con quello che serve a visitare un adulto. Una riforma sembra insomma necessaria. «Ma se dobbiamo risparmiare - suggerisce Ugazio - facciamolo sulla pelle dei pediatri e non su quella dei bambini. Riduciamo il rimborso che il sistema sanitario nazionale ci deve per ogni assistito».