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 2012  gennaio 30 Lunedì calendario

Florida, Romney pregusta la vittoria – A 48 ore dal voto dalle primarie repubblicane in Florida, Mitt Romney spicca il volo nei sondaggi ma il rivale Newt Gingrich è determinato a continuare a battersi anche in caso di sconfitta: «Andrò avanti fino alla Convention di Tampa»

Florida, Romney pregusta la vittoria – A 48 ore dal voto dalle primarie repubblicane in Florida, Mitt Romney spicca il volo nei sondaggi ma il rivale Newt Gingrich è determinato a continuare a battersi anche in caso di sconfitta: «Andrò avanti fino alla Convention di Tampa». Sono oltre 460 mila i repubblicani della Florida che hanno già espresso la preferenza - votando per posta o in anticipo - con una partecipazione al voto che svela la forte mobilitazione degli opposti campi. Secondo gli ultimi sondaggi di «Nbc» e «Miami Herald», Romney allunga il distacco da Gingrich portandolo a 11-15 punti. Questo significa una grossa ipoteca sui 50 delegati in palio. Romney veleggia verso la vittoria sostenuto da una massiccia campagna di spot tv negativi contro Gingrich: negli ultimi sette giorni ha speso 6,8 milioni di dollari. Due spot riguardano il voto con cui nel 1997 la Camera dei Rappresentati dominata dai repubblicani condannò Gingrich, che allora la presiedeva, per violazione dei codici etici di comportamento. Un video dell’epoca mostra il servizio della «Nbc» sulla bocciatura dell’aula, mentre l’altro fa scorrere i nomi dei 196 repubblicani che condannarono Gingrich, concludendo: «Fate che non accade più». È un affondo talmente duro che la «Nbc» chiede di cancellare lo spot per evitare di diventare strumento di campagna politica. Gingrich parla di «bombardamenti a tappeto contro di me» ma ribatte che andrà avanti fino alla Convention e vincerà la nomination», perché «con un candidato moderato alla sfida con Obama perderemmo», come avvenne con McCain nel 2008 e con Bob Dole contro Bill Clinton nel 1996. La strategia di Gingrich è di unire i conservatori. A rafforzare tale prospettiva arriva la scelta di Herman Cain di appoggiarlo durante un comizio congiunto a West Palm Beach: «Gingrich è un patriota, non teme le idee coraggiose». Cain è il terzo conservatore ex candidato a fare questa scelta, dopo la deputata del Minnesota Michele Bachmann e il governatore del Texas Rick Perry. Poi c’è da aggiungere il sostegno che arriva a Newt da Sarah Palin, la paladina del Tea Party, che definisce «di stampo stalinista» gli attacchi contro di lui. Da qui l’augurio di Gingrich di veder presto anche Rick Santorum gettare la spugna. L’ex senatore della Pennsylvania ha sospeso la campagna in Florida a causa di un improvviso ricovero in ospedale della figlia Isabella, nata tre anni fa con gravi difetti, e promette di tornare a fare comizi dal Nevada, dove si vota il 4 febbraio. Ma Gingrich gli chiede di non farlo perché «la somma dei nostri voti è superiore a quella di Romney». La scommessa è di riuscire a convincerlo, trasformando la corsa in un duello Gingrich-Romney fra conservatori e moderati, fino alla Convention. Anche perché il miliardario Sheldon Adelson, re dei casinò di Las Vegas, gli assicura un sostegno economico ben superiore ai 17 milioni di dollari già dati. Sul fronte opposto Romney punta su una schiacciante vittoria per tornare a essere il grande favorito. A sostenerlo c’è Marco Rubio, popolare senatore ispanico della Florida, che lo difende dalla accuse lanciategli da Gingrich: «Romney è un vero conservatore, non ostile agli immigrati».