Paola De Carolis, Corriere della Sera 30/01/2012, 30 gennaio 2012
PICASSO E CHAGALL, I QUADRI PIU’ AMATI DAI LADRI —
L’ultimo furto eclatante risale all’inizio di gennaio, quando dalla collezione della pinacoteca nazionale di Atene sono state rubate due opere, Testa di Donna di Pablo Picasso e Mulino, di Piet Mondrian. Dei dipinti, da allora, non c’è traccia. I due titoli sono stati aggiunti alla lista dell’Art Loss Register di Londra, associazione creata nel 1990 per catalogare le opere d’arte rubate o scomparse. Si tratta di una lista che a Picasso assegna un triste primato. È lui l’artista più colpito dai ladri, con 1.147 opere tuttora disperse o contese.
Un totale, enorme che stando agli esperti è dovuto in parte alla fama dell’artista spagnolo, in parte alla sua incredibile produttività. Morto a 92 anni, Picasso ha realizzato tele, sculture, stampe e ceramiche. Se nei musei la sicurezza è generalmente alta, nelle collezioni private e nelle gallerie minori il ladro esperto ha più possibilità di riuscire. «È vero che le opere di Picasso che mancano sono più di 1.000, ma è anche vero — ha sottolineato Charlotte Veenhuijzen, dell’Art Loss Register — che la sua produzione è quasi infinita. Negli ultimi anni l’Art Loss Register ha contribuito al ritrovamento di 29 sue opere». È un campo particolarmente complicato. «La provenienza non è sempre facile da appurare, e quando un’opera esce dalla circolazione per diversi anni, succede che a volte ricompaia con un’attribuzione diversa, o un proprietario diverso, senza destare grandi sospetti, soprattutto se non esiste un catalogo completo delle opere dell’artista». Le voci riportate sul registro dell’associazione londinese sono in totale 360.000. Dopo Picasso, il più rubato è un artista statunitense poco noto, Nick Lawrence, forse più sfortunato che sconosciuto. 557 sue opere sono state rubate in un unico colpo grosso. Seguono Marc Chagall (517), l’olandese Karel Appel e Salvador Dali (505 per entrambi). Al sesto posto Joan Miro (478), al settimo Andy Warhol (343) e all’ottavo Rembrandt (337).
Ma come può un dipinto di Rembrandt, Picasso o Chagall sparire nel nulla? «Si tratta di criminalità molto particolare», ha sottolineato al Daily Mail Ian Lawson, detective dell’unità sul furto d’arte di Scotland Yard. «Ci sono due tipi di ladri. Il primo entra in una bella casa, prende un quadro senza conoscerne pienamente il valore e cerca di rivenderlo nei mercatini. Il secondo sa esattamente cosa vuole e dove andare, spesso lavora su commissione. Succede, ad esempio, che opere rubate vengano riofferte ai legittimi proprietari per un decimo del valore effettivo. Per il ladro un modo veloce di arricchirsi. L’arte, inoltre, viene usata come merce di scambio nel mondo criminale, viene utilizzata per acquistare armi, droga. Un quadro si può esportare più facilmente».
Paola De Carolis