il Fatto Quotidiano 29/1/2012, 29 gennaio 2012
NESSUNO PENSA AI COMMESSI
L’unico provvedimento di liberalizzazione passato senza un sibilo di protesta è stato quello sugli orari dei negozi. Apertura sull’arco delle 24 ore, 7 giorni su 7, senza limiti. Ci rimetteranno i commercianti al dettaglio a vantaggio della grande distribuzione organizzata. Ricordo una ricerca secondo la quale un posto di lavoro guadagnato in un centro commerciale equivale a 4 posti di lavoro persi nel commercio tradizionale.
Ma il vero danno sarà a carico dei commessi, in maggioranza donne e madri (dimissioni in bianco permettendo). Una categoria debolissima, ignorata dalla politica, poco o per nulla rappresentata dai sindacati. Sono figlio di una commessa e so quale sia la vita di un addetto alle vendite: orari lunghi, aperture domenicali e festive, salari infimi, iperflessibilità e un potere contrattuale nullo, nessuna progressione di carriera e compenso, molto lavoro nero e sorriso obbligatorio.
Ora leggo che ci sarà uno sciopero delle commesse in Veneto. Spero si estenda e abbia successo.
Andrea Di Meo