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 2012  gennaio 29 Domenica calendario

DI CHI SONO I RICORDI DELL’ASTRONAUTA?

Sempre più spesso la Nasa si scontra nelle aule dei tribunali con i suoi astronauti "lunari" allo scopo di impedire che vengano messi all’asta memorabilia delle loro avventure spaziali. La materia del contendere è sottile: mentre gli astronauti avevano certamente il diritto di portare a bordo degli oggetti di loro proprietà, la lista di tali oggetti è persa nella notte dei tempi e il dibattito su chi possegga che cosa è apertissimo.
Gene Cernan, per esempio, non ha avuto problemi a mettere all’asta la mappa sporca di polvere lunare che aveva sul Rover durante l’ultima missione del progetto Apollo. Le cose non sono andate così lisce ad Alan Shepard che avrebbe voluto vendere un guanto della sua tuta lunare, e neppure a Jim Lovell che ha cercato di monetizzare le annotazioni che gli hanno permesso di riportare a casa la navicella danneggiata della missione Apollo XIII. Dopo essere stati regolarmente battuti all’asta fino a raggiungere quotazioni di oltre 380mila dollari, gli storici foglietti sono stati chiusi in cassaforte in attesa che gli avvocati trovino una soluzione. Sorte ancora peggiore è toccata a Ed Mitchell che è stato citato in giudizio per avere sottratto alla Nasa la macchina fotografica che faceva parte dell’equipaggiamento del modulo lunare dell’Apollo XIV, che aveva diviso con Alan Shepard.
Per apprezzare la contorsione della diatriba, bisogna considerare che il modulo lunare, una volta riportati gli astronauti al modulo di comando, doveva essere staccato per andare a schiantarsi sulla Luna. Mitchell pensò che distruggere una così bella macchina fotografica fosse un peccato e se la portò a casa e lì è rimasta per quarant’anni, senza che nessuno gli chiedesse nulla. È bastato che la Data Acquisition Camera fosse messa all’asta per scatenare il putiferio.
La Nasa non ha alcun problema a riconoscere agli astronauti il diritto di conservare i loro ricordi, non gradisce affatto che questi vengano messi in vendita. A questo punto viene spontaneo chiedersi: a chi appartengono i ricordi? A noi, che ce li siamo duramente guadagnati mettendo a repentaglio la nostra vita, dicono gli astronauti. Al popolo americano, che ha pagato le missioni spaziali e ha diritto di pretendere che pezzi di storia vengano conservati e non dispersi nelle mani di collezionisti privati, dice la Nasa. Due punti di vista difficili da conciliare, che rischiano di essere fonte di grande imbarazzo. Soprattutto per la Nasa: dopo avere creato il mito degli astronauti come incarnazione moderna degli eroi omerici, a distanza di quarant’anni porta in tribunale degli arzilli ottantenni per vecchi libretti di appunti, pezzi di stoffa, rottami e chincaglieria varia?
Ancora più grottesco è l’affannoso inseguimento dei campioni di suolo lunare. Le sei missioni Apollo hanno fruttato 382 chili di rocce lunari, raccolte nei diversi punti di allunaggio. Rocce che sono state distribuite a scienziati di ogni parte del mondo, che sono andate ad arricchire le collezione dei musei e che sono state confezionate in apposite scatoline trasparenti per essere utilizzate come doni, certamente prestigiosi, anche se poco appariscenti. Gli astronauti delle missioni Apollo ne hanno distribuite a piene mani durante le loro missioni internazionali di propaganda. Ogni capo di stato ne ha ricevuto una. Ma le scatolette con un pizzico di polvere lunare erano diventate anche un dono di commiato per gli ingegneri che andavano in pensione. Normale che venissero messe in un cassetto e dimenticate, fino ad accidentali ritrovamenti da parte di vedove, figli, nipoti.
Nel caso vi capiti di mettere le mani su una di queste scatolette trasparenti, guardatevi bene dal metterla in vendita. I detective della Nasa scandagliano il web alla ricerca di questi pizzichi di Luna. Perché mai debbano investire così tante risorse nel recupero di frazioni di grammi di materiale lunare è qualcosa che sfugge alla normale logica. Nei forzieri della Nasa giacciono ancora centinaia di chili di pietre lunari e non sono certo questi pizzichi a fare la differenza. Ancora una volta è una questione di principio. Se avete ricevuto una scatoletta omaggio siete certamente autorizzati a tenerla ma toglietevi dalla testa di poterla commercializzare. La Luna non è in vendita.