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 2012  gennaio 28 Sabato calendario

Hillary lascia. Ma forse è per raddoppiare – New York Minaccia di ritirarsi a vita privata e lasciare Washington dopo 20 anni vissuti sempre da protagonista, oppure sta bluffan­d­o come una consumata giocatri­ce di poker, perché mira molto più in alto: alla vice presidenza

Hillary lascia. Ma forse è per raddoppiare – New York Minaccia di ritirarsi a vita privata e lasciare Washington dopo 20 anni vissuti sempre da protagonista, oppure sta bluffan­d­o come una consumata giocatri­ce di poker, perché mira molto più in alto: alla vice presidenza. E ma­gari, in un futuro più lontano, alla presidenza vera e propria. Il ruolo di segretario di stato è stressante, continui e lunghi viaggi in tutto il mondo, e forse Hillary Clinton co­mincia a sentire il peso dell’età: a fine ottobre compirà 65 anni e vor­rebbe staccare la spina. «Mi ritiro, sono stanca, non ho seguito nep­p­ure un dibattito dei candidati re­pubblicani alle presidenziali», va ripetendo Hillary da settimane a diversi dei suoi più stretti collabo­ratori del Dipartimento di Stato. Le confessioni di Hillary (o i «ru­mors », dipende da come vengono interpretate) sono state subito ri­prese dall’ Huffington Post e ampli­ficate dal New York Times e dal Washington Post , dalla Cnn e dal­la Foxnews , ma gli analisti politici, sia democratici che repubblicani, dubitano che Hillary voglia getta­re la spugna. «Forse è stanca di viaggiare per il mondo, ma Hillary è un animale politico, dubito che voglia ritirarsi a fare la mamma o la nonna, an­che perché di nipotini non ne ha », ha scherzato Paul Begala, com­mentatore politico della Cnn e grande amico della Hillary da più di 20 anni. «Dopo venti anni di politica spe­si a Washington, credo sia il mo­mento di lasciare per dedicarmi ad altro», è un’altra frase che Hil­lary va ripetendo da settimane nel­le stanze e nei corri­doi del Dipartimen­to di Stato, riportata tra virgolette dai maggiori quotidiani americani e mai smentita dalla diret­ta interessata che da ben 40 anni è impe­gnata in politica in coppia con il marito Bill, che nonostante gli alti e bassi del lun­go matrimonio e i tanti tradimenti del­l’ex presidente, non ha mai voluto lasciare. E mai ha vo­luto pronunciare la parola divor­zio, specie nei giorni caldissimi dello scandalo Lewinsky nel 1998. L’Hillary first lady,da politico con­sumato, già pensava al suo futuro: prima come senatri­ce dello Stato di New York, dal 2000 al 2008, e poi come candidata presiden­ziale, battuta sul filo di lana da Obama, il quale l’ha voluta nel­la sua amministra­zione a tutti i costi, affidandole la politi­ca estera america­na. Nonostante Hil­lary l’avesse messo in guardia più volte: «Mio marito Bill è un’eredità che pesa, in quanto ha il vizio di inter­venire e interferire ».Ma l’ex presi­dente Bill, in questi ultimi tre an­ni, è stato particolarmente quieto e calmo, si è comportato da vero ex presidente. Hillary invece è sempre più po­polare tra gli elettori democratici e specie tra gli indipendenti, dove Obama si giocherà praticamente tutte le sue carte per la rielezione alla Casa Bianca. Inoltre Hillary è molto più popolare di Obama tra le elettrici donne e tra gli ispanici (saranno più di 20 milioni) che l’adorano e l’hanno appoggiata in massa durante le primarie demo­cratiche del 2008. Obama nei son­daggi vanta appena il 42% delle preferenze degli ispanici. Mentre il front-runner repubblicano Mitt Romney avrebbe i voti del 63% de­gli ispanici. Nel partito democrati­co in tanti chiedono che Joe Bi­den, il vicepresidente famoso per le sue continue gaffe, si faccia da parte, perché a novembre avrà 70 anni e non porterà un voto in più a Obama: è un politico vecchio sti­le, grigio, senza carisma e nessun appeal. Il contrario di Hillary che nei sondaggi viaggia sempre al massimo della sua popolarità e sembra l’unica arma in più che Obama possa sfoderare per esse­re rieletto.