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 2012  gennaio 28 Sabato calendario

LIBRO IN GOCCE

Numero 14 (Tullio De Mauro, «Storia linguistica dell’Italia unita»)

Leopardi La lingua italiana per Leopardi: «Bruttissima e pessima per ragioni e qualità indipendenti dalla purità e dal barbarismo, cioè perché povera, monotona, impotente, fredda, inefficace, smorta, inespressiva, impoetica, inarmonica».

Alfieri Alfieri scrisse in francese le sue prime tragedie.

D’Annunzio D’Annunzio in guerra: «Eravamo su per il Veliki, all’assalto. I fanti mordevano l’azzurro. Ma l’azzurro mi rosseggiava. Mi pareva che tutti avessero il mio cuore per insegna vermiglia. Ed ecco, odo alla sinistra un accento d’Abruzzo, un suono di terra natale. Il linguaggio natale mi riaffluisce alla gola, alle labbra. Chiamo, grido, interrogo. M’è risposto. M’è dato il rude e fiero “tu” paesano... “E tu chi si’”. “I’ so’ D’Annunzio”. “Tu si’ D’Annunzie...? Gabbriele!...”. Lo stupore spalancava la bocca al piccolo fante. “E chi sti’ fa’a ècche? Vattene, vattene! Si i’ me more, nu’ è niende. Ma si tu te more, chi t’arrefà?”».

Assai Ardengo Soffici lamentava il diffondersi di usi meridionali come «assai» nel senso di «molto» e «affatto» come «per niente».

Dal Nord Parole e locuzioni d’origine settentrionale poi diffuse in tutta Italia: bocciare e arrangiarsi (Piemonte), brughiera, risotto, balera, paparino (Lombardia), abbinare e scuffiotto (Veneto), per via di, per filo e per segno, parlare come un libro stampato, pissi pissi, cuccare, sciacquone (Toscana).

Maestri I maestri di scuola all’opera sulla lingua poco dopo l’unità. «La faccia della Madonna» diventa «volto», «si arrabbia» è corretto con «si inquieta», «passare le vacanze» con «trascorrere le vacanze», «vi era una grande torta» diventa «la torta troneggiava», ecc.

Analfabeti Nel 1871 le uniche regioni con analfabetismo inferiore al 50% erano Piemonte e Lombardia.

Datore di lavoro Le parole «datore» e «lavoro», già esistenti nell’italiano tradizionale ed equivalenti al tedesco Geber e Arbeit, si sono unite nel nesso «datore di lavoro» ricalcando il tedesco Arbeitgeber. Questo processo si chiama calco semantico.

Sport Calchi semantici nel parlare sportivo: pallacanestro che ricalca basket ball, pallanuoto waterpolo, pugilato boxe, montante uppercut, ali da wings, centroattacco o centroavanti da centre-forward, mediani da halfbacks, ecc.

Calchi Altri calchi: ragazza squillo (call girl), arrampicatore sociale (social climber), lavaggio del cervello (brain washing).

Mussolini Margherita Sarfatti nel 1938 scriveva che Mussolini da giovane aveva provato «l’odio dei floridi luoghi comuni»: «Si è divertito molto a comporne con alcuni amici, il repertorio sistematico: il bastone nodoso, il sentiero tortuoso, la questione annosa e simili coppie per le quali si implorava invano il divorzio».

Montale Eugenio Montale contro «l’aggressione che la lingua italiana subisce da parte dei dialetti perpetrata da radio e tv (lingua italiana in bocca meridionale».

Verga Aneddoto raccontato dallo scrittore Edoardo Scarfoglio: «Tranne i toscani , tutti gl’italiani quando si trovano a discorrere con persone che non siano del loro paese, traducono dal proprio dialetto, e il più delle volte traducono male. Ho notato ultimamente questo fatto nella propria persona di Giovanni Verga. Noi parlammo un giorno lungamente, insieme, e io notavo lo stento e l’imperfezione del suo italiano, com’egli, certamente, si scandolezzava della sconcezza del mio. Poi andammo a mangiare delle sardelle sopra una tartana messinese ancorata nel porto di Ripa Grande; e subito il Verga cominciò a parlar siciliano coi marinai con una così facile speditezza, che io dissi in me medesimo: “Diavolo! E perché costui non fa parlar siciliano i siciliani delle sue novelle?”».

Malvagi Sul Messaggero del 15 febbraio 1955 si dichiara decaduta e morta la lingua italiana «per colpa» dei malvagi annunciatori televisivi.

Ratafià Un decreto legge del 18 gennaio 1939 comminò pene severe ai locali pubblici che avessero nomi non italiani. L’Accademia dei Lincei, allora Accademia d’Italia, nominò una commissione per esaminare le parole esotiche: si decretò che si potesse dire sport, tennis, ciac, picnic. Bocciati: festival, da sostituire con festivale, parquet (meglio parchetto), gin (gineprella), cognac e brandy (ratafià), cocktail (arlecchino).

Arzente Per «bar» si tentarono i seguenti sostituti: bettolino, quisibeve, taberna potoria, ber, barro, barra, bara, mescita, liquoreria, taverna. D’Annunzio voleva usare «arzente» al posto di cognac.

Notizie tratte da: Tullio De Mauro, «Storia linguistica dell’Italia unita», Laterza, 22 euro.