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 2011  ottobre 04 Martedì calendario

PRENOTAZIONI IN FARMACIA POSSIBILI DA METÀ OTTOBRE

Mentre ferve il confronto sulla possibile ondata di nuove liberalizzazioni del settore, i titolari di farmacia incassano il terzo decreto attuativo della "farmacia dei servizi", la riforma sulla trasformazione dei presidi convezionati in centri di servizi sanitari sul territorio delineata dal Dlgs 153/2009.

Oggetto di numerose limature su richiesta del Garante della Privacy, il decreto (datato 8 luglio e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» 229 del 1° ottobre) disciplina la partecipazione volontaria delle farmacie convenzionate all’attività Cup per la prenotazione di visite e analisi prescritte su ricettario Ssn, il pagamento dei ticket e il ritiro dei referti.

Tra le precauzioni previste nel rapporto con il cittadino, l’identificazione univoca dell’assistito dietro esibizione di un documento, la richiesta del consenso al trattamento dei dati personali, la garanzia di discrezione sulla tipologia o l’esito della prestazione in caso di invio di sms o e-mail per conferma o disdetta della prenotazione.

Per l’erogazione del servizio le farmacie dovranno utilizzare postazioni dedicate collegate al Cup: il farmacista, il direttore o l’operatore incaricato del trattamento dati saranno responsabili di eventuali errori nella gestione del servizio.

La consegna del referto dovrà avvenire in busta chiusa: l’accesso al referto digitale potrà essere effettuato solo ai fini della consegna, dovranno essere adottati accorgimenti tali da impedire la creazione di banche dati di referti digitali presso il presidio e tutti gli operatori coinvolti nella gestione del servizio dovranno essere sottoposti a regole analoghe al segreto professionale anche quando non espressamente previsto per legge.

Il tutto potrà avvenire – da metà ottobre in poi – nei limiti previsti dagli accordi regionali. Questi dovranno a loro volta recepire le indicazioni della convenzione nazionale – di cui si attende il rinnovo – per la remunerazione dei nuovi servizi. Ma la loro attivazione non potrà compartare nuovi oneri a carico della finanza pubblica.