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 2011  ottobre 04 Martedì calendario

QUANTI AIUTI STATALI GRAZIE ALLA SUA POLTRONA


Basta girarsi nella galassia del piccolo impero di Emma Marcegaglia che la trovi subito. Eccola lì, la mammella dello Stato a cui avvinghiarsi golosamente. L’omonima capogruppo leader nella produzione di tubi di acciaio ha addirittura fatto slittare nel 2009 il bilancio societario pur di inserirvi i vantaggi fiscali della Tremontiter. Ma anche le altre controllate hanno spesso vissuto di mammella pubblica. Fra queste spicca una società guidata in prima persona dal presidente di Confindustria: è la Mita resort srl. Realizza e gestisce strutture alberghiere.
In Sardegna è nota per il Fort village, struttura di lusso finita l’anno scorso sotto la lente dei magistrati per essere stata proscenio di alcuni incontri della presunta P3. La svolta però doveva arrivare da La Maddalena, perché la Marcegaglia si era aggiudicata il lotto più prezioso previsto dal capitolato iniziale di appalti del G8: quello per la costruzione di un resort nell’area bonificata dell’ex Arsenale. Il G8 come fu poi spostato a L’Aquila, ma gli accordi e i finanziamenti della Protezione civile non sono venuti meno. A parziale compensazione del mancato G8 la Marcegaglia ha ottenuto le risorse pubbliche per la Louis Vitton Trophy 2010, organizzata nell’area della Mita resort srl e dichiarata grande evento dalla Protezione civile. Passaggi questi che sono stati evidenziati in telefonate intercettate e documenti acquisiti al centro dell’inchiesta sulla cricca degli appalti. A sponsorizzare il gruppo Marcegaglia a La Maddalena era stato peraltro lo stesso capo della Protezione civile dell’epoca, Guido Bertolaso, che in una telefonata spiegava come Emma avrebbe fatto «diventare l’Arsenale uno dei poli nautici più importanti del Mediterraneo, e il gruppo Marcegaglia farà lavorare circa un migliaio di persone che saranno assunte tutte in Sardegna, con priorità nella zona della Gallura».
Eppure proprio quell’appalto vinto che doveva essere il fiore all’occhiello di Emma, è oggi diventato uno dei principali motivi di risentimento nei confronti del governo. È vero che il Louis Vuitton Trophy portato lì dalla Protezione civile ha consentito alla società della Marcegaglia di incassare con l’albergo un milione di ricavi più di quanto previsto dal budget. Ma Emma è furibonda per le lentezze della burocrazia nazionale e locale che ha rimandato di mese in mese le conferenze di servizi necessari allo sviluppo dell’attività portuale della sua Mita Resort. E nel bilancio rivela anche di avere aperto un contenzioso giudiziario con la Protezione civile «per inadempimento della convenzione» sull’area della Maddalena. Già che c’era il presidente di Confindustria sottolinea nel bilancio di sentirsi danneggiata come operatrice turistica dalla «introduzione di norme di controllo tributario della spesa dei cittadini italiani». Si tratta del nuovo redditometro che obbliga di segnalare al fisco ogni pagamento superiore ai 3 mila euro, cifra assai comune per pagamenti di vacanze nei resort superlusso della Marcegaglia. È una norma anti-evasori che in pubblico la Marcegaglia invoca. Ma che in privato maledice perché disincentiva la clientela italiana dal soggiorno nei suoi resort…

Fosca Bincher