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 2011  ottobre 04 Martedì calendario

LITTLE STEVEN

(Steven Van Zandt, Steven Lento) Boston (Stati Uniti) 22 novembre 1950. Chitarrista • «Alcuni lo hanno conosciuto come Steve Lento, il nome che aveva quando è nato. La maggior parte lo conosce come Steve Van Zandt, il cognome del secondo marito di sua madre. Ma il mondo del rock’n’roll lo chiama solo Little Steven e lo ama perché è il chitarrista della E Street Band di Bruce Springsteen [...] italoamericano (anche quando veste i panni di Silvio Dante nella serie tv I Soprano) [...] è l’incarnazione del rock’n’roll, con la sua aria piratesca, la chitarra elettrica, e l’instancabile voglia di non fermarsi mai. Del resto, non a caso, il riff di chitarra di Born to run è una sua creazione… “Sì”, dice lui, “non sono uno che riesce a star fermo. Ero così anche da ragazzino… [...] Quando ascoltavo il rock’n’roll non pensavo di suonare. Tutto cambiò quando arrivarono le band, quando arrivarono i Beatles e i Rolling Stones, la ‘british invasion’. Fu allora che decisi che volevo fare il musicista, che volevo una band. E non lo decisi solo io. Il giorno dopo che i Beatles apparvero all’Ed Sullivan Show ogni ragazzo mise su una band nel suo garage. In una sola notte tutto era cambiato [...] Con Bruce ci conoscevamo da sempre, avevamo suonato insieme da ragazzi. Mi chiamò nel 1975 per Born to run. E pensò che potevo anche andare bene. È un mio grande amico, il mio testimone di nozze…” [...] ha deciso di aprire una casa discografica [...] “I dischi oggi sono solo una piccola parte del lavoro di un musicista, mentre prima erano il centro. Allora mi sono detto che valeva la pena affrontare una sfida intellettuale davvero grande, quella di rifondare l’industria discografica, che discografica non può più essere. Wicked Cool è una ‘rock’n’roll media company’, nel senso che produce musica, radio, video, web, pubblicità, mp3, e anche dischi, tutto quello che ha a che fare con il mondo moderno. E in questo mondo le vendite dei dischi non sono un fattore determinante. Il compito di un produttore oggi è capire dove va la musica, dove viene ascoltata, in quali canali passa davvero. Web, radio, pubblicità, è questo il futuro. Spesso c’è musica migliore in uno spot di quanta non ne passi per radio. Certo, quando il rock è diventata una forma d’arte non poteva passare per altri canali che non i dischi. Se facevi uno spot pubblicitario la tua carriera era finita, non si facevano più nemmeno i singoli. Adesso è il contrario ed è più facile che una band nuova trovi spazio in uno spot che non in un’emittente radiofonica. E ne beneficiano tutti, l’azienda, il pubblico e la band” [...] ha deciso di mettere su il suo programma radiofonico [...] “[...] Le radio trasmettono sempre le stesse canzoni, non c’è spazio per il rock’n’roll. Quando ho chiesto di fare il mio programma, i grandi network mi hanno detto tutti di no, volevano farmi credere che tutto quello per cui ero vissuto non valeva più niente. E invece non è così. Ho prodotto il mio show, lo trasmettono centinaia di radio e lo ascoltano milioni di persone. E così è per la tv, dove ci sono i reality show e un sacco di altre stupidaggini. Meglio mettere una canzone in un telefilm, e farla ascoltare al pubblico che cercare di passare in un talent show…”. Ha avuto anche successo come attore. [...] “[...] Non posso dire che sia la mia vocazione. È stato divertente lavorare ai Soprano, un’esperienza fantastica. Ho messo in scena la parte italiana di me stesso [...] La E Street Band è come la mia famiglia. Siamo sempre noi, siamo sempre in giro, cerchiamo d´invecchiare con dignità suonando rock’n’roll. È il ruolo in cui mi sento più a mio agio. È vero, ho avuto anche la mia carriera solista, ma a me non piace fino in fondo fare il protagonista, preferisco essere il secondo, il braccio destro, il consigliori, è il ruolo che interpreto meglio, sia nei Soprano che al fianco di Bruce. A me piace essere parte di una band” [...]» (Ernesto Assante, “la Repubblica” 30/6/2009) • Vedi anche Ernesto Assante, “la Repubblica” 4/10/2011.